Archivio mensile:Febbraio 2010

Pigi Pigi

Qualche settimana fa ero in treno e mi capita sotto mano un inserto del Corriere della Sera lasciato sul sedile da un viaggiatore.
Non ricordo come si chiamasse, ma era uno di quegli inserti di moda e tendenze, fogli patinati dove il modello femminile è Noemi Letizia mentre quello maschile è l’uomo che si depila il petto, spende un patrimonio in creme di bellezza e indossa delle cagate pazzesche che nemmeno Lapo Elkan avrebbe il coraggio di indossare.
Mi colpisce però un editoriale di Pigi Battista che parla dei giovani e della situazione drammatica nella quale si trovano a vivere nel nostro Paese. Vabbè, il giornale non sarà il massimo per affrontare un argomento del genere, però approccio l’articolo con spirito, come dire, laico. E allora il Pigi offre la sua soluzione ai problemi dei ggggiovani italiani. Precariato, nepotismo, negata valorizzazione del merito. Li esorta (solo quelli bravi e meritevoli, però) nientemeno a fare la RI-VO-LU-ZIO-NE, ma non come quei debosciati dei padri che l’hanno fatta nel ’68 (quelli della sua generazione, per intenderci), ma a farla davvero e prendere d’imperio i posti che reputano debbano spettargli, sempre che, sia chiaro, siano bravi e meritevoli. Ecco, allora io provo ad immaginare la reazione del Pigi qualora un redattore del giornale, giovane, meritevole, precario, si presentasse nel suo ufficio a prenderlo a calci nel sedere per occupare il suo posto. Ho idea che non sarebbe molto contento dello spirito rivoluzionario del giovane. Come tanti il Pigi apre bocca e je da’ fiato (come si dice a Roma), offre i suoi buoni consigli che sono sempre validi, però per gli altri.
E a proposito di rivoluzioni, magari non sarà la nostra generazione a farla, fortunatamente abbiamo i nostri genitori pensionati che ci danno una mano a sopravvivere e a tenere in freddo i bollenti spiriti.
Ma noi saremo dei pensionati poveri, ne avremo a stento di che sopravvivere, aiutare i nostri figli sarà impossibile e forse saranno loro a fare la rivoluzione di Pigi, sempre che qualcuno non si svegli prima e decida di provare a rimettere insieme i cocci di ‘sto Paese (vedi alla voce: centrosinistra).

La canzone è in tema…

Vizi privati…e basta

L’ipocrisia di questa classe dirigente di destra ogni giorno segna un nuovo record. Una parte degli italiani ha portato il cervello all’ammasso e ne gode pure…Continuano a prendere provvedimenti liberticidi, censori, moralistici ma che valgono esclusivamente per il parco buoi. Morfeo, abbandona la nostra terra prima che sia troppo tardi!

Il senso di Pippo

Pippo (lui si) prova a dare un senso a questa storia. A modo suo, egregiamente, come sempre.

Up in the train

Spazio ombelicale. Aut. Min. rich. Mattia l’ha visto un secolo fa e aveva ragione. Up in the air è un film formidabile. Non fermarsi mai, accumulare miglia (le miglia come premio a se stesse!), ridurre i tempi di trasferimento, moltiplicare gli sforzi, inseguire non si sa bene cosa, lasciarsi alle spalle tutto quello che si può, a volte con l’impressione che il famoso «senso a questa storia» sia difficile da dare. Tessera del Pd e Cartaviaggio, in tasca. Noi non giriamo il Paese per licenziare decine di persone, come fa ‘magistralmente’ Clooney: tutt’al più rischiamo di essere noi, quelli licenziati, da un elettorato che non ci capisce più. Santa Maria Novella, Termini, Porta Nuova, Centrale, Santa Lucia, Porta Susa, Garibaldi, Tiburtina, Piazza Principe, in un perenne ritardo e in un crescendo di iniziative, documenti, volantini, comunicati, interviste, tv, radio, giornali, web. Sempre collegati, solo collegati. Gallerie di immagini, di parole, di dichiarazioni, di battute. Gallerie e basta. Come questa, il tunnel più lungo, da cui è il caso di uscire, al più presto. A meno che qualcuno non ritenga di mettersi ad arredarlo, già che ci siamo. Il tunnel.

Tratto da Ciwati