Archivio mensile:Agosto 2010

15 domande a Baffino

Mi sorgono spontanee, leggendo l'articolo apparso oggi su Repubblica.

D'Alema, ma quando il centrosinistra, nella passata legislatura, commetteva quei gravi errori politici di cui parli, tu, dove cacchio stavi???
D'Alema, ma possibile che in questo paese nessuno paghi mai per gli errori politici e per le sconfitte elettorali, e tu in primis?
D'Alema, ma in questi anni chi ha aiutato di più Berlusconi, alcune tue scelte scellerate oppure la lettera di Veltroni???
D'Alema, ma il PD non è sempe stato favorevole al sistema maggioritario a doppio turno???
D'Alema, ma lo sai che mentre tu vagheggi un sistema alla tedesca grazie al quale si può mettere insieme tutto e il contrario di tutto per battere B., L'UDC, i tuoi cocchi, continuano a trattare con il PdL e la Lega continua a parlare di secessione??
D'Alema, ma tutte le decisioni di questi giorni sono state prese sulla tua barca oppure in qualche organismo democratico del PD?
D'Alema, con quale programma si presenterà il PD e la coalizione ad eventuali elezioni?
D'Alema, le coppie di fatto, omo o etero, devono avere gli stessi diritti di quelle sposate?
D'Alema, siamo favorevoli o contrari al nucleare? E l'acqua rimarrà pubblica?
D'Alema, la mia generazione la pensione ce l'avrà o siamo destinati ad essere dei vecchi indigenti, alla canna del gas?
D'Alema, la CGIL ha ragione o no a difendere la sua posizione su Pomigliano?
D'Alema, il conflitto di interessi lo risolviamo?
D'Alema, ma le primarie nei collegi, nel caso il porcellum non fosse cancellato, ce le fai fare?
D'Alema, ma non ti è bastata la doppia scoppola che hai preso in Puglia, la tua Puglia, contro Vendola?
D'Alema, quando vai in pensione?

dalema

I volti della sconfitta

Infuria la discussione sulle lettere di leader ed ex leader del PD. Si parla di strategie, di alchimie, di formule, di vincitori e di sconfitti al congresso dell'anno scorso. E i vincitori avrebbero titolo a dettare la linea politica del partito.

Il problema, a mio avviso, non è chi ha vinto o perso il congresso.La Nuova Unione che dirà sulla previdenza dei prossimi anni (a tal proposito leggetevi l'articolo di Rita Ghedini su L'Unità di ieri)? E sulle coppie di fatto, omo o etero che siano? E sul precariato? E sulla scuola? E sull'univerisità? E sull'acqua pubblica? E sul nucleare? E sulla green-economy? E sul conflitto di interessi? Nulla, non potrà dire nulla. E questa sarà la maggior sconfitta non per la classe politica che ha in mente questa nefandezza, ma per il Paese. Perchè, ahinoi, un'idea del Paese questi non ce l'hanno. Pensano a battere Berlusconi puntando all'antiberlusconismo, ma su questo terreno B. è imbattibile, l'abbiamo visto dal '94 a oggi.

E purtroppo la sconfitta non servità nemmeno a toglierceli dalle palle, come succede in tutte le democrazie occidentali. Perdi le elezioni? Vai a casa, cambi mestiere, fai il giornalista, il lobbista, il fioraio, il panettiere, ti dai al modellismo ma non continui a proporti alla guida del paese dopo aver perso non si sa quante volte.

Dirigenti del PD, del MIO PD, mi sforzo, ma non mi fido più di voi

Attenti a quei due

Non chiamateci terzo polo. Vabbè, vi chiamerò Peppe, meglio così?
Quello che salta agli occhi è la parabola di Cicciobello Rutelli. Forse qualcuno dovrebbe ricordargli i tempi in cui si contendeva con Fini la poltrona di sindaco di Roma. In effetti è passato tanto, ma tanto tempo. Era solo il 1993 ma a distanza di 17 anni i protagonisti della politica sono sempre gli stessi.
O forse qualcuno dovrebbe ricordare a Rutelli & co. che sono in Parlamento grazie ai voti degli elettori del PD e visto che il sistema elettorale fa a pugni con il vincolo di mandato decenza vorrebbe che si dimettessero da parlamentari. Ma questo è decisamente troppo, anche per Cicciobello.

Il boomerang

Arrivano i paladini della legalità. Anni dopo il 61-0 Granata si accorge che la mafia condiziona il voto in alcune aree del paese. I Fellini (o Felloni) strepitano su un tema che avrebbe dovuto essere anche del PD, tutta la vita. Ma non possiamo più scagliare la prima pietra. Troppo tardi.
O tempora, o mores.