Archivio mensile:Dicembre 2010

…e ‘sta roba qui?

Tratto dalle pagelle 2010 di Gianni Mura:

BERSANI PIERLUIGI
(politico)
Onesto, non si discute. E poi le maniche rimboccate, che ideona. Ma io continuo a vedermelo in una riunione di condominio: il calorifero nel salotto della signora Rossetti non scalda, poi c'è da mettere a norma la caldaia, abbiamo chiesto due preventivi, e sono da sostituire due citofoni. Voto 6.

Post di fine anno

Penso a Fabio, che ho appena salutato, ha passato i 35 e dopo due anni e mezzo di interinale si ritrova a ricominciare daccapo, con una laurea in chimica.
Penso ad Angela, altra laurea in chimica, sangue del mio sangue, 41 anni, precaria nella ricerca, precaria nell'università, precaria nella vita, un affitto da pagare e non si sa come. Sconta anche il suo impegno sindacale, perchè se ti fai i cazzi tuoi, oggi, campi meglio e forse il lavoro lo mantieni.
Ricatto occupazionale. Sta facendo scuola, a quanto pare.
E quando si dispera non c'è parola che tenga.
Penso ad Andrea, il suo compagno, 40 anni, chimico pure lui, precario pure lui, e nella vita ha fatto di tutto. Ricercatore. Operaio. Bidello. Insegnante. Maestro di calcetto. E fra tre mesi il contratto scade e mo' che cazzo faccio?
Tre storie, tre esseri umani.
Non sono numeri.
Respirano. Piangono. Ridono. Si disperano.
Disperare è la parola più abusata, ultimamente. Perchè davvero non mi dembra di vedere come sperare, non mi sembra di vedere luci in fondo a 'sto tunnel nel quale si è infilata l'Italia negli ultimi anni.
Con la complicità di tutti.
E scusatemi se oggi faccio il demagogo e sono pure demastronzo, ma mi incazzo con i miei.
Perchè il PD, quello dei parlamentari con il culo al caldo, quello dei funzionari di partito, non lo può sapere che significa vivere così.
Sono vicini a parole, ma lontani anni luce.
E non hanno uno straccio di niente da offrire a Fabio, ad Angela, ad Andrea.
Hanno Fini, Rutelli, Lombardo, Casini. Marchionne. Montezemolo. I nuovi miti del centrosinistra italiano.
Per loro una parola si trova, tranquilli.
Lavorano per noi.
Per un futuro migliore.

buio

Un principio sacro

Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te.
In tema di immigrazione, e di emigrazione, calza a pennello.
Perchè leggendo i dati sulla presenza degli italiani all'estero, forse un piccolo esame di coscienza dovremmo farcelo.
Tutti. Gli Italiani, intendo.

Italiani

L’effetto domino di Pomigliano

Qualcuno ragionevolmente pensava che Pomigliano non avrebbe fatto scuola?
Le relazioni industriali in Italia stanno cambiando unilateralmente, anzi, trilateralmente, visto che CISL e UIL hanno rinunciato al loro ruolo di controparte rispetto all'azianda, ma si sono fatti sindacato-azianda a loro volta.
Ci sarà un referendum anche a Mirafiori, certo, ma ha senso una consultazione tra lavoratori quando su di essi pende la spada di Damocle del ricatto occupazionale?
E' possibile competere sui mercati globali semplicemente esportando modelli produttivi che comportano una diminuzione delle tutele dei lavoratori?
Anche a Pomigliano la FIOM aveva proposto all'azienda un contropiano che coniugava le esigenze di maggiore produttività con la salvaguardia dei diritti, ma se l'obiettivo ultimo della Nuova Triplice (FIAT-CISL-UIL) è quello di isolare la CGIL, allora non c'è trattativa che tenga.
Susanna Camusso, oggi, su La Repubblica.

camusso_susanna--400x300"Sergio Marchionne? Un antidemocratico, illiberale e autoritario", risponde Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, che per la prima volta parla dell'accordo separato alla Fiat-Chrysler raggiunto alla vigilia di Natale. Un'intesa – dice – che la Cgil non avrebbe mai firmato perché "non si può concordare l'esclusione di un sindacato". Camusso attacca Cisl e Uil: "Si sono trasformate in sindacati aziendalisti che propagano la posizione della Fiat". Poi la Confindustria: "O fa sentire la sua autorevolezza nel sistema delle imprese oppure prevarranno le regole della giungla. Non può limitarsi a guardare perché è in atto un'offensiva pure nei suoi confronti". Ma ci sono anche errori della Fiom, sostiene il leader della Cgil: "Dovremo discuterne al nostro interno". Nessuno sciopero in vista (a parte quello della Fiom) ma una grande campagna sul tema della libertà sindacale. E il Pd? "Bene Bersani – risponde Camusso – ma troppo spesso a sinistra si sviluppa uno stucchevole dibattito sull'innovazione senza accorgersi che può rappresentare anche un profondo arretramento".

Cosa significa l'esclusione della Fiom da Mirafiori, fabbrica simbolo nella storia industriale italiana?
"Significa il ritorno agli anni Cinquanta. Allora c'erano i reparti confino, oggi c'è l'esclusione della rappresentanza sindacale. L'idea, tuttavia, è esattamente la stessa. E cioè quella di costruire un sindacato non
aziendale bensì aziendalista il cui unico scopo è quello di propagare le posizioni dell'impresa".

Non le pare un po' offensivo nei confronti della Cisl e della Uil?
"Guardi, nel suo libro "Il tempo della semina", Bonanni racconta con orgoglio come, proprio negli anni Cinquanta, la Cisl rifiutò la richiesta della Fiat di inserire nelle liste cisline per l'elezione delle Commissioni interne alcuni nomi graditi all'azienda. È Bonanni che illustra bene come il sindacato aziendale sia la negazione di quello confederale. Ora dovrebbe spiegarci lui come considera un accordo che contiene al suo interno le regole per escludere un altro sindacato confederale".

Si sta prefigurando un sistema di relazioni industriali senza la Cgil?
"Secondo me la Fiat ha deliberatamente costruito una successione di eventi per negare la libertà sindacale".

Marchionne ha sempre detto che tesi di questo genere non stanno né in cielo né in terra.
"E allora, perché non applica l'accordo interconfederale del '93 sulla libertà sindacale? Vorrei poi ricordare a Confindustria che non può restare immobile se vuole evitare che salti, come ha riconosciuto, il sistema della rappresentanza sindacale. Se non si vuole rischiare che il conflitto sociale diventi ingovernabile bisogna al più presto trovare un accordo sulla rappresentanza e la democrazia sindacali che completi il protocollo del '93".

Spetta alla Confindustria aprire il negoziato?
"È irrilevante chi lo fa. Io credo che Cisl e Uil abbiano sottovalutato l'effetto dell'intesa per Mirafiori. Perché quando si permette a una grande impresa di escludere un sindacato, si sa con chi si comincia ma non si sa con chi si finisce".

Considera Marchionne un innovatore o, come si diceva un tempo, un reazionario?
"Penso che il tratto distintivo di quell'accordo sia il suo essere anti-democratico. Direi che Marchionne è un anti-democratico e illiberale. Il tema vero è questo. Aggiungo che non può esserci un modello partecipativo che si fondi sull'impedimento della libertà sindacale".

Ma la Fiom non poteva firmare "turandosi il naso", rimanendo però all'interno della fabbrica?
"È difficile applicare il principio del voto con il naso turato nelle trattative sindacali. La Fiom, possibilmente con la Cgil, dovrà aprire una discussione su questa sconfitta. Perché, l'ho già detto, un sindacato non può limitarsi all'opposizione altrimenti rinuncia alla tutela concreta dei lavoratori".

Sta criticando la Fiom. Le colpe, allora, sono anche a casa sua?
"Quando c'è una sconfitta non possono non essere stati commessi degli errori. Nessuna grande sconfitta è solo figlia della controparte. Ce l'ha insegnato Di Vittorio: se anche ci fosse una responsabilità in percentuale minima, su quella ci si deve interrogare".

Perché condivide il no all'accordo per Mirafiori?
"Perché quella proposta è poco rispettosa della fatica del lavoro. Non si può applicare ai lavoratori la cosiddetta "clausola di responsabilità", secondo la quale non è possibile opporsi all'intesa e scioperare anche se le condizioni di lavoro diventano insopportabili. Una clausola di quel tipo possono sceglierla sindacati e imprese ma non possono subirla i lavoratori".

Dunque, questo è il motivo del no?
"Questo è il motivo . Comunque la Cgil non firmerebbe mai un accordo che escludesse un altro sindacato".

Ammetterà almeno che Cisl e Uil hanno reso possibile l'investimento della Fiat e così il futuro produttivo di Mirafiori?
"Capisco questo ragionamento e lo considero un tema importante. Tuttavia mi piacerebbe sapere qual è il progetto "Fabbrica Italia" e come la Fiat pensi di colmare il ritardo che ha accumulato rispetto ai suoi concorrenti sul versante dei modelli. Ma anche per questo continuo a non comprendere quale necessità ci fosse di ricorrere a un modello autoritario che ci riporta agli anni Cinquanta".

D’Alema, minaccia per l’Italia

Anche se il contenuto dei cablogramma di WikiLeaks che riguarda Baffino L'Alchimista non fosse vero (e secondo me è vero), la minaccia che vedo in giro è costituita proprio da Baffino. Minaccia per la tenuta del PD e quindi anche per l'Italia.
D'Alema, facci una cortesia: prendi la barca, solca gli oceani, esplora terre inesplorate, studia la barriera corallina dell'emisfero australe, aiuta a salvare le tartarughe delle Galapagos.
Ma smettila di fare del male al PD.

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Tutti d’accordo? Ma davvero?

primaI dirigenti nazionali del Pd sono tutti d’accordo con la linea terzopolista e senza primarie lanciata da Bersani. Salvo rarissime eccezioni, il dibattito di domani appare scontato. Perciò, nel momento di massima distanza tra vertici e elettori, valuteremo le condizioni per indire un referendum tra gli iscritti e gli elettori democratici, ai sensi dell’art. 27 dello Statuto del Pd. Prima gli elettori, insomma. E rispetto alle strategie di questi mesi, ove si rivelassero ancora fallimentari, crediamo che qualcuno si dovrà assumere le proprie responsabilità.

Se vuoi sottoscrivere l’appello senza registrarti al sito di Prossima Italia mandaci una mail a prossimaitalia@gmail.com.

Tratto dal sito www.prossimaitalia.it

Il regalo di natale

Durante il periodo natalizio, si sa, i caminetti sono accesi. Il clima è propizio. Legna da ardere non ne manca.
E così, tra un caminetto e l'altro, finisce che probabilmente i soliti noti abbiano già deciso tutto, mentre noi stiamo ad arrovellarci il cervello sulle primarie, sulla leadership, sui programmi, sui desideri che vorremmo vedere realizzati sotto l'albero di natale.
Magari Babbo Natale scioperasse, quest'anno.