Archivio mensile:Maggio 2011

17 anni a sparar cazzate

Poi sei costretto a ripetere da 17 anni le stesse cose: e i magistrati metastasi, e la riforma della giustizia, e meno tasse per tutti, e meno clandestini, immigrati, cinesi, arabi, musulmani, moschee, froci (anzi, femminielli), atei. Meno diversi, più uguali. Alla nostra tradizione celtico-cristiana. Al nostro Cristo con l’ampolla e il «sacro prato». Al nostro crocifisso inchiodato a due passi dal sole delle Alpi. Ma sempre, e comunque, nel nome della «rivoluzione liberale». Sì, anche questo lo devi ripetere per 17 anni.

Fabio Chiusi, qui.

Giovani al top (con merito)

E se prendessimo esempio dal calcio, per una volta? Giovani allenatori rottamatori, ma con classe, che si fanno largo a suon di successi. Qualcuno, mettendoli in panchina, ha rischiato, ovvio. Però ha avuto coraggio. E i successi sono arrivati. Perchè di Ferguson in giro non ce ne sono poi tanti, e forse un allenatore trentenne riesce a parlare lo stesso linguaggio dei propri giocatori ventenni. Sarà poi un caso che tra tutti questi talenti non c’è nemmeno un italiano?

Quando un anziano muore, è una biblioteca che brucia

Grazie, Michele.

Domenica sera si è spento Giuseppe Paliotto, per tutti Peppe. Aveva 94 anni e fino a quando il suo cuore ha ceduto è rimasto attento, partecipe e appassionato alla vita della sua comunità. Tutti i giorni, inseparabile da cappello e bastone, continuava a scendere nella sua ‘bottega’ sopra la salita. Amava parlare ai giovani e raccontare le conquiste sociali e proletarie del secolo scorso.
Nel dopoguerra, Peppe Paliotto era stato tra i fondatori del PCI locale e, negli ultimi anni, presidente onorario dei DS. In paese c’è ancora chi ricorda i funerali della moglie Vilma, che per le sue esequie volle la funzione religiosa, la bandiera rossa che avvolgeva la bara e la banda che intonava le musiche dell’Internazionale.
Capostipite di una numerosa famiglia originaria di Mondragone e trapiantata a Scauri già dagli anni ’20 dedicandosi ad attività commerciali ‘popolari’ e di immediata necessità. La famiglia Paliotto è da sempre associata ad una parte importante della storia e della politica italiana rappresentata dai valori della Liberazione e dell’uguaglianza. Non si ricorda elezione a Minturno che non ci sia stato un Paliotto candidato nella lista del PCI-PDS-DS-Pd. Nei momenti pubblici organizzati dal suo partito, Peppe Paliotto è stato sempre presente e sempre ha offerto la sua testimonianza diretta con parole in favore del progresso e della giustizia sociale.
Testimone e protagonista degli eventi che hanno attraversato e segnato l’evoluzione della nostra comunità, rimane integro il suo esempio di cittadino, lavoratore e militante.
Michele Camerota

No alle alleanze con i partiti omofobi

Un testo teoricamente inattaccabile, dunque. Ma l’oltranzismo del centro-destra e dell’Udc, e la loro chiusura verso qualsiasi forma di tutela giuridica delle persone omosessuali, ha avuto la meglio.

Ecco, il PD ci pensi bene prima di allearsi con l’UDC. Sempre. Ovunque.

Portiamo il PD Lazio fuori dal pantano

Condivido in toto le dichiarazioni di Cristiana:

“In seguito alle dichiarazioni del capogruppo del PD in Regione, Esterino Montino, secondo cui il Pd potrebbe allearsi con la lista della Polverini in alcuni comuni del Lazio, dico fortemente no. – così Cristiana Alicata della Direzione del PD Lazio – Questa proposta dimostra che la  classe dirigente attuale manca di una strategia unica e dà più importanza agli interessi locali. Ricordo che la presidente Polverini è la stessa che contestiamo per le scelte scellerate sulla Sanità o sulla chiusura dei consultori o nella gestione di Malagrotta. Non possiamo sacrificare i valori e i contenuti del governo della Regione per vincere in alcuni comuni a tutti i costi e a questo costo. Mi auguro – continua Alicata – che nel PD Lazio si vada a primarie, che ricordo aperte a tutti gli elettori e non solo agli iscritti, e auspico una candidatura di forte spaccatura e di rinnovamento tra le fila della nostra generazione. Non ci servono eurodeputati o parlamentari tutti presi dai giochi interni. Ci serve un vero segretario che si dedichi meno ai giochi di palazzo e più alla politica vera,quella che da tutta Italia ci chiedono di ricominciare a fare, anche attraverso il voto al M5S. Un segretario che sia capace di dialogare con i territori, ma anche con le nuove generazioni che stanno votando in massa, in tutta Italia per il Movimento 5 Stelle.”

Aggiungo che bisogna passare dagli auspici all’azione. Prima che i nostri dirigenti regionali ci preparino qualche bella sorpresa, del tipo tirare fuori dal cilindro il nome del prossimo Segretario, magari dopi una cena o un barbecue. Giochiamo d’anticipo e proponiamo un progetto ed un nome per le primarie. E vediamo chi ci sta.

So’ de coccio?

Premesso che tante volte i risultati definitivi delle elezioni hanno smentito exit-poll, proiezioni e dati parziali (e ultimamamente sempre a “svantaggio” del centrosinistra), ma sembrerebbe che il PD sia vivo, soprattutto nelle città del nord. Ha senso allora, come fa adesso Letta (il Giovane Vecchio), continuare pervicacemente a dire che è necessaria un’alleanza con il Terzo Polo per cacciare B. e governare, mentre autorevoli esponenti di FLI dicono che al ballottaggio è necessario allearsi con PdL e Lega?