Archivi giornalieri: 30 Ottobre 2011

Forse è tardi per gestire i calci. #Occupy PD

Francesco Costa c’azzecca, come sempre. #OccupyPD.

Tutti quelli che “i giovani lo spazio se lo devono prendere, non lo devono chiedere per favore”, beh, non è che la stiano proprio prendendo benissimo. Potevano gestirla, la loro successione, potevano costruirla a loro piacimento, facendosi da parte per tempo, scegliendo e promuovendo le persone migliori tra le generazioni successive alla loro, tra i moltissimi che non scalciavano, tra i moltissimi a disposizione: potevano ed era loro dovere e responsabilità. Non lo hanno fatto, ripetendo in pubblico e in privato che quando sarebbe emerso qualcuno in grado di essere leader più di quelli che ci sono adesso, questi non avrebbero avuto bisogno di nessuno che favorisse la loro ascesa. Ora ce li hanno davanti, questi qualcuno, e sono diventati tutti fan della buona educazione.

Questione di stile. #OccupyPD

L’incontro di Firenze, alla Leopolda, non è ancora finito. Su Renzi si è detto tutto e il contrario di tutto, non starò qui, ora, ad aggiungere la mia opinione a cose già dette, già scritte. Magari nei prossimi giorni, quando sarà definitivamente chiaro cosa ha in mente Matteo e quale sarà l’effetto del big bang. Due cose però le voglio dire. Una differenza abissale rispetto all’incontro di Bologna della settimana scorsa: oggi e nei prossimi giorni ci sono e ci saranno polemiche a caricapéte, da Il Nostro Tempo non è uscita una parola esegerata, un pensiero contro qualcuno, un fischio, un insulto. Nulla. Il che significa che bisogna continuare a lavorare per unire e non per dividere. La seconda cosa che voglio dire è che lo stile di Pippo è vincente. Non è da tutti preoccuparsi dei cocci quando molti stanno lì a menare di martello. E poi c’è un gran bisogno, in questo Paese, di non alzare la voce. Di educazione, anche politica. C’è troppa gente in giro che non ha un cazzo da dire ma lo dice urlando, buttando tutto in caciara, in un pastone indigesto che confonde tutto e tutti. E soprattutto togliendo così la parola a che invece ha molto da dire ma, semplicemente, non si arrende all’ineluttabilità dell’urlo. Spero che in questi mesi ci sia modo di far emergere, anche in TV (perché servono anche i passaggi televisivi, per #occupyPD) il    Pippo-Style. Adesso vado, c’ho il ragù che mi si attacca.