Archivi giornalieri: 19 Luglio 2012

Ci crede davvero

Beh, ieri sera a Roma non è che facesse poi tanto caldo. Durante il giorno si, ma la sera c’è sempre un pò di brezzolina. L’aria rinfresca. E quindi no, non può essere stato il caldo a far dire a Rosy Bindi queste cose:

“I matrimoni omosessuali in Italia non potranno mai attuarsi”

“Con le vostre posizioni massimaliste scordatevi pure le unioni civili”

“Se non siete d’accordo, andate da un’altra parte, lasciate in pace il nostro partito”

Perchè poi uno ci prende la mano e di qui a dire:

“Con le vostre posizioni massimaliste scordatevi pure le primarie per i parlamentari e il limite dei tre mandati, se non siete d’accordo, andate da un’altra parte, lasciate in pace il nostro partito”

ci passa davvero poco.

Diciannoveluglionovantadue

Quel giorno di vent’anni fa ero in Francia. Una settimana di vacanza con l’amico Fabio in un paesino al centro del Paese che si chiama Roanne. Una specie di scambio culturale, all’insegna dell’amicizia, della spensieratezza, del divertimento. Avevo appena fatto l’esame di Fisica I e partimmo la sera stessa. Non c’erano telefoni cellulari, all’epoca. Chiamavamo noi a casa, quando ce ne ricordavamo. Quindi nessuno ci avvisò. Ricordo che il mattino del 20, presso la sede dell’associazione, il responsabile dell’organizzazione mi mostrò il Corriere della Sera che aveva in prima pagina le foto della strage e mi disse: avete qualche problema, in Italia. Eravamo increduli, una mazzata in pieno stomaco, e corsi a chiamare i miei, come per condividere quel dolore che speravamo non avremmo dovuto provare mai più, dopo il 23 maggio. E invece la mafia, e un pezzo di Stato, s’era portato via anche Paolo Borsellino insieme agli uomini della sua scorta. 

La cosa più triste della sua vicenda è il fatto che, lui per primo, sapeva di non avere più molto tempo da vivere. Di non avere scampo. Dead man walking, si sarebbe detto se solo si avesse voluto avere il coraggio di capire quello che stava succedendo, dopo la morte di Giovanni Falcone. Invece, nella solitudine, Paolo Borsellino divenne un bersaglio troppo facile da colpire.

La storia è cambiata ancora una volta, da quel giorno. O forse no. Forse le cose sono davvero andate solo e sempre così, nel nostro Paese. Di sicuro Paolo Borsellino non ha vissuto questi vent’anni che avrebbero messo anche lui nel tritacarne dello scontro politica-magistratura, funzionale agli interessi personali di B. e dei suoi e al quale in molti non si sono sottratti per il solito fottuto, dannato, maledetto senso di responsabilità.

Non c’ero. E se c’ero, non ho visto.

I mali della Sicilia non nascono con Lombardo e nemmeno moriranno con la sua uscita di scena. Me se la sua gestione del governo regionale sta definitivamente mettendo in ginocchio l’isola, qualche responsabilità anche il PD siciliano ce l’avrà, o no? Così, per chiedere. Perchè sento sbraitare tutti, come si dice, in continente.