Archivio mensile:Novembre 2012

Primarie del centrosinistra a Minturno. Aggiornamenti.

 

Per favorire la massima partecipazione alle primarie del 25 novembre il comitato elettorale ha deciso l’apertura di due seggi.

Il primo a Scauri, presso i locali del circolo del PD, in via Antonio Sebastiani.

Il secondo a Minturno, presso i locali dell’ex ristorante Vigna della Corte, in via Cadorna, di fronte alla Pretura.

I seggi rimarranno aperti dalle 8 alle 20.

Per votare è necessario presentare il certificato rilasciato all’atto della registrazione, il certificato elettorale ed un documento di identità.

È importante par sapere che per votare non è indispensabile registrarsi obbligatoriamente prima del 25 novembre. Ci si può registrare anche il giorno stesso del voto, ossia il 25 novembre.

Divulgate, please.

 

Ilda e Cristiana, insieme

Sono due persone eccezionali, Ilda e Cristiana. Le ho ammirate da quando ho imparato a conoscerle. Ecco la ricchezza del PD. Anche nelle parole di Ilda. Che faccio mie, dalla prima all’ultima. Anzi, no. Se Ilda ha deciso per chi votare il 25, io ancora no!

Nell’inevitabile postpartum dopo il 25 novembre, dovremmo avere tutti la saggezza, l’intelligenza e la voglia di trovare le ragioni per stare insieme. Perchè sappiamo che nessuna nomenclatura è meglio di un’altra, anche se è giovane e meno usurata. Sostituire vecchi lupi stanchi e asserragliati con giovani lupi affamati e feroci non è quello che vogliamo. Ci deve stare a cuore l’intero branco compresi i cuccioli e i lupi anziani. So, in questo, che ci ritroveremo ancora insieme. Perchè il mondo non finisce il 25 novembre. Se hanno ragione i Maya, abbiamo almeno un altro mese davanti…

 

A proposito di pari opportunità (e di pregiudizi)

Un episodio di cronaca come tanti altri, un morto ammazzato nella capitale. A pochi metri dalla scuola dei miei figli. Un nomade. Si scopre che ad uccidere, per motivi passionali, è stata una guardia giurata. Poco conta. I nomadi rubano. Normale che un nomade vengano ammazzato perchè ruba. Se ci sono i nomadi c’è il coprifuoco. È una cazzata. In quel quartiere ci vivo. Si può tranquillamente uscire la sera. Ma se ci sono i nomadi bisogna aver paura a tutti i costi. Se ci sono gli stranieri è normale avere paura.

Cambio di scena.

Piscina dove va mia figlia. Gli addetti alle pulizie non sono italiani. Come non sono italiane molte delle persone che mi riempiono il serbatoio di benzina. O mi lavano la macchina. O mi preparano la pizza. O mi cucinano i rigatoni con la pajata. Persone che lavorano. Penso ai loro figli. Poi penso a Barack Obama, a Rudolph Giuliani, a Mario Cuomo, a Colin Powell, a Julian Castro. E penso che nella Prossima Italia vorei vedere i figli degli immigrati avere le stesse opportunità dei miei figli. Nelle scuole, nelle università, nel mondo del lavoro, nella politica.

Gradirei

Ho sempre sostenuto, e certamente non da solo, la necessità di una apertura del PD ai cittadini e agli elettori. Le parole contaminazione, cessione di sovranità, partecipazione non mi hanno mai spaventato. Non ho mai temuto di perdere la mia identità, e quindi auspico fortemente che queste primarie facciano avvicinare al PD anche persone che il PD non l’hanno mai votato. O che non hanno mai votato per PCI, PDS, DS. O Margherita. O SEL. E che magari hanno votato centrodestra per anni. O che non votano da tempo.

Considerando i cinque sfidanti in campo, credo di poter dire che le due personalità che hanno maggiori possibilità di attrarre questo tipo di elettorato sono Tabacci e Renzi. Escludendo Tabacci, che sicuramente non me ne vorrà, per ovvie ragioni di “peso” elettorale,  rimane Renzi. E arrivo al punto. Le primarie sono importantissime, ma lo sono ancora di più le secondarie, ossia le elezioni politiche. Qualunque sia l’esito delle primarie, compito del centrosinistra è quello di offrire una prospettiva autorevole di governo al Paese. E tale prospettiva sarà tanto più credibile e appetibile per gli elettori se il 26 novembre (oppure il 3 dicembre), i protagonisti delle primarie sapranno sedersi intorno ad un tavolo, senza alcuno scalpo tra le mani,  e indicheranno un percorso comune nel quale riconoscersi, tutti. Ma non basta. Perchè gli elettori serviranno ancora di più per dar forza ad una coalizione di centrosinistra, soprattutto se PDL, UDC e Lega cercheranno di annacquarne un’eventuale vittoria  per rendere il sistema ingovernabile o per aprire la strada verso un nuovo volemose bbbbene-bravoo-bisse (leggi Monti-Bis). E quindi è necessario che gli elettori non-di-centrosinistra che partecipano a queste primarie (che per il motivo di cui sopra dovrebbero votare in maggior parte dei casi per Renzi)  continuino a votare per il centrosinistra anche dopo. Magari anche per far si che nella coalizione siano rappresentate anche quelle idee che hanno sostenuto parteggiando per Renzi alle primarie.  Ecco, io ‘sto clima non lo vedo. Ho sentito alcuni amici che fanno parte della categoria alla quale accennavo in precedenza che, in caso di sconfitta di Renzi, di votare per il centrosinistra non gli passa manco per l’anticamera del cervelletto. Alle elezioni i cittadini votano per chi cazzo gli pare, direte voi. Lo so, grazie.  Gradirei però, da parte di Renzi, un appello a tutti quelli di cui sopra affinchè votino per il centrosinistra anche dopo. Tabacci l’ha fatto, per dire.

La prossima manifestazione

Il disagio sociale aumenta. La rabbia pure. In maniera direttamente proporzionale alle mancate risposte dei governi. Che siano politici, tecnici, tecnicopolitici. In Italia, in Europa, nel mondo. Ciò che rimane sempre uguale sono le mazzate. Le manganellate alle spalle. I cavùci ‘n faccia. Le risposte del Ministro dell’Interno di turno. I lacrimogeni dalle finestre, quelli no. Quelli sono nuovi. Ecco, per deprecabili che siano le manifestazioni di violenza (limitate) che puntualmente avvengono durante manifestazioni generalmente pacifiche, ciò che la Polizia di uno stato di diritto non può e non deve permettersi è la violenza a sua volta. L’accanimento sui manifestanti. È successo tante volte, in passato. E sappiamo com’è andata a finire. Che nella Prossima Italia ci sia anche una Prossima Polizia ed un Prossimo Ministro dell’Interno.

Se Penelope non lavora per la ditta

Mentre si applaude alle primarie del prossimo 25 novembre. Mentre di declamano le virtù delle primarie, che mettono in moto la partecipazione del “popolo del centrosinistra”. Mentre si saluta il confronto televisivo tra i cinque candidati come la prova evidente della vitalità del centrosinistra. Mentre avviene tutto questo, alla luce del sole, c’è un altro pezzo di PD e di centrosinistra che lavora dietro le quinte, laddove si mischiano legge elettorale nazionale, elezioni regionali, candidati a sindaco, poltrone, promesse. Sopravvivenza. Restaurazione.  La ricostruzione della vicenda è più vera che verosimile: in sintesi, uno scambio PD-UDC. Legge elettorale e appoggio ai candidati “targati PD” nel Lazio e in Lombardia in cambio del Sindaco di Roma ai centisti.
Gli sherpa, in questo caso, portano il nome di Cesa e di Migliavacca. Che non sarebbero in missione per conto di Dio, ma per le anime terrene e fallaci Casini e Bersani.

“La partita a Roma e nel Lazio, dunque, è solo un tassello di un puzzle più grande, giocato a livello nazionale, sopra la testa dei dirigenti locali dei due partiti.”

A parte sapere cosa ne pensa Zingaretti, più che sulle teste dei dirigenti locali la partita si gioca, ancora una volta, sulla testa dei cittadini e degli elettori. Di Roma, del Lazio, della Lombardia, di tutt’Italia. Le primarie, indispensabili a livello nazionale, diventano un problema sui territori.

Meglio annacquarle, allora. Oppure meglio non farle.
Occorre avere, in merito, idee chiare. E il primo candidato alla Segreteria del PD senz’altro ce l’ha.
Così, magari, non si dà l’impressione di distruggere di notte quello che faticosamente si costruisce di giorno.

I fantastici cinque

Non starò qui a farvi il pippone con la sintesi geopoliticosocialantropologica del confonto tra i cinque dell’apocalisse, in rete già se ne trovano a carrettate. Ma vi dò le mie impressioni a pelle. Mi è piaciuto moltissimo Vendola. Diretto, concreto, senza remore. Parole chiare sui diritti, sulle alleanze, sui temi economici. Evoca emozioni, magari un pò meno di un annetto e mezzo fa. Ma parla al cuore e al cervello. Bersani ecumenico, solido. Rassicurante. Unificatore. Ha un progetto in testa, o ti piace oppure sei contro di lui. Laura Puppato un pò evanescente. Inesperta sui grandi palcoscenici e si vede. Non ha bucato lo schermo. Ha provato ad attizzare la polemica ma le è andata male. Tabacci navigato. in un paio di occasioni ha steso Renzi. Sono agli antipodi e tutto sembra amplificare le differenze tra i due. Però mi è piaciuto quando ha chiesto di non votare per lui, ma per la coalizione. Renzi. Renzi. La prima impressione che ho avuto è stata di assistere ad una televendita. Il modo di guardare alla telecamera, di gesticolare. Non riesco ad essere obiettivo con Renzi perchè non mi è eccessivamente simpatico. Condivido però con lui l’idea che le nuove generazioni non debbano aspettare il proprio turno, in politica come nel mondo del lavoro. E che non debbano chiedere favori a nessuno. Ottimo sul no all’UDC e nel rimarcare i fallimenti di una classe dirigente che ha fatto il suo tempo. Deludente sui diritti, e già so che la cosa non piace nemmeno alla mia amica Cristiana. Fuggo da lui a gambe levate quando propone Ichino come modello per la riforma del mercato del lavoro.

In definitiva, oggi ho le idee più chiare su chi votare, domani non so. Mi conforta il fatto che il centrosinistra è vivo, e di questi tempi è già tanto. Un pò di rammarico per non aver visto un mio amico, là in mezzo. Ma ci aspettano altri traguardi.

Sondaggio sulle elezioni Comunali a Roma

Si gioca, ma nemmeno tanto.