Archivio mensile:Ottobre 2015

A Minturno il cambiamento muove i primi passi

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Non sono nato a Minturno, ma ho vissuto lì dal lontano 1974. Poi l’università, il lavoro, le esigenze familiari mi hanno portato un po’ in giro fino a stabilirmi a Roma. Ma a Minturno ho i miei genitori. A Minturno ho tante persone che mi sono davvero care. A Minturno ho iniziato a seguire un po’ la politica, a volte a distanza, a volte con maggiore presenza. Se navigate tra le pagine di questo piccolissimo blog troverete qualcosa sull’argomento. Normale, quindi, che continui ad interessarmi del paesello, a seguire le sue vicende politiche, sociali e quello che bolle in pentola in vista delle prossime elezioni amministrative.

Anche a Minturno, infatti, si torna al voto, vista la chiusura anticipata del terzo mandato dell’ex sindaco Paolo Graziano.

Anche a Minturno è necessaria una rivoluzione a 360°, culturale prima che politica. Una rivoluzione che porti con sé l’azzeramento dei partiti e delle classi dirigenti che hanno, a vario titolo, (s)governato negli ultimi vent’anni. Occorre liberare le energie presenti tra i cittadini e nei movimenti civici impegnati nel campo sociale, nel campo culturale e da lì ripartire per presentare una proposta di governo che metta la centro della propria azione legalità, trasparenza, competenza, solidarietà, rispetto dell’ambiente. Non è più tempo delle minestre riscaldate, del “non ci sono alternative”, del “fidatevi di me”.

Minturno questo tempo non ce l’ha più.

Fortunatamente qualcosa si muove. È dei giorni scorsi la nascita del movimento “il Giglio – Legalità e Giustizia” con il contributo dell’amico Erminio Italo di Nora, da sempre impegnato nel mondo del volontariato.

Vi riporto integralmente il testo del suo comunicato (potete trovarlo anche su www.erminiodinora.com), visto che non ha ancora trovato vasta eco sulla rete.

Erminio Italo Di Nora è in prima linea per la presentazione del movimento civico “Il Giglio Legalità e Giustizia” fondato da un gruppo di giovani e meno giovani, molti dei quali già attivi nel mondo del volontariato, ed ispirato alla memoria di Angelo Vassallo, Sindaco Pescatore assassinato nella città di Acciaroli che per anni ha governato.

“Ho scelto di sostenere le richieste dei miei concittadini perché in loro rivedo l’entusiasmo e la voglia di fare che da anni oramai non appartiene più a gran parte della classe dirigente nazionale e locale”, dichiara Erminio Di Nora.

Il simbolo del giglio è stato scelto dai volontari del movimento come segno di riconoscimento, richiama il fiore che lo stesso Angelo Vassallo più volte ha utilizzato come paragone per richiamare alla purezza dei valori ed integrità morale su cui si è basato tutto il suo impegno politico.

“Siamo aperti – prosegue Di Nora – a condividere lo spirito del nostro impegno e il programma politico da completare insieme a coloro che si riconosceranno in uno stile di vita permeato da Dignità e Rispetto, Giustizia e Legalità, ….. La squadra sarà quella che insieme sceglieremo, fatta di persone e di competenze e non di scambi e di promesse. Durante questi anni con la Fondazione Vassallo abbiamo fatto un percorso comune legato alla tutela del mare e dell’ecosistema marino, alla sensibilizzazione nelle scuole di un percorso di legalità, unendo il disagio sociale alla volontà di tutelare e presidiare la bellezza, cercando di far venire allo scoperto alcuni temi spesso ai più sconosciuti e che sono anche vicini agli anziani e alle famiglie che dentro le quattro mura vivono la loro sofferenza”.

E’ ora che i pensanti comincino il loro percorso cercando di fare, di realizzare qualcosa, di proporre, di prendere per mano chi non sa dove andare per non farlo sentire più solo.

Auspico che questo sia il primo passo in direzione della costituzione di una aggregazione più ampia che veda coinvolti, direttamente o tramite propri attivisti, tutti i soggetti che in quest anni hanno operato nel campo del sociale, del volontariato, della mobilità sostenibile, della cultura, della legalità e che comunque non hanno avuto responsabilità nel governo del comune.

Come sempre, vi terrò aggiornati.

Capitale morale?

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Sinceramente non mi interessa contribuire alla discussione sulla diatriba Roma-Milano. I problemi di Roma li conosciamo tutti. Milano, per chi ci è stato ultimamente, dà l’idea di essere una città accogliente, pulita, efficiente. Insomma, hanno la nebbia ma pure una qualità della vita soddisfacente. Immagino che pure Milano abbia le sue contraddizioni, che le periferie, anche lì, non siano il posto migliore per vivere. E che sei povero, disoccupato, pensionato al minimo, precario, senzatetto, cassintegrato, Milano e Roma non è che facciano tutta ‘sta differenza. Però quello che non mi va è la definizione di Milano capitale morale d’Italia. Ma capitale morale de che? Digitate le parole arresti, corruzione, manette, tangenti insieme a Milano e vedete cosa vi esce fuori. Una sfilza di notizie che la metà basta. E, con tutto il rispetto per il lavoro dell’ANAC, le bacchette magiche non le hanno ancora inventate.

Appello ai compagni di SEL

Carissimi compagni di SEL, sono giorni difficili anche per voi, mi rendo conto. Sentirsi dire, come ha fatto ieri Laura Boldrini (autorevolissima esponente del vostro partito), che sulle scelte importanti SEL e il PD non presentano differenze, beh, mi avrebbe fatto arrabbiare non poco. Sentirsi dire che la pensate allo stesso modo sul jobs-act, sul demansionamento, sul controllo a distanza dei lavoratori, sul preside manager, sulla buona scuola, sulle trivelle, sui 3.000 €, sull’italicum, sulla riforma della Costituzione non è proprio il massimo . Di sicuro dentro SEL ci sarà qualcuno tentato dalle sirene del governo, dalla retorica berlusconian-renziana della fiducia, dell’ottimismo che è il sale della vita (politica). E allora forse è giunto il momento di fare chiarezza, al vostro interno. Certo, non è facile. Non è facile liberarsi del vostro ingombrante leader che ormai è la narrazione di sé stesso. Peccato, qualche anno fa avrei consegnato volentieri a Vendola le chiavi di casa del centro-sinistra. Non è facile rinunciare ai posti di governo sparsi tra regioni e comuni. Perché in effetti SEL non è mica Rifondazione Comunista. Là ci stanno quattro reduci, tipi alla Ferrero, alla Mantovani, alla Russo Spena, che al massimo puoi incontrare a piazzale Aldo Moro a volantinare giornali improbabili che si rifanno alla lotta comunista. Là ci stanno assessori, consiglieri, finanziamenti pubblici. Governo e sottogoverno. Come nella regione Lazio. Dove per esempio, a proposito di grandi scelte che non presentano differenze con il PD, tutti d’accordo con la realizzazione della Roma-Latina, con il consumo di suolo, con la mobilità insostenibile.

E allora si, è il momento di fare chiarezza, perché conosco molti di voi e so per certo che con il PD attuale avete pochissimo in comune. E il doppio binario nazionale/locale è una contraddizione in termini, un artificio retorico, un’ambiguità tutta vendoliana, se poi la realtà, anche sui territori, è quella delle scelte sbagliate (vedi sopra). Come ho avuto modo di dire, salvo rarissime eccezioni di giunte di sinistra che chiedono un rinnovo del mandato sulla base di scelte chiare su ambiente, diritti, eguaglianza, mobilità, innovazione è impensabile allearsi con il PD alle prossime elezioni amministrative.

Prendete atto che il progetto di SEL è arrivato ad esaurimento, che le fabbriche di Nichi sono un lontano ricordo e che la coalizione Italia Bene Comune è morta il giorno dopo le elezioni. Pensare di riproporla nelle città, nei Comuni, è solo un contributo alla crescita dell’entropia politica.

Scioglietevi. Ciascuno farà le sue scelte. Alcuni andranno nel PD. E diventeranno più realisti del re. O più renziani di Renzi, fate voi. Altri avranno il coraggio di navigare in mare aperto, come molti di noi stanno già facendo. La mia speranza è di incontrarvi lì, e di solcare questo mare su una barca da costruire insieme, pezzo dopo pezzo. Con l’obiettivo della terraferma, però. La terraferma che si chiama sinistra.

E giunsero a Roma da Marte su un carro piombato

Ricapitolando. I consiglieri comunali del PD in Campidoglio non sosterranno più in alcun modo il sindaco Marino. Che quindi, anche secondo loro,  ha governato male. Ma il Sindaco è a capo di una giunta sostenuta da un consiglio, quindi se Marino ha governato male la città la responsabilità è anche dei consiglieri che lo hanno sostenuto, insieme a tutto il loro partito. Quindi i consiglieri comunali hanno lavorato male e non meritano la rielezione.  Così come il PD non merita di tornare al governo della città.
O no?

Di Olimpiadi, Sblocca Italia, opere inutili e alluvioni

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Alla coppia Malagò-Montezemolo non affiderei nemmeno l’amministrazione di un condominio, che poi ce ne vuole a far peggio di un amministratore, eh. Figuriamoci l’organizzazione delle Olimpiadi a Roma nel 2024. Che, per quanto mi riguarda, sarebbe meglio non si facessero proprio, a Roma. In Italia. Almeno finché non sarà affrontato seriamente il problema del dissesto idrogeologico del Paese, viste le disgrazie annunciate che puntualmente si presentano ad ogni pioggia abbondante, da Genova a Benevento alla Sicilia al Veneto e dappertutto. Miliardi per le Olimpiadi (o per il Ponte sullo Stretto, o per l’Autostrada Roma-Latina) da spendere in maniera molto più proficua per il futuro del Paese.

Ad avercela, la visione del futuro del Paese.