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Libera fa paura

Mentre ero a Bologna, sabato, mi arriva una e-mail di Maria Sole Galeazzi, una giovane e coraggiosissima giornalista. Maria Sole è in prima fila nella denuncia delle infiltrazione malavitose nel sud pontino e per i suoi articoli è stata minacciata, malmenata. Tra l’indifferenza delle istituzioni alle minacce ricevute, se l’è presa sotto la sua ala protettrice Antonio Turri, responsabile di Libera per il Lazio. Maria Sole mi scrive per dirmi che è stato distrutto, a Borgo Sabotino, il Villaggio della Legalità, struttura sorta su un bene confiscato.

Sono andati distrutti computer, impianti elettrici, amplificazioni, suppellettili. Le vetrate sono state distrutte a picconate con danni complessivi  per migliaia di euro. Nella giornata odierna Libera aveva organizzato nel Villaggio della Legalità  un’ iniziativa con la partecipazione dei presidi di Libera e degli scout sulla figura di Don Cesare Boschin, prete ucciso a Borgo Montello che dista a pochi chilometri, per aver denunciato traffici di rifiuti tossici nella discarica per l’appunto di Borgo Montello.

 Don Luigi Ciotti: “Un atto vile e  grave , nessuno puo’ pensare di  vandalizzare e fermare  l’impegno ed il protagonismo delle realta’ associative locali impegnate in  percorsi di democrazia e giustizia sociale. Un atto grave, vile che colpisce un bene confiscato e restituito alla collettività e dove Libera si era resa disponibile su richiesta del Commissario Prefettizio di Latina  al fine di accompagnare il percorso di recupero, valorizzazione del bene con il protagonismo delle realta’ associative locali. Nessuno puo’ pensare di vandalizzare e di fermare questo impegno delle tante realtà  del posto che insieme con fatica,passione  e responsabilità stanno realizzando  percorsi di democrazia e giustizia sociale. E’ urgente intervenire,  e mettere in campo tutti gli strumenti necessari per individuare in tempi brevi i responsabili  per dare un segnale forte della presenza dello Stato in una provincia dove radicamento e contaminazione mafiosa  sono un fenomeno assodato e preoccupante. Il  villaggio della legalità dove trovano spazio e accoglienza associazioni e gruppi di volontariato e che quest’estate  ha ospitato centinaia di volontari provenienti da tutt’Italia per i campi  estivi formazione, si estende su un’area di quattro ettari con strutture per centinaia di migliaia di euro, destinate a feste e ad ospitare decine e decine di roulotte. Tutto rigorosamente abusivo e con un giro di soldi “regolarmente” in nero. Il ‘villaggio’ è stato confiscato per abusivismo edilizio e nell’ aprile del 2011 il  commissario prefettizio di Latina Guido Nardone che ha richiesto ufficialmente a Libera di assumersi l’incarico di accompagnare le tante associazioni locali nella realizzazione di un percorso di protagonismo e di cittadinanza attiva.