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La non-trasparenza amministrativa nel Comune di Minturno

Il prinicipio della trasparenza, in politica, dovrebbe essere la regola, non una consessione divina. Così come l’onestà e l’oculatezza nell’utilizzo delle risorse economiche che si hanno a disposizione per favorire e tutelare gli interessi della comunità che si amministra. Ed è triste notare come la trasparenza sia invece utilizzata da alcuni a fini politici, solo per attaccare l’avversario di turno. Non vi è altra lettura per le parole pronunciate nei giorni scorsi dal Vicesindaco Galasso per alimentare una polemica inutile con l’interlocutore di turno.

Sono mesi che ho chiesto al Sindaco, agli Assessori, ai Consiglieri comunali e agli altri componenti dell’Amministrazione di rendere pubbliche le spese sostenute in campagna elettorale e i relativi finanziatori. Se molti si mostrarono in principio d’accordo, duole constatare che, ad oggi, solamente la consigliera Mimma Nuzzo ha dato seuito alla richiesta, depositando in Commissione trasparenza il rendiconto delle spese elettorali sostenute inieme alla propria dichiarazione dei redditi.

Non è certo sufficiente che il Comune abbia pubblicato sul proprio portale gli emolumenti percepiti dal Sindaco e dalla Giunta. Sebbene sia la prima volta che accada, questo è un atto dovuto richiesto dalla legge.

Oltre ad apprendere dei 2.800 euro (e poco più) mensili percepiti in qualità di Sindaco, quanto guadagna Paolo Graziano come Consigliere provinciale/capogruppo del PDL? E come ex dipendente in pensione della Regione Lazio (negli ultimi anni presso la segreteria dell’On. Del Balzo)? E, ancora, quanto ha percepito come direttore dell’APT Latina, poi dismessa con suo parere contrario?

La trasparenza nella pubblica amministrazione richiede un corretto utilizzo del personale e una virtuosa gestione delle risorse economiche disponibili. Notiamo invece come dal suo insediamento la giunta Graziano appaia intenta alla mortificazione del dissenso in settori strategici dell’amministrazione, preferendo ricorrere ad avventure giudiziarie che già sapeva di non poter sostenere nella sostanza, ma che servono da specchietto per le allodole innanzi al proprio elettorato laddove i cittadini dovranno sopportare il saldo delle cambiali elettorali che il Sindaco ha stipulato, sebbene certe incombenze gravino direttamente sul primo cittadino.

 
Certo è difficile introdurre nella vita del Comune di Minturno dei principi che non sono nelle corde di chi tiene in mano le redini dell’amministrazione, ma almeno ai cittadini minturnesi sia risparmiata l’ipocrisia che non possiamo non intravedere nelle azioni fin qui intraprese dai suoi principali governanti.

Via #Casapound (e i fascisti) dall’amministrazione del Comune di Minturno

Non sto parlando di quelli storici, che hanno avuto ruoli di governo in passato e che sono stati spazzati via alle ultime elezioni. Parlo di quelli nuovi. Quelli di Casapound, per intenderci. Che nel 2012 inneggiano al duce, menano le mani, fanno blitz nelle scuole. Capita a Minturno che il Sindaco Graziano affidi una delega al segretario regionale del sindacato di CPI, Marco Moccia. Ecco, a me non frega una beneamata se ‘sto fascistello abbia o meno le competenze per occuparsi di politiche abitative. Penso piuttosto che i neofascisti debbano stare fuori dalle istituzioni democratiche. Sempre. Chiedo quindi a chiunque abbia a cuore la democrazia di far sentire con forza la propria voce contraria all’inquinamento delle istituzioni da parte di chi si fa portatore di disvalori che non possono trovare alcuno spazio nella vita civile del Paese e delle nostra comunità.

p.s. il mio pensiero, appresa la notizia, va a quegli pseudointellettuali traettesi di sinistra-da-spiaggia che dall’alto della propria presunta verginità politica e morale hanno profuso critiche a piene mani contro i traditori, PD in primis, salvo poi accogliere come salvatore della patria il sindaco berlusconiano Graziano (già corrsponsabile di anni di sfacelo amministrativo e morale, sodale di Fazzone e Cusani) e non fiatare quando i neofascisti razzisti e picchiatori entrano nell’amministrazione comunale. Chapeau.

Primarie del centrosinistra a Minturno. Aggiornamenti.

 

Per favorire la massima partecipazione alle primarie del 25 novembre il comitato elettorale ha deciso l’apertura di due seggi.

Il primo a Scauri, presso i locali del circolo del PD, in via Antonio Sebastiani.

Il secondo a Minturno, presso i locali dell’ex ristorante Vigna della Corte, in via Cadorna, di fronte alla Pretura.

I seggi rimarranno aperti dalle 8 alle 20.

Per votare è necessario presentare il certificato rilasciato all’atto della registrazione, il certificato elettorale ed un documento di identità.

È importante par sapere che per votare non è indispensabile registrarsi obbligatoriamente prima del 25 novembre. Ci si può registrare anche il giorno stesso del voto, ossia il 25 novembre.

Divulgate, please.

 

Italia Bene Comune, anche a Minturno

Le primarie del centrosinistra entrano nel vivo, e anche a Minturno ci si organizza per consentire la massima partecipazione dei cittadini.

Le regole per votare sono queste:

Per chi non volesse registrarsi on-line è possibile invece registrarsi:

presso la sede del PD in Via Antonio Sebastiani a Scauri, il lunedì dalle 18 alle 20 e la domenica dalle 10 alle 12;

presso la sede di SEL, in Via Appia 220 a Scauri, il giovedì dalle 18 alle 20;

mercoledì 14 novembre, dalle 10 alle 12,  presso un gazebo che sarà allestito presso il piazzale delle SIECI a Scauri;

sabato 17 novembre dalle 10 alle 12, presso un gazebo che sarà allestito in Via Luigi Cadorna, presso il mercato e la Pretura.

Eventuali ulteriori giorni utili per la registrazione saranno comunicati tempestivamente. Va da sè che si può registrare anche il giorno del voto, domenca 25 novembre. Registrarsi prima farà comunque risparmiare un pò di tempo.

Francesco & Francesco

Il Circolo PD “Pio La Torre” di Minturno ha un nuovo coordinatore. Francesco Paolo Esposito subentra a Francesco Treglia, che aveva gestito il circolo nel difficile passaggio delle elezioni comunali. Grazie a Francesco e in bocca a lupo a Francesco!

Il consigliere Del Balzo risponde ma…

“Io non indosso cravatte”. Scherza Romolo Del Balzo, rispondendo alle domande fatte da Raffaele Viglianti (PD), in merito allo “scandalo” delle spese sostenute dal gruppo consiliare del PDL alla Regione Lazio, nell’ambito dell’indagine aperta dalla Procura di Roma sulla gestione dei fondi del Pdl, nella quale è indagato per peculato l’ex capogruppo, Franco Fiorito, che si è autosospeso dal partito.

“Non ho mai partecipato a cene o feste organizzate a Roma – precisa Del Balzo – la mia attività resta nella provincia di Latina. Di certo vado a cene di partito, con amici di partito. E non ho mai fatto regali quali cravatte, bottiglie di vino o altro con i soldi del partito. Di regali ne ho fatti ma solo alla mia famiglia e con soldi miei”.

Prendiamo atto. Ad onor di cronaca e per completezza di informazione vi segnalo anche un articolo de Il Fatto Quotidiano che riporta alcune indiscrezioni in merito ad un dossier che Fiorito, ex capogruppo PDL alla Regione Lazio, avrebbe confezionato contro i suoi ex-colleghi.

Soldi della Regione per assumere parenti e finanziare la bella vita dei consiglieri Pdl. Il dossier confezionato da Franco Fiorito, ex capogruppo del partito, ora indagato per peculato, coinvolge anche Arianna Meloni, sorella del più famoso ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, nonché moglie di Francesco Lollobrigida, assessore regionale ai Trasporti. L’ex capogruppo del Pdl sputa veleno sui suoi ex compagni: dalla parentopoli interna alle spese pazze, ovviamente tutte pagate con i soldi dei contribuenti. Arianna Meloni, secondo quando riporta il dossier che in Regione sta girando da un ufficio all’altro, sarebbe stata assunta come dipendente, con un contratto di tremila euro al mese. Persone a lei vicine affermano che lavora in Regione dal ‘99 ed è ancora precaria. Ma dopo la maternità non è mai ritornata nella sua postazione, essendo sempre in servizio esterno. A seguire nella lista nera, ci sono anche Alessandra Sabbatini, cognata del deputato Fabio Rampelli. Poi ci sono Carmela Puzzone e Elisabetta Pimpinella, dipendenti del gruppo Pdl, legate a Romolo Del Balzo, consigliere regionale finito in manette nel 2010, per truffa e frode in appalto pubblico: Carmela infatti è la moglie, Elisabetta la nipote.

Qualche domanda al consigliere Del Balzo

In queste ore le cronache ci parlano dell’ultimo “scandalo” che riguarda le spese sostenute dal gruppo consiliare del PDL alla Regione Lazio. Cravatte di Marinella, champagne, vini, viaggi, auto, cene, feste. Per fini che, probabilmente, hanno ben poco di istituzionale. Non sono i primi: i casi Lusi e Belsito, fatte le dovute differenze, insegnano che il malcostume è trasversale. Anche se, proprio in questi giorni, il Gruppo Consiliare del PD alla Pisana pubblica il suo bilancio, segno di una trasparenza che non appartiene a tutti.

Il gruppo consiliare del PDL in Regione annovera, tra le sue fila, anche il concittadino Romolo del Balzo. Premesso che, dalla lettura dei giornali, non compaiono nomi di consiglieri che abbiano beneficiato direttamente di un tale uso distorto di finanziamenti pubblici. Può dirci però, l’On. Del Balzo, se ha mai usufruito delle spese “pazze” sostenute dal proprio gruppo con i soldi dei contribuenti? Se ha mai partecipato a cene e feste organizzate per fini che esulano dall’attività politica sostenuta dal partito di appartenenza? Se ha mai elargito regali quali cravatte, vini, champagne, acquistati con i fondi messi a disposizione quali contributi regionali per l’attività del gruppo consiliare del PDL?

Attendiamo fiduciosi una risposta.

A Minturno tutto come da copione

Stamattina si è discussa, nel corso del Consiglio Comunale, la mozione presentata dalla rappresentante del PD Mimma Nuzzo.
Si intendeva esprimere solidarietà alla magistratura pontina violentemente attaccata dal Presidente della Provincia Armando Cusani a seguito della condanna, emessa nel processo di primo grado, per un reato di abuso edilizio. Nessuna sorpresa, dunque.
La votazione dell’OdG ha fatto registrare il solo voto favorevole dell’esponente del PD e tutti voti contrari.
A quanto pare la legalità, il rispetto per le decisioni della magistratura e la salvaguardia dell’istituzione rappresentata dalla Presidenza della Provincia non sono ancora un patrimonio condiviso.
Non siamo stupiti. Già nella vicenda Fondi-Fazzone le forze che governano la Provincia, PDL e UDC, si erano apertamente schierate a favore del senatore e contro il prefetto Bruno Frattasi, che aveva chiesto lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose, evitate solo grazie alla melina messa in atto dal Misnistro dell’Interno Maroni e dalle dimissioni della giunta stessa.
All’epoca dei fatti non una parola, da parte degli esponenti dei clan Fazzone-Cusani-Forte, sugli episodi di intimidazione che hanno coinvolto l’amico Bruno Fiore, consigliere comunale del PD al quale è stata incendiata l’autovettura per aver denunciato la commistione tra amministrazione e n’drangheta.
Non una parola sul pestaggio subito, insieme ad un collega, dalla giovanissima giornalista di Latina Oggi Maria Sole Galeazzi, costretta a vivere per mesi sotto pesantissime intimidazioni per avere osato, semplicemente, fare il suo mestiere di cronista.
Il voto del consiglio comunale di Minturno conferma ciò che già sapevamo: si preferisce gridare al complotto della magistratura anziché interrogarsi sulla necessità di spezzare, definitivamente, i legami tra politica, malaffare e criminalità, una condizione che non potrà mai verificarsi se i comportamenti dei singoli rischiano di indebolire e screditare le istituzioni che essi stessi rappresentano.
Il Partito Democratico della provincia di Latina ha deciso di esprimere la propria solidarietà alla magistratura con convinzione, consapevoli del fatto che in un territorio difficile come il nostro attaccare il lavoro di inquirenti e giudici può significare indebolire la lotta alla criminalità che diventa sempre più pervadente e che rischia di inquinare definitivamente interi settori produttivi della nostra provincia.
La medesima sensibilità, a quanto pare, non è patrimonio delle forze politiche che appoggiano l’amministrazione Cusani, peraltro su questioni che, a mio parere, dovrebbero essere dirimenti allorquando si prefigura un percorso di alleanze con un partito che è pienamente organico al sistema di potere che tanti danni ha procurato al nostro territorio.
Chiedo pertanto anche al partito provinciale di chiarire definitivamente quale percorso di collaborazione sia possibile intraprendere con l’UDC in vista delle prossime scadenze elettorali, alla luce delle distanze, a mio parere incolmabili, che separano il PD dall’UDC in tema di legalità e rispetto delle istituzioni.

Lotta alla corruzione e trasparenza amministrativa (a Minturno) #2

La trasparenza amministrativa sembra essere la parola d’ordine che muove l’azione politica di vecchi e nuovi amministratori. Il Comune di Minturno si è dotato di una Commissione Trasparenza, presieduta dall’assessore Provinciale Gerardo Stefanelli, già candidato a Sindaco, che non si risparmia, con l’opposizione tutta, dall’attaccare ripetutamente la Giunta Comunale da poco insediata per episodi poco edificanti che hanno caratterizzato i primi mesi di governo. Nell’associarmi alle richieste di chiarimento sulle vicende ormai note, non posso però fare a meno di far presente che, a distanza di settimane, la mia richiesta di pubblicazione delle spese sostenute nell’ultima campagna elettorale nonchè delle dichiarazioni dei redditi degli amministratori e degli eletti in consiglio comunale è stata ignorata, con l’eccezione del consigliere Mimma Nuzzo che si è resa immediatamente disponibile alla massima pubblicità dei dati che la riguardano. Mi appello, quindi, al presidente della Commissione Trasparenza Gerardo Stefanelli affinchè si faccia parte diligente nel reiterare agli amministratori e al Consiglio Comunale una richiesta che risponde ad una esigenza di trasparenza nel rapporto con la cittadinanza non più eludibile, se davvero le parole sbandierate durante la campagna elettorale non sono state pronunciate per puri scopi propagandistici. Chiedo infine che la Commissione Trasparenza si faccia parte proponente nel destinare un’apposita pagina del rinnnovato sito comunale, all’interno della sezione “Trasparenza Valutazione e Merito”, alla pubblicazione dei dati richiesti, una volta messi a disposizione dal Sindaco, dagli assessori, dai delegati e dai consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione.