Cosa cambia?

Berlusconi assolto nel processo Ruby.
A parte il fatto di aspettare il terzo grado di giudizio, per dire una parola definitiva sulla vicenda.
A parte il giudizio politico, che rimane quello, al di là dell’assoluzione. Un Presidente del Consiglio ricattabile da nani, mignotte e ballerine, che chiama un funzionario di Polizia per affidare una minorenne non ai servizi sociali ma ad un’altra “bottana industriale”.
A parte il giudizio morale, e quello più di ogni altro l’ha dato la ex moglie, ma che ci volete fare, sapete quanti ottantenni vorrebbero provare l’ebrezza della carne giovane (e quando hai il potere tutto è più semplice).

A parte tutto questo.
Per il Paese, cosa cambia?
Nulla, dovrebbe cambiare.
In un Paese normale.

Berlusconi resta un pregiudicato, ma nonostante questo continua ad imperversare a reti unificate.
Berlusconi resta un pregiudicato, ma nonostante questo il Presidente del Consiglio si sente garantito da un personaggio che doveva essere politicamente morto, e che invece sta contribuendo a rimettere in campo.
Berlusconi resta un pregiudicato, e invece Renzi lo sta facendo assurgere a padre della patria.
Berlusconi resta un pregiudicato, e il Marinetti di Palazzo Chigi (correre! velocità! zang! tumb! futuro! zang!) continua a dialogare con la parte peggiore dell’emiciclo (oltre al pregiudicato ci sono il Pater-Porcellum Calderoli e l’ominicchio Alfano) piuttosto che ascoltare persone sagge del proprio partito, tipo Vannino Chiti, il più pericoloso dei bolscevichi, additato a nemico del popolo insieme ad un manipolo di gufi traditori.
Perché le riforme non si possono fermare (correre! velocità! zang! tumb! futuro! zang!), e il Parlamento, e il dopolavoropersindaci (detto Senato), meglio sceglierselo, che farlo eleggere ai cittadini.
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Come dite? Non si governa con i sondaggi?
Giusto, stava tutto nel pacchetto del 40,8%.
Prendere o lasciare.