Inizia il Campionato Italiano

Ho paura.
Una grande paura.
Paura che il tempo passi invano.
Anzi, che il tempo di fermi.

All'indomani del Lingotto 3 leggo commenti positivi, quasi entusiastici, sulla giornata che ha visto il PD finalmente unito, finalmente capace di elaborare una strategia.
Con Veltroni che fa da padrone di casa e da grande mattatore, le anime del PD che fino a ieri sembravano destinate ad una lotta senza quartiere, improvvisamente si sono raccolte sotte le insegne di un unico, Grande Progetto, finalmente chiaro e definito.
Leggo Scalfari che domenica, dopo aver ascoltato Veltroni, dice:" …con lucidità di pensiero e con chiarezza d'intenti la maggiore forza d'opposizione è finalmente in campo con un obiettivo ed un programma. Ora il quadro è finalmente completo."

Cosa abbia detto di così innovativo e travolgente Veltroni a Torino, sinceramente, mi sfugge.
Non mi sembra di aver sentito un discorso molto diverso da quelli pronunciati durante la campagna elettorale del 2008.
Veltroni, da un punto di vista dialettico-comunicativo, sta al Pd come Vendola sta a SEL.
Le sue parole conquistano, toccano le corde giuste, evocano scenari futuri che tutti ci siamo trovati ad immaginare e a desiderare.
Cita MarK Twain, e Martin Luther King, e Roosvelt, e Kennedy.

E allora ho paura.
Perchè immagino che sabato Veltroni si sia preparato la strada per una sua partecipazione alle primarie del PD.
Un'altra volta.
Ho paura perchè ho visto un partito ricompattato attorno all'istinto di autoconservazione che pervade buona parte dei suoi dirigenti.
Ho paura perchè qualora si terranno le primarie per la scelta del candidato a premier, il PD perderà l'ennesima occasione se la sfida sarà una rivincita del Congresso.
Veltroni contro Bersani.
Ancora una volta.

Chiamparino, commentando la giornata del Lingotto, ha detto che la convention è servita a parlare alle curve, mentre bisognerebbe riuscire a parlare a chi sta in tribuna.
Io dico che il PD deve parlare a chi è rimasto fuori dallo stadio.
E sono tanti. Tantissimi.
E se io e tanti come me che stanno in tribuna e continuano a seguire lo spettacolo non ci divertiamo quasi più, figurarsi se può tornare allo stadio chi non ci va più da anni, perchè è stanco di vedere rigiocata sempre la stessa partita, priva di regole, di arbitro, e a volte senza nemmeno il pallone.

E quand'anche la tua squadra avesse una strategia di gioco vincente, quand'anche avesse in panchina il migliore allenatore del mondo, sarebbe difficile entusiasmare i tifosi mettendo in campo sempre gli stessi giocatori, ai quali nel frattempo è venuta la panza e i capelli bianchi.
Giocatori che magari hanno litigato tra di loro per la fascia di capitano, o con la società perchè non volevano vedere il proprio ingaggio decurtato.

Questo è il PD oggi.
Una squadra di senatori che non vogliono abbandonare il campo.
Ci sono gli under 21 che scalpitano, ma non possono giocare anche se i senatori hanno il fiato corto.
E rischiano di pareggiare, o perdere di nuovo, l'ennesima finale.

Penso invece che i senatori dovrebbero mettere a disposizione della squadra la loro esperienza ma dalla panchina e lasciare il campo ai giovani fuoriclasse.
Di bandiere, in campo, ce ne possono essere un paio, al massimo.

Vi do la mia formazione (con panchina lunga):
Errani, Martini, Curti, Civati, Tinagli, Simoni, Concia, Galletto, Napoleoni, Scalfarotto, Gozi, Puppato, Zanonato, Cantone, Boeri, Diamanti, Eco, Marino.
Allenatore: Zingaretti.
Che dite, si vince?

 

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3 pensieri su “Inizia il Campionato Italiano

  1. camosciobianco

    … firmerei subito per una formazione del genere!

    Sarebbe la migliore risposta all'immobilismo che imperversa da non meno di 17 anni. Forse non si vincerebbe, ma di sicuro il PD apparirebbe come un partito innovatore e, soprattutto, in grado di proporre nomi nuovi e preparati …

    Purtroppo … è fantascienza. Quello che manca è il coraggio di osare e il Lingotto – episodio II ne è la conferma.

    O.

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