L’Italia non è un Paese per giovani: i dati. (via ilNichilista)

L'Italia non è un Paese per giovani: i dati. Promemoria: Nel biennio 2009-2010 il numero di occupati è diminuito di 532 mila unità, di cui il 90%  (482 mila) giovani under 30. Tra il 2008 e il 2010 il tasso di occupazione dei giovani tra 18 e 29 anni è sceso del 6%, attestandosi al 42%. Più precisamente: per i giovani con licenza media dal 43,3% a 36%; per i diplomati, dal 48,8% al 43,9%; per i laureati dal 54,2% al 48,5%. Nella fascia di età tra i 15 e i 29 anni, l'occupazione è invece sce … Read More

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3 pensieri su “L’Italia non è un Paese per giovani: i dati. (via ilNichilista)

  1. Carmela Piano

    L’Italia è il miglior paese per i poteri forti e le caste ad essi subordinate, per prima quella politica.I diritti si rapinano il più velocemente possibile a chi già li deteneva e non si riconoscono ai giovani che non li hanno ancora goduti. Se allo Stato democratico compete la rappresentanza e la tutela di tutti i cittadini, l’attuale classe politica si configura come un antistato. Urge la diffusione delle consapevolezze per un’intelligente azione democatica dal basso. La rete ha una funzione indispensabile per organizzare la difesa dei più elementari diritti oggi gravemente calpestati. Grazie a quanti lo hanno capito e donano il proprio lavoro a tale scopo.

  2. Carmela Piano

    L’Italia è il miglior paese per i poteri forti e le caste ad essi subordinate.I diritti si tolgono il più velocemente possibile a chi già li deteneva e non si riconoscono ai giovani che non li hanno ancora goduti. Se allo Stato democratico compete la rappresentanza e la tutela di tutti i cittadini, l’attuale classe politica rishia di diventare un antistato. Urge la diffusione delle consapevolezze per un’intelligente azione democatica dal basso. La rete ha una funzione indispensabile per organizzare la difesa dei più elementari diritti oggi gravemente calpestati. Grazie a quanti lo hanno capito e donano il proprio lavoro a tale scopo.

  3. Carmela Piano

    In Italia sta prevalendo la tendenza a ridurre i più elementari diritti in danno di chi li detiene, e ad escludere i giovani che non li hanno ancora goduti.Se allo Stato, per dettato costituzionale, compete la rappresentanza e la tutela di tutti i cittadini, i politici devono fare molta allenzione a non rishiare di diventare antistato.Urge la diffusine delle consapevolezze per un’intelligente azione democratica dal basso.La rete gestita da libere intelligenze ha una funzione indispensabile per stimolare la difesa dei più elementari diritti. Grazie a quanti donano illoro impegno a questo scopo

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