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La buona scuola?

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Only 10 percent of Italy’s primary schools have a broadband connection, scrive il NYT.

Più in generale Il New York Times ci dice (e lo sappiamo bene) che la questione dell’accesso a Internet è uno dei problemi più urgenti dell’Italia e che l’Italia è un paese in cui circa la metà del territorio è montuoso, in cui il segnale non viaggia facilmente e in cui l’installazione di cavi in fibra ottica è costosa: è insomma un paese in cui è molto accentuato il cosiddetto “digital divide”, il divario tra chi ha accesso effettivo a computer e Internet e chi invece ne è escluso. Ma l’Italia è lontana anche dalla gran parte del resto d’Europa (e degli Stati Uniti): ha infatti uno dei tassi più bassi in Europa per quanto riguarda la connessione a una banda larga ultraveloce, la metà per esempio rispetto alla Svizzera.

Un esempio di come risolvere la questione.

A proposito di strade comunali (anziché autostrade) informatiche.

Autostrade e bretelle in provincia di Latina

In questi giorni assistiamo preoccupati alle dichiarazioni di autorevoli esponenti del PD della provincia di Latina che sposano con sorprendente entusiasmo e all’unanimità i progetti che prevedono la  realizzazione dell’Autostrada Roma-Latina nonché della bretella Valmontone-Cisterna.

Ci permettiamo di sollevare qualche dubbio in merito all’effettiva utilità di tali opere ancora una volta asservite allo spostamento di cose che non si sa nemmeno chi dovrebbe produrre, vista la situazione economica attuale e pensiamo quindi  che le ingenti risorse destinate alla loro realizzazione dovrebbero trovare una migliore destinazione.

Spendere 3 miliardi di euro per trasformare la sola Pontina in autostrada a pagamento è un idea superata, dannosa per l’ambiente e inutile per il miglioramento della viabilità. Sono altre le priorità e i progetti da mettere in cantiere per favorire sicurezza stradale e localizzazione imprese.

Lo sviluppo di un territorio può infatti passare anche dalla valorizzazione delle risorse economiche, culturali, sociali, ambientali, paesaggistiche mediante aiuti mirati all’imprenditoria locale che sappiano incentivare una economia a basso impatto ambientale.

Non è con le autostrade a pagamento che si risollevano le sorti di un territorio, ma piuttosto con autostrade informatiche che consentano di creare sviluppo nel tessuto economico grazie alle reti infrastrutturali a banda larga affiancate ad interventi capillari di messa in sicurezza della viabilità esistente.

Ulteriore consumo di suolo, peraltro in aree di pregio da un punto di vista ambientale e naturalistico, come ad esempio quelle attraversate dalla bretella Valmontone-Cisterna, non potrà che degradare ancor di più un territorio che, negli anni, ha ricevuto dalle istituzioni locali ben poca attenzione da un punto di vista della propria tutela e conservazione.

Peraltro l’attenzione dedicata dal PD all’area nord della provincia fa il paio con il disinteresse mostrato per le sorti politiche ed economiche del sud pontino, abbandonato a sé stesso tanto da collezionare una sconfitta dietro l’altra nelle ultime tornate elettorali, essendo il Partito Democratico provinciale interessato più ad intese elettorali fallimentari con forze politiche che hanno devastato il territorio da un punto di vista sociale, economico, culturale piuttosto che presentarsi agli elettori con proposte chiare, autorevoli e riconoscibili.

Auspichiamo, quindi, che il Partito Democratico del Lazio possa definire quanto prima una proposta organica che integri le esigenze di mobilità e di sviluppo dell’intero territorio regionale tenendo ben presente che non può esistere un vero progresso dell’economia laziale che non passi per la tutela dei beni ambientali, paesaggistici e culturali presenti nella nostra regione. 

Fabio Luciani, Cosmo di Perna, Raffaele Viglianti

Impariamo anche dall’India

Il governo indiano spinge sull’innovazione, e regala un tablet agli studenti. Si chiama “Aakash” o “Ubislate”, è un dispositivo basato su Android con touchscreen e applicazioni in quantità, e si annuncia di qualità complessiva accettabile. Costo finale circa 45 euro, ma appunto, se non siete studenti: per questi ultimi infatti l’Aakash è gratuito, perché viene riconosciuto dalle istituzioni come strumento utile alla formazione, in un programma di test che coinvolge migliaia di studenti.

Quando si dice investire sul futuro, sull’innovazione, sulle tecnologie. In India fanno così. E pure l’Africa si muove.  In Italia la banda larga è una chimera, il wi-fi questo sconosciuto e Internet è ancora un luogo di perdizione. Per dire.