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Il silenzio che uccide

Forse quello strano sono io. Oppure mi sono perso qualcosa, oppure mi sono informato male.

Però, davvero, credo che di fronte all’omicidio di Mario Piccolino avvenuto qualche giorno fa il silenzio dei componenti pontini della commissione parlamentare antimafia sia assordante.

Certo non mi aspetto dichiarazioni di fuoco contro le infiltrazioni malavitose da parte di Claudio Fazzone, però ricordo a tutti che in commissione siede anche Claudio Moscardelli, del Partito Democratico. E fino ad oggi non ha trovato il tempo per dire una parola che sia una su questo omicidio che o è stato commesso da un pazzo oppure è un’esecuzione di mafia vera e propria.

Aspettiamo fiduciosi una voce dall’istituzione, mica dall’uomo.

Piace vincere facile eh?

elezioni

Elezioni amministrative Provincia di Latina 1995:

Martella (CDX) 59,2% – Di Marzo (CSX) 30,8%

Elezioni amministrative Provincia di Latina 1999:

Martella (CDX) 51,4% – Fiumara (CSX) 38,7%

Elezioni amministrative Provincia di Latina 2004:

Cusani (CDX) 58,0% – Bartolomeo (CSX) 36,3%

Elezioni amministrative Provincia di Latina 2009:

Cusani (CDX) 56,3% – Amici (CSX) 24,8%

Elezioni amministrative Provincia di Latina 2014:

Della Penna (CDX+CSX) 60% – Mitrano (CDX) 40%

Servono commenti?

Fazzone all’Antimafia? No, grazie

Apprendiamo con stupore ed enorme preoccupazione le notizie che riguardano la costituzione della Commissione Parlamentare Antimafia.

Tra i nuovi membri, infatti è stato nominato il senatore pontino Claudio Fazzone, ras del PDL della provincia di Latina, distintosi nella vicenda scandalosa del mancato scioglimento del’Amministrazione comunale di Fondi nel 2009.

Davanti alle conclusioni della Commissione prefettizia d’accesso, nominata dall’allora Prefetto di Latina Bruno Frattasi, che per ben due volte aveva richiesto lo scioglimento dell’amministrazione comunale di Fondi per infiltrazioni mafiose, richieste avallate dal Ministro dell’Interno Roberto Maroni, il Senatore Claudio Fazzone ebbe un ruolo di primo piano non solo nel negare la fondatezza delle relazioni della Commissione d’accesso ma si fece portavoce di attacchi durissimi al Prefetto Bruno Frattasi.

L’Amministrazione del Comune di Fondi non fu sciolta perchè il Consiglio dei Ministri, guidato da Silvio Berlusconi, scelse il salvataggio politico della stessa dichiarando che, nel frattempo, essendo intervenute le dimissioni in blocco della Giunta la questione era risolta.

Il “caso Fondi” rimane ancora una ferita aperta nella lotta alle mafie e nella necessità di dare risposte concrete in difesa della legalità.

Il Senatore Fazzone si è sempre distinto, inoltre, in tutti questi anni come negazionista ad oltranza dell’esistenza delle mafie nel territorio pontino. A smentire queste assurde dichiarazioni, bastano le decine di inchieste ed i sequestri di beni operati dai Magistrati della DDA di Roma e Napoli, nei confronti di diverse famiglie camorriste e ‘ndraghetiste operanti nella provincia di Latina.

Alla luce di ciò ci chiediamo come possa il Senatore Fazzone assolvere ai delicati compiti che gli sono stati affidati quale membro della Commissione bilaterale Antimafia.

Anche nell’epoca delle larghissime intese, in nome delle quali il PD ha mandato giù di tutto pur di salvaguardare la governabilità con il PDL, non si può restare in silenzio davanti alla nomina di una persona che ha dimostrato la sua totale incompatibilità morale e politica rispetto all’incarico che si accinge a ricoprire con il benestare delle forze che compongono questa innaturale maggioranza di governo.

Bruno Fiore, Consigliere comunale PD di Fondi

Raffaele Viglianti, Coordinamento provinciale PD

Per chi ha la memoria corta in Lombardia

Vorrei sommessamente ricordare che Bobo Maroni (quello bravo nordico che ha preso l’abilitazione da avvocato a L’Aquila), tra i suoi successi alla lotta alla criminalità organizzata, salvò il culo alla giunta comunale di Fondi (per la quale il prefetto Frattasi chiese lo scioglimento per infiltrazioni mafiose) e a Cosentino. Così, per dire.

Fazzone sta sempre là

 

Si fa tanto parlare delle scelte del PDL di escludere Cosentino, Milanese, Dell’Utri, Papa. Io vorrei ricordare a tutti, e soprattutto agli elettori della provincia di Latina e del Sud Pontino, che al n° 3 delle liste del PDL al Senato, dopo B. e Gasparri (!) c’è Claudio Fazzone. Non c’è bisogno di spiegare chi sia Claudio Fazzone e cosa rappresenti nella nostra provincia. Il caso Fondi grida ancora vendetta, ancora di pochi giorni fa sono altri arresti di esponenti del clan dei casalesi che, insieme ad altri, hanno messo le mani sul MOF. E ricordiamoci sempre di ricordare di ringraziare Roberto Maroni, quello bravo, per aver salvato le chiappe all’amministrazione fondana e quindi a Fazzone stesso, mentre all’amico Bruno Fiore incendiavano la macchina e la giornalista Maria Sole Galeazzi veniva malmenata per le sue coraggiose inchieste giornalistiche. E ricordiamoci pure degli appoggi politici di cui ha goduto Fazzone in tutto il centrodestra, e di chi oggi vuole rifarsi una verginità, magari sotto l’ala protettrice del grande centro. Ricordiamo.

Le armi non servono

Sembra che la camorra nel sud pontino faccia notizie solo quando usa le armi. L’omicidio del boss scissionista Marino aTerracina è tanto eclatante quanto, se vogliamo, scontato nella sua efferatezza, in un territorio nel quale la criminalitá fa affari da anni nel quasi piú totale silenzio. Senza la necessitá di usare le armi. E con la complicitá di parte della politica. Ne abbiamo avuto prova con il caso Fondi, cittá del ras Claudio Fazzone, senatore ex poliziotto che non disdegna(va) di tenere buoni rapporti con le cosche calabresi tanto da consegnargli, in pratica, le chiavi del Comune. Incassando la solidarietá dei clan  politici che dominano la provincia e non solo: Forte e tutta l’UDC, Cusani, Graziano, Del Balzo. E quando la politica va a braccetto con la criminalitá per consolidare il proprio potere elettorale l’una e il proprio potere economico l’altra, ecco che si consuma l’omicidio di un territorio. Altro che armi.

A Minturno tutto come da copione

Stamattina si è discussa, nel corso del Consiglio Comunale, la mozione presentata dalla rappresentante del PD Mimma Nuzzo.
Si intendeva esprimere solidarietà alla magistratura pontina violentemente attaccata dal Presidente della Provincia Armando Cusani a seguito della condanna, emessa nel processo di primo grado, per un reato di abuso edilizio. Nessuna sorpresa, dunque.
La votazione dell’OdG ha fatto registrare il solo voto favorevole dell’esponente del PD e tutti voti contrari.
A quanto pare la legalità, il rispetto per le decisioni della magistratura e la salvaguardia dell’istituzione rappresentata dalla Presidenza della Provincia non sono ancora un patrimonio condiviso.
Non siamo stupiti. Già nella vicenda Fondi-Fazzone le forze che governano la Provincia, PDL e UDC, si erano apertamente schierate a favore del senatore e contro il prefetto Bruno Frattasi, che aveva chiesto lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose, evitate solo grazie alla melina messa in atto dal Misnistro dell’Interno Maroni e dalle dimissioni della giunta stessa.
All’epoca dei fatti non una parola, da parte degli esponenti dei clan Fazzone-Cusani-Forte, sugli episodi di intimidazione che hanno coinvolto l’amico Bruno Fiore, consigliere comunale del PD al quale è stata incendiata l’autovettura per aver denunciato la commistione tra amministrazione e n’drangheta.
Non una parola sul pestaggio subito, insieme ad un collega, dalla giovanissima giornalista di Latina Oggi Maria Sole Galeazzi, costretta a vivere per mesi sotto pesantissime intimidazioni per avere osato, semplicemente, fare il suo mestiere di cronista.
Il voto del consiglio comunale di Minturno conferma ciò che già sapevamo: si preferisce gridare al complotto della magistratura anziché interrogarsi sulla necessità di spezzare, definitivamente, i legami tra politica, malaffare e criminalità, una condizione che non potrà mai verificarsi se i comportamenti dei singoli rischiano di indebolire e screditare le istituzioni che essi stessi rappresentano.
Il Partito Democratico della provincia di Latina ha deciso di esprimere la propria solidarietà alla magistratura con convinzione, consapevoli del fatto che in un territorio difficile come il nostro attaccare il lavoro di inquirenti e giudici può significare indebolire la lotta alla criminalità che diventa sempre più pervadente e che rischia di inquinare definitivamente interi settori produttivi della nostra provincia.
La medesima sensibilità, a quanto pare, non è patrimonio delle forze politiche che appoggiano l’amministrazione Cusani, peraltro su questioni che, a mio parere, dovrebbero essere dirimenti allorquando si prefigura un percorso di alleanze con un partito che è pienamente organico al sistema di potere che tanti danni ha procurato al nostro territorio.
Chiedo pertanto anche al partito provinciale di chiarire definitivamente quale percorso di collaborazione sia possibile intraprendere con l’UDC in vista delle prossime scadenze elettorali, alla luce delle distanze, a mio parere incolmabili, che separano il PD dall’UDC in tema di legalità e rispetto delle istituzioni.

Nemiciamici

Giusto per capire di cosa si parla quando Bersani e i saggi del PD ci dicono che bisogna allearsi con l’UDC, che nel frattempo, nei territori, governa con il PDL. E quindi, teoricamente, il PD sarebbe all’opposizione.

Vabbè, del Lazio sapete tutto.

Provincia di Latina.

L’amministrazione provinciale è governata da PDL e UDC. L’UDC sta con il PDL-FI-AN da sempre. E, tanto per capirsi, in provincia abbiamo un certo Fazzone.

In provincia di Latina ci sono 33 Comuni. Di questi solo 10 sopra i 15.000 abitanti. Prendo in considerazione solo questi perchè comunque rappresentano l’82% della popolazione provinciale.

L’UDC governa con il PDL a Latina (117.000 ab.), Aprilia (71.000 ab.), Terracina (44.000 ab.), Fondi (38.000 ab. e sapete tutti i casini che ci sono stati su Fondi, anche grazie a Maroni, quello bravo), Formia (37.000 ab.), Cisterna (35.000 ab.), Gaeta (21.000 ab.) e Sabaudia (19.000 ab.).

Fanno eccezione Sezze (25.000 ab. roccaforte del PCI-PDS-DS-PD da sempre grazie alla presenza dell’On. Sesa Amici, di Titta Giorgi e dove l’UDC non è certamente l’ago della bilancia) e Minturno, il mio Comune.

Ecco, Minturno merita un discorso a parte. Si è votato quest’anno e la coalizione PD-UDC, che già governava (ma era un’anatra zoppa e quindi è durata un anno) è stata sconfitta. Hanno però abbandonato il sindaco uscente e hanno presentato, come candidato, l’attuale assessore provinciale all’ambiente dell’UDC. Ovviamente senza primarie. E hanno perso. Qualcuno ha fatto presente al PD provinciale che forse sarebbe stato il caso di chiedere all’UDC un pò di chiarezza. Che so, uscire dalla giunta provinciale e fare una scelta di campo (e comunque anche un gesto del genere non avrebbe azzerato tutte le porcate che hanno fatto in anni di amministrazione). Far dimettere l’assesore provinciale, giusto  per evitare qualche imbarazzo durante la campagna elettorale. Niente. L’ambiguità, la mancanza di chiarezza la fanno da padroni. Perchè bisogna vincere (e si è visto!) Per fare cosa, poi, non importa.

Ecco, quando sento Bersani perorare la causa dell’accordo con l’UDC mi viene in mente il laboratorio politico di Minturno. E rabbrividisco.

Poi mi dite

Movimenti al centro, in questi giorni. L’UDC azzera i vertici e si prepara a confluire nel costituendo Partito della Nazione, con Fini e Rutelli (me cojò!). Già ieri sera, a Piazza Pulita, Della Vedeva diceva che il leader dovrà essere Fini. Ma no, il leader sarà Casini. Vabbè. I frondisti del PDL vogliono andare oltre il PDL, e, sotto la guida del prode Pisanu (deputato già nel lontano ’72) e di Lamberto Dini (ahhhh!!!), un manipolo di 27 eroi ha sottoscritto un documento per avanzare nientemeno che una nuova proposta politica. Chi c’è tra i firmatari? Gianluca mi segnala che c’è anche il senatore Fazzone. Senti senti. Fazzone Claudio da Fondi. Proprio quello là. E allora se le cose andranno come devono andare, la provincia di Latina sarà condannata a subire la presenza di Fazzone per un altro bel pò di tempo. Con buona pace di chi vede segnali di rinnovamento nell’UDC locale. E alla faccia delle parole spese dal PD contro la criminalità. Troppo presto? Troppo critico? Vedremo tra qualche mese.

Sale slot, riciclaggio e politica

Cristiana lancia l’ennesimo allarme sulle mafie che continuano a prendersi pezzi di economia per riciclare denaro. A Minturno, come avevo già segnalato, negli ultimi mesi le sale giochi sorgono come funghi e praticamente sono le uniche attività commerciali che aprono. Vogliamo parlare della criminalità organizzata nel nostro Comune? Vogliamo dirlo che nella Provincia di Latina Fazzone e i suoi metodi contunuano a dominare la scena politica e gli accordi che si fanno nei comuni che andranno alle urne passano da lui?  Vogliamo dirlo che a Latina c’è un’amministrazione provinciale di centrodestra si regge grazie ad un pezzo di potere fazzoniano? E vogliamo dirlo che non è tollerabile che l’UDC provinciale governi contemporaneamente con Fazzone e con il PD?