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I mutanti

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Premessa numero uno: personalmente non è che me ne importi più di tanto, di Gerardo Stefanelli in sé e della sua trasmigrazione al PD. I nostri già scarsissimi contatti si animarono per un po’ e poi si interruppero ai tempi della sua candidatura a Sindaco di Minturno, quando scelsi di non sostenere la sua corsa, non adeguandomi alle decisioni prese dal PD locale. Per chi vuole approfondire, potete leggere ciò che scrissi ai tempi. Fatto sta che da più parti mi si attribuì la responsabilità (!) di una sconfitta, pur contando, personalmente, davvero molto poco nello scenario politico minturnese (troppo buoni, i compagni) e tanto bastò per chiudere definitivamente una porta che non si era mai aperta oltre un piccolissimo spiraglio. A suggellare la rottura, fui anche cancellato dalle amicizie Facebook, massima espressione di dissenso ai tempi dei social network. Ecchevoletefà.

Premessa numero due: non ho più alcun ruolo, carica o altro, nel PD della provincia di Latina e nel circolo di Minturno. Mi sono dimesso dall’assemblea provinciale all’indomani delle elezioni europee e non ho rinnovato la tessera là dove sono stato sempre iscritto. Gli impegni familiari, lavorativi e la mano che do a Pippo Civati nel Lazio non mi consentono più di seguire le vicende del PD pontino in maniera diretta e con l’attenzione che invece meritano.

Premessa numero tre: il PD, nella provincia di Latina, non è mai nato. Era, sin dai tempi della sua nascita, ed è tutt’ora il luogo dove due gruppi di potere (potere in senso lato, parola che non necessariamente assume un’accezione negativa) che fanno riferimento a storie politiche diverse, quella ex-democristiana e quella ex-diessina, si scontrano, si rimescolano opportunamente a seconda delle convenienze personali del momento (ammantate da scelte politico-strategiche di livello altissimo, talmente alto da essere incomprensibile per i comuni mortali) senza riuscire ad elaborare uno straccio di politica credibile per il territorio, per i cittadini. I risultati (negativi) della mancanza della Politica si vedono alle elezioni amministrative. Salvo rare eccezioni (penso a Cori) si inanellano sconfitte su sconfitte senza che nessuno senta mai il bisogno di assumersene la responsabilità fino in fondo. Di contro, aumenta a dismisura il potere (con l’inciso di cui sopra) personale degli eletti, che continuano ad utilizzare i circoli e quello che resta del partito come feudi personali, e non come luogo di elaborazione, partecipazione e consultazione.

Tutto ciò premesso, quindi, il “problema” non è Gerardo Stefanelli, ma cosa sta diventando il PD. Il 40,8%, agitato come una clava sotto il naso di chiunque provi a manifestare un minimo dissenso nei confronti del percorso riformatore intrapreso dal premier, rappresenta, in parte, una speranza nella quale una minoranza di italiani (ricordiamo sempre che in termini assoluti valeva di più il 33% di Veltroni) vogliono affidarsi. Speranza di un futuro migliore, fiducia nell’uomo forte (il berlusconismo ha lavorato nei fianchi anche a sinistra) che traghetti il paese fuori dalle secche nelle quali è precipitato da anni. E i risultati, dopo sei mesi, sono tutt’altro che incoraggianti, sotto il profilo economico. Ma quel 40,8% (in aumento, sembra), rappresenta anche la mutazione genetica del PD, che si sta trasformando in qualcosa di diverso rispetto al PD a vocazione maggioritaria immaginato da Veltroni perché diversa rischia di essere la sua composizione e la sua base. E di pari passo cambiano le proposte politiche, del PD. E più cambiano le proposte politiche, che si spostano inesorabilmente al centro, e più il PD diventa polo attrattivo per i centristi. Tralasciando i modi (le annessioni avvengono per acclamazione, senza un dibattito pubblico, senza pensare ad iscritti ed elettori cosa ne pensino, e in barba allo statuto del PD), a me piacerebbe sapere chi entra nel PD cosa pensa del lavoro, del salario minimo, del precariato, del consumo di suolo, del matrimonio egualitario, della laicità dello stato, della scuola, dell’acqua pubblica, del diritto alla salute, della corruzione, del PSE, dell’immigrazione, dell’Europa, della mobilità. Del patrimonio di voti (tanti, sicuramente, e se si introdurranno le preferenze nella legge elettorale saranno sicuramente utili, per qualcuno) sinceramente, me ne fotto. E annettere pezzi che esprimono un set valoriale nel quale molti di noi non si riconoscono, e dare a questi pezzi potere che deriva dall’appartenenza alla filiera del renzismo di provincia, equivale ad accelerare ancor di più la mutazione genetica del PD. E poi, a lungo andare, in un corpo nel quale si prova ad assemblare pezzi incompatibili si arriva alla crisi di rigetto.

I giovani (bugiardi) dell’UDC della provincia di Latina

Ci ho pensato, prima di scrivere queste due righe. Ho pensato se valesse la pena di fare pubblicità indiretta a chi racconta balle degne dei migliori (o peggiori, fate voi) contaballe del Paese. Però davanti alla menzogna non resisto. Perchè di menzogna si tratta, quando Gerardo Stefanelli accusa Nicola Zingaretti di essere un falso moralizzatore:

La risposta di Nicola la trovate qui:

“Nella vicenda sollevata non c’è quindi alcunché di anormale né, tanto meno, alcunché di illegale. L’iniziativa del Partito Radicale si prefigura quindi come un osceno tentativo di discredito di una persona perbene, una macchina del fango in piena campagna elettorale. Per questo ho dato mandato ai miei legali di presentare una querela per diffamazione.”

Sia chiaro, non è che mi aspettavo qualcosa di diverso da chi ha costruito una carriera politica all’ombra della famiglia Forte.

Diffidate, gente. Non c’è cosa peggiore di un giovane già vecchio dentro.

 

La non-trasparenza amministrativa nel Comune di Minturno

Il prinicipio della trasparenza, in politica, dovrebbe essere la regola, non una consessione divina. Così come l’onestà e l’oculatezza nell’utilizzo delle risorse economiche che si hanno a disposizione per favorire e tutelare gli interessi della comunità che si amministra. Ed è triste notare come la trasparenza sia invece utilizzata da alcuni a fini politici, solo per attaccare l’avversario di turno. Non vi è altra lettura per le parole pronunciate nei giorni scorsi dal Vicesindaco Galasso per alimentare una polemica inutile con l’interlocutore di turno.

Sono mesi che ho chiesto al Sindaco, agli Assessori, ai Consiglieri comunali e agli altri componenti dell’Amministrazione di rendere pubbliche le spese sostenute in campagna elettorale e i relativi finanziatori. Se molti si mostrarono in principio d’accordo, duole constatare che, ad oggi, solamente la consigliera Mimma Nuzzo ha dato seuito alla richiesta, depositando in Commissione trasparenza il rendiconto delle spese elettorali sostenute inieme alla propria dichiarazione dei redditi.

Non è certo sufficiente che il Comune abbia pubblicato sul proprio portale gli emolumenti percepiti dal Sindaco e dalla Giunta. Sebbene sia la prima volta che accada, questo è un atto dovuto richiesto dalla legge.

Oltre ad apprendere dei 2.800 euro (e poco più) mensili percepiti in qualità di Sindaco, quanto guadagna Paolo Graziano come Consigliere provinciale/capogruppo del PDL? E come ex dipendente in pensione della Regione Lazio (negli ultimi anni presso la segreteria dell’On. Del Balzo)? E, ancora, quanto ha percepito come direttore dell’APT Latina, poi dismessa con suo parere contrario?

La trasparenza nella pubblica amministrazione richiede un corretto utilizzo del personale e una virtuosa gestione delle risorse economiche disponibili. Notiamo invece come dal suo insediamento la giunta Graziano appaia intenta alla mortificazione del dissenso in settori strategici dell’amministrazione, preferendo ricorrere ad avventure giudiziarie che già sapeva di non poter sostenere nella sostanza, ma che servono da specchietto per le allodole innanzi al proprio elettorato laddove i cittadini dovranno sopportare il saldo delle cambiali elettorali che il Sindaco ha stipulato, sebbene certe incombenze gravino direttamente sul primo cittadino.

 
Certo è difficile introdurre nella vita del Comune di Minturno dei principi che non sono nelle corde di chi tiene in mano le redini dell’amministrazione, ma almeno ai cittadini minturnesi sia risparmiata l’ipocrisia che non possiamo non intravedere nelle azioni fin qui intraprese dai suoi principali governanti.

Il vecchio che avanza

La mia replica all’intervista a Gerardo Stefanelli apparsa sabato su Latina Oggi.

La versione integrale la riporto di seguito.

L’intervista all’Assessore provinciale Gerardo Stefanelli apparsa sabato su Latina Oggi dà l’esatta cifra della distanza abissale che divide, in terra pontina come in tutta la Regione Lazio, il PD dal partito di Michele Forte, anche quando rappresentato da chi vorrebbe accreditarsi come paladino della “necessità di cambiamento”.

Il  fallimento politico della giunta Polverini è sotto gli occhi di tutti: la sanità pubblica al collasso, il Piano Casa bocciato dal governo, una sostanziale incapacità nel mettere in campo politiche del lavoro volte alla riduzione della precarietà, la drammatica situazione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti fanno solo da corollario agli scandali che hanno travolto la maggioranza che ha sostenuto la Giunta fino a decretarne la caduta. Stefanelli, immemore di tutto ciò e ignorando tanto gli episodi di malaffare che hanno riguardato ampi settori della maggioranza alla Pisana quanto la scandalosa gestione dei contributi ai gruppi consiliari, ritiene invece che la ex Presidente della Regione Lazio sia caduta sotto i colpi di un complotto della stampa e dei”poteri forti”, parole che offendono la sensibilità e l’intelligenza dei cittadini del Lazio.

Sulla questione dell’acqua, a differenza dell’assessore, non riusciamo a sorridere nemmeno un pò, tantomeno al pensiero dei disagi che i cittadini del Golfo di Gaeta hanno dovuto patire durante l’estate appena passata a causa delle inefficienze del gestore Acqualatina, tipico esempio di privatizzazione che ha moltiplicato i posti nei Consigli di Amministrazione e ha scaricato sui cittadini i costi senza investimenti volti a migliorare i servizi offerti. Stefanelli parla di ulteriori privatizzazione di Acqualatina. Il Partito Democratico, invece, è impegnato a far  rispettare la volontà espressa dai cittadini nei recenti referendum e pertanto i contenuti della proposta di legge di iniziativa popolare su tutela, governo e gestione pubblica delle acque nella nostra regione recentemente presentata dai coordinamenti per l’acqua pubblica nel Lazio. sarà parte integrante del programma del candidato alla presidenza della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

Se sarà confermata la candidatura al consiglio regionale del Lazio dell’assessore Stefanelli sarà davvero interessante confrontarsi, anche nel Sud Pontino, su questi come su altri temi cosicché i cittadini avranno la possibilità di capire se dietro gli slogan di chi pensa di interpretare le “richieste di novità dei cittadini” si celi, piuttosto, la rappresentazione gattopardesca di forze politiche che hanno devastato il nostro territorio sotto il profilo sociale, economico e morale.

Contestualismo

È la parola d’ordine dell’Assessore Stefanelli, insieme a benaltrismo, in merito alla vicenda Cusani. Probabilmente se vivesse in Sicilia direbbe che a Palermo il problema è il traffico e che la mafia andrebbe contestualizzata in un territorio difficile. Comunque è vero, Minturno ha problemi molto gravi. L’acqua, ad esempio. La mancanza d’acqua. Lo evidenzia anche l’Assessore che peró continua a non rispondere. E allora le domande le facciamo di nuovo: cosa ha fatto, al tempo della sua permanenza nel CdA di Acqualatina, per evitare il ripetersi di gravi episodi di carenza di acqua nel Golfo di Gaeta durante il periodo estivo? Cosa ha fatto il suo partito, l’UDC, che governa provincia e regione? Fatti, non chiacchiere.

A Minturno tutto come da copione

Stamattina si è discussa, nel corso del Consiglio Comunale, la mozione presentata dalla rappresentante del PD Mimma Nuzzo.
Si intendeva esprimere solidarietà alla magistratura pontina violentemente attaccata dal Presidente della Provincia Armando Cusani a seguito della condanna, emessa nel processo di primo grado, per un reato di abuso edilizio. Nessuna sorpresa, dunque.
La votazione dell’OdG ha fatto registrare il solo voto favorevole dell’esponente del PD e tutti voti contrari.
A quanto pare la legalità, il rispetto per le decisioni della magistratura e la salvaguardia dell’istituzione rappresentata dalla Presidenza della Provincia non sono ancora un patrimonio condiviso.
Non siamo stupiti. Già nella vicenda Fondi-Fazzone le forze che governano la Provincia, PDL e UDC, si erano apertamente schierate a favore del senatore e contro il prefetto Bruno Frattasi, che aveva chiesto lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose, evitate solo grazie alla melina messa in atto dal Misnistro dell’Interno Maroni e dalle dimissioni della giunta stessa.
All’epoca dei fatti non una parola, da parte degli esponenti dei clan Fazzone-Cusani-Forte, sugli episodi di intimidazione che hanno coinvolto l’amico Bruno Fiore, consigliere comunale del PD al quale è stata incendiata l’autovettura per aver denunciato la commistione tra amministrazione e n’drangheta.
Non una parola sul pestaggio subito, insieme ad un collega, dalla giovanissima giornalista di Latina Oggi Maria Sole Galeazzi, costretta a vivere per mesi sotto pesantissime intimidazioni per avere osato, semplicemente, fare il suo mestiere di cronista.
Il voto del consiglio comunale di Minturno conferma ciò che già sapevamo: si preferisce gridare al complotto della magistratura anziché interrogarsi sulla necessità di spezzare, definitivamente, i legami tra politica, malaffare e criminalità, una condizione che non potrà mai verificarsi se i comportamenti dei singoli rischiano di indebolire e screditare le istituzioni che essi stessi rappresentano.
Il Partito Democratico della provincia di Latina ha deciso di esprimere la propria solidarietà alla magistratura con convinzione, consapevoli del fatto che in un territorio difficile come il nostro attaccare il lavoro di inquirenti e giudici può significare indebolire la lotta alla criminalità che diventa sempre più pervadente e che rischia di inquinare definitivamente interi settori produttivi della nostra provincia.
La medesima sensibilità, a quanto pare, non è patrimonio delle forze politiche che appoggiano l’amministrazione Cusani, peraltro su questioni che, a mio parere, dovrebbero essere dirimenti allorquando si prefigura un percorso di alleanze con un partito che è pienamente organico al sistema di potere che tanti danni ha procurato al nostro territorio.
Chiedo pertanto anche al partito provinciale di chiarire definitivamente quale percorso di collaborazione sia possibile intraprendere con l’UDC in vista delle prossime scadenze elettorali, alla luce delle distanze, a mio parere incolmabili, che separano il PD dall’UDC in tema di legalità e rispetto delle istituzioni.

L’acqua che non c’è

L’estate porta con sè, oltre che il caldo, problemi legati alle forniture idriche che si ripetono puntualmente da anni nonostante da tempo immemore si prometta, da parte di tecnici e amministratori, di porre mano alla questione in maniera risolutiva. I problemi dell’acquedotto che serve le cittadine del golfo di Gaeta sono senz’altro comuni a buona parte del Paese: vetustà degli impianti e condotte colabrodo su tutti, e tali inefficienze fanno si che la situazione diventi critica nel periodo estivo, allorquando la domanda di acqua aumenta a fronte di un’offerta che diminuisce a causa dell’abbassamento delle falde. Sono problemi che vengono da lontano, e precisa responsabilità nel loro puntuale ripetersi è da ascrivere a chi, negli anni, aveva il dovere di far si che i cittadini non dovessero patire per la mancanza di un bene primario e indispensabile come l’acqua. Resto quindi sorpreso nel leggere, in questi giorni, gli articoli di giornale che riportano dichiarazioni dell’assessore provinciale all’ambiente Gerardo Stefanelli, il quale lamenta l’inerzia del Comune di Minturno nell’impartire direttive in merito ad un uso responsabile dell’acqua. Un appello utile, senz’altro, ma viene da chiedersi quali iniziative abbia intrapreso, l’assessore, ai tempi della sua permanenza nel CdA di Acqualatina affinchè i problemi dell’approvvigionamento idrico nel periodo estivo non dovessero ripetersi. Così come viene da chiedersi di quali iniziative in tal senso si sia fatto promotore il suo partito, l’UDC, che governa la provincia di Latina e la Regione Lazio. E non parlo di dichiarazioni sui giornali, ma di fatti concreti. Delibere, proposte di legge, stanziamenti economici. Perchè i cittadini, già vessati da un aumento delle tariffe a fronte di un servizio sempre più carente, hanno bisogno di risposte e non di chiacchiere agostane. A maggior ragione sull’acqua, bene comune che gli italiani hanno inteso tutelare nei recenti referendum. I cittadini, infine, hanno bisogno di trasparenza negli atti amministrativi, quindi saremo ben lieti di dare tutto la pubblicità necessaria ai documenti che l’assessore Stefanelli, presidente della commissione trasparenza del Comune di Minturno, vorrà fornirci in merito all’attività sua e del suo partito sui problemi dell’approvvigionamento idrico nel golfo di Gaeta.

Lotta alla corruzione e trasparenza amministrativa (a Minturno) #2

La trasparenza amministrativa sembra essere la parola d’ordine che muove l’azione politica di vecchi e nuovi amministratori. Il Comune di Minturno si è dotato di una Commissione Trasparenza, presieduta dall’assessore Provinciale Gerardo Stefanelli, già candidato a Sindaco, che non si risparmia, con l’opposizione tutta, dall’attaccare ripetutamente la Giunta Comunale da poco insediata per episodi poco edificanti che hanno caratterizzato i primi mesi di governo. Nell’associarmi alle richieste di chiarimento sulle vicende ormai note, non posso però fare a meno di far presente che, a distanza di settimane, la mia richiesta di pubblicazione delle spese sostenute nell’ultima campagna elettorale nonchè delle dichiarazioni dei redditi degli amministratori e degli eletti in consiglio comunale è stata ignorata, con l’eccezione del consigliere Mimma Nuzzo che si è resa immediatamente disponibile alla massima pubblicità dei dati che la riguardano. Mi appello, quindi, al presidente della Commissione Trasparenza Gerardo Stefanelli affinchè si faccia parte diligente nel reiterare agli amministratori e al Consiglio Comunale una richiesta che risponde ad una esigenza di trasparenza nel rapporto con la cittadinanza non più eludibile, se davvero le parole sbandierate durante la campagna elettorale non sono state pronunciate per puri scopi propagandistici. Chiedo infine che la Commissione Trasparenza si faccia parte proponente nel destinare un’apposita pagina del rinnnovato sito comunale, all’interno della sezione “Trasparenza Valutazione e Merito”, alla pubblicazione dei dati richiesti, una volta messi a disposizione dal Sindaco, dagli assessori, dai delegati e dai consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione.

Open Minturno

Da qualche giorno è attivo il portale Open Coesione (ne aveva parlato Francesco qui), il primo portale sull’attuazione degli investimenti programmati nel ciclo 2007-2013 da Regioni e amministrazioni centrali dello Stato con le risorse per la coesione, voluto dal Ministro per la Coesione Territoriale, l’ottimo Fabrizio Barca.

Come si può leggere sulle pagine del sito, Open Coesione nasce  perché i cittadini, attraverso la consultazione e l’analisi dei dati pubblicati, possano valutare se i progetti corrispondono ai loro bisogni e se le risorse vengono impegnate in modo efficace.

Nasce, con Open Coesione, un nuovo concetto di cittidinanza, attiva e digitale, che non solo si ‘appropria’ dei dati, ma comprende dove finiscono le risorse della collettività, e incrociando i dati, è in grado valutare se i soldi siano stati spesi bene o male.

E così mi è venuta la curiosità di vedere se nel portale ci fossero progetti relativi al Comune di Minturno. E ne ho trovati quattro:

REALIZZAZIONE DI UNA STRUTTURA RICETTIVA ECO COMPATIBILE NEL COMPLESSO EX SIECI SCAURI DI MINTURNO ( II STRALCIO)

  • Finanziamento pubblico: 692.313,40 euro
  • Pagamenti effettuati: 0 euro

INSTALLAZIONE DI IMPIANTO FOTOVOLTAICO

  • Finanziamento pubblico: 218.714,00 euro
  • Pagamenti effettuati: 76.549,90 euro

INSTALLAZIONE DI IMPIANTO FOTOVOLTAICO

  • Finanziamento pubblico: 41.279,00 euro
  • Pagamenti effettuati: 0 euro

ACQUISTO DI SERVIZI SPECIALISTICI FINALIZZATI ALL’INDIVIDUAZIONE DELLE TECNOLOGIE PER L’INTRODUZIONE DEGLI INVESTIMENTI IN ECO-INNOVAZIONE E ACQUISTO NUOVI MACCHINARI E/O ATTR.

  • Finanziamento pubblico: 180.340,00 euro
  • Pagamenti effettuati: 60.690,00 euro

Ecco, non sarebbe male se si riuscisse a monitorare, dal basso, se e come sono stati utilizzati i fondi stanziati per questi progetti. Pertanto giro la questione al Sindaco, Paolo Graziano, e al presidente della Commissione Trasparenza, Gerardo Stefanelli.

p.s. sempre in tema di trasparenza, aspetto ancora una risposta su questo

Il primo giorno di scuola a Minturno

E così domani si insedia la nuova giunta comunale di Minturno. Nessuna sorpresa. Sui giornali, sul web, nelle piazze s’è già detto tutto. Conosciamo nomi, ruoli, responsabilità. In bocca al lupo a Paolo Graziano e alla sua giunta, ne hanno bisogno. Due parole su queste elezioni che sono già storia. A partire dai candidati a Sindaco.

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