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Libera non si ferma

 

Ancora atti intimidatori contro il Villaggio della Legalità a Borgo Sabotino, gestito da Libera. Vetri in frantumi, telecamere sfasciate, tentativi di effrazione. Tutta la mia vicinanza a Libera e a chi, anche in provincia di Latina, si oppone alle infiltrazioni della criminalità.

Libera di nuovo sotto tiro nella provincia di Latina

Di seguito il testo del comunicato stampa inviato sull’attentato subito da Libera a Sabaudia.

Apprendiamo con molta preoccupazione la notizia di un altro atto di intimidazione consumato in provincia di Latina ai danni di Libera. A poche settimane dal raid che ha devastato il Villaggio della Legalità a Borgo Sabotino, questa notte ignoti hanno danneggiato la sede di Sabaudia dell’associazione antimafia fondata da Don Luigi Ciotti. La provincia di Latina è purtroppo diventata terreno fertile per le associazioni criminali: indagini, sentenze della magistratura e rapporti della Commissione Antimafia suggeriscono che le cosche hanno già conquistato interi settori, mettendo le mani su attività economiche molto redditizie. Siamo solidali con Libera e con tutti gli amici che, nel Sud Pontino, si oppongono alle infiltrazioni malavitose. Saremo sempre al fianco di chi presta il proprio impegno nel diffondere la cultura della legalità e nel sostenere i cittadini onesti che trovano il coraggio di denunciare l’usura, i racket e la criminalità organizzata, che anche nel sud del Lazio hanno ormai superato il livello di guardia. Coscienti che la politica ha responsabilità primarie nel promuovere la legalità e lo sviluppo di un territorio, continueremo a fare la nostra parte nelle istituzioni e nel partito democratico.

Cristiana Alicata, Alessandra Arena, Lorella Attanasio, Giovanni Bachelet, Anna Maria Bilancia, Francesco Como, Giovanni Costa, Luigi de Santis, Cosmo di Perna, Nello Ialongo, Fabio Luciani, Mimma Nuzzo, Gian Marco Proietti, Nazzareno Ranaldi, Ernesto Schiano, Raffaele Vallefuoco, Raffaele Viglianti, Nicoletta Zuliani.

Libera fa paura

Mentre ero a Bologna, sabato, mi arriva una e-mail di Maria Sole Galeazzi, una giovane e coraggiosissima giornalista. Maria Sole è in prima fila nella denuncia delle infiltrazione malavitose nel sud pontino e per i suoi articoli è stata minacciata, malmenata. Tra l’indifferenza delle istituzioni alle minacce ricevute, se l’è presa sotto la sua ala protettrice Antonio Turri, responsabile di Libera per il Lazio. Maria Sole mi scrive per dirmi che è stato distrutto, a Borgo Sabotino, il Villaggio della Legalità, struttura sorta su un bene confiscato.

Sono andati distrutti computer, impianti elettrici, amplificazioni, suppellettili. Le vetrate sono state distrutte a picconate con danni complessivi  per migliaia di euro. Nella giornata odierna Libera aveva organizzato nel Villaggio della Legalità  un’ iniziativa con la partecipazione dei presidi di Libera e degli scout sulla figura di Don Cesare Boschin, prete ucciso a Borgo Montello che dista a pochi chilometri, per aver denunciato traffici di rifiuti tossici nella discarica per l’appunto di Borgo Montello.

 Don Luigi Ciotti: “Un atto vile e  grave , nessuno puo’ pensare di  vandalizzare e fermare  l’impegno ed il protagonismo delle realta’ associative locali impegnate in  percorsi di democrazia e giustizia sociale. Un atto grave, vile che colpisce un bene confiscato e restituito alla collettività e dove Libera si era resa disponibile su richiesta del Commissario Prefettizio di Latina  al fine di accompagnare il percorso di recupero, valorizzazione del bene con il protagonismo delle realta’ associative locali. Nessuno puo’ pensare di vandalizzare e di fermare questo impegno delle tante realtà  del posto che insieme con fatica,passione  e responsabilità stanno realizzando  percorsi di democrazia e giustizia sociale. E’ urgente intervenire,  e mettere in campo tutti gli strumenti necessari per individuare in tempi brevi i responsabili  per dare un segnale forte della presenza dello Stato in una provincia dove radicamento e contaminazione mafiosa  sono un fenomeno assodato e preoccupante. Il  villaggio della legalità dove trovano spazio e accoglienza associazioni e gruppi di volontariato e che quest’estate  ha ospitato centinaia di volontari provenienti da tutt’Italia per i campi  estivi formazione, si estende su un’area di quattro ettari con strutture per centinaia di migliaia di euro, destinate a feste e ad ospitare decine e decine di roulotte. Tutto rigorosamente abusivo e con un giro di soldi “regolarmente” in nero. Il ‘villaggio’ è stato confiscato per abusivismo edilizio e nell’ aprile del 2011 il  commissario prefettizio di Latina Guido Nardone che ha richiesto ufficialmente a Libera di assumersi l’incarico di accompagnare le tante associazioni locali nella realizzazione di un percorso di protagonismo e di cittadinanza attiva.