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Corsi e ricorsi storici

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A distanza di una quindicina d’anni Massimo D’Alema (a modo suo) riconosce l’errore: non avrebbe dovuto accettare l’incarico di formare un governo (super-ego? amor di patria?). Piuttosto si doveva andare al voto.

A distanza di un paio d’anni e mazzo praticamente tutti riconoscono l’errore: il governo Monti non doveva nascere (super-ego? amor di patria?). Piuttosto si doveva andare al voto.

Probabilmente nei prossimi giorni nascerà il governo Renzi  (super-ego? amor di patria?). Per fare cosa non si sa. Mi resta un po’ difficile credere in un rinsavimento di Alfano & Co (e perché no, anche di Berlusconi, del resto se gli restituisci il ruolo di padre della patria…) tale da consentire di mettere in atto ciò che serve per il lavoro, per ristabilire gli equilibri in Europa. Cosucce, insomma. Se lo schema non cambia, assisteremo ad un altro periodo imprecisato di galleggiamento, di tira e molla, di mezze riforme. Vedremo.

Ciò che è praticamente certo è che, tra qualche tempo, tutti saranno d’accordo sul fatto che sarebbe stato meglio andare a votare.

Ad oggi, la voce contraria sembra essere una sola (anche se la “base” inizia a farsi sentire).

p.s offrire ad Enrico Letta un posto di ministro degli esteri, oppure nella Commissione Europea, sarebbe davvero squallido. Roba da Prima Repubblica.

Decidiamo di non decidere (anche sull’ovvio) #santancheno

Sta diventando la caratteristica principale della maggioranzissima del governissimo PD-PDL (Cosa dice? Ho dimenticato Scelta Civica? Ah, il movimento dell’ex premier Monti. Quello che chiede le verifiche di maggioranza. Avrei voluto vederla la sua faccia quando nella scorsa legislatura Bersani o Alfano chiedevano la verifica di maggioranza. Mavalà). IMU, IVA, F-35. Anche nel caso della pitonessa. Guardate, o voi che tirate un sospiro di sollievo, che ve la ripresenteranno. E sarà sempre lei, quella con il dito medio alzato (lo userà anche per comunicare con i parlamentari?), quella sguaiata, quella fascista, quella che non ha alcun rispetto per le istituzioni che vorrebbe rappresentare. Quindi altro che rinvio, altro che scheda bianca. Bocciate ‘sto scempio e si vada avanti. Cade il governo? Sopravviveremo.

Proposte a confronto – Pt.3 – Casa

Bersani: molte famiglie, soprattutto giovani, sono in grave difficoltà: non riescono a comprare casa, a pagare l’affitto, a estinguere il mutuo o ad accedere alle case popolari. Il PD rilancerà il mercato degli affitti, tra l’altro dando vantaggi fiscali a chi metterà sul mercato le abitazioni a prezzi calmierati. Siamo contrari a consumare altro territorio. Per questo metteremo al centro la manutenzione e la trasformazione del patrimonio esistente, compreso quello pubblico.

Berlusconi: condono edilizio.

Monti: faremo tutto quanto è stato impossibile fare fino a qualche settimana fa.

Proposte a confronto – Pt.2 – Evasione fiscale

Bersani: Decisiva per noi la fedeltà fiscale. Gli interventi da questo punto di vista riguardano, oltre all’uso concreto ed efficiente delle banche dati, soprattutto la riduzione nella circolazione del contante: la trasparenza nei pagamenti è fondamentale. Considerando i benefici che verrebbero alle banche da un maggior ricorso agli strumenti di pagamento elettronico (bancomat, carte, ecc…) sarà necessario fare un accordo con le aziende di credito perché azzerino, o comunque abbassino in modo decisivo, i costi delle carte. Sarà importante anche rendere più difficili tutte quelle attività che oggi consentono di spostare facilmente fondi e basi sociali da un paese all’altro per non pagare le imposte.

Berlusconi: condono fiscale.

Monti: faremo tutto quello che non è stato possibile fare fino a qualche settimana fa.

Fate voi.

Sicurezza sul lavoro, questa sconosciuta

Lo so, si chiama deformazione professionale. Però guardate al secondo 18 lo spot elettorale di Scelta Civica. Un operaio su un cestello elevatore che lavora senza cintura di sicurezza. In gergo si chiamano DPI, Dispositivi di Protezione Individuale. Queste immagini la dicono lunga quale sia, in Italia, il livello di consapevolezza nei confronti della sicurezza sui luoghi di lavoro.

 

Braccino corto

Non mi spaventa l’ennesimo accordo Lega-PDL. Forze politiche che non hanno più nulla da dire e che cercano di sopravvivere nonostante anni di malgoverno, di ruberie, di inganni perpetrati ai danni degli elettori. Non mi spaventa la lista Monti, anzi le tre liste in appoggio al professore. Che mette assieme Fini e Sant’Egidio, nella più grande contraddizione socio-culturale che si sia vista negli ultimi trent’anni, e Casini e Montezemolo,  classici esempi del moderatismo che ha sempre proclamato di voler fare gli interessi del Paese ma che alla fine ha chiesto sacrifici sempre ai più deboli. Non mi spaventa Grillo, che dimostra giorno dopo giorno il suo essere un nuovo egoarca del web, talmente dedito al culto della propria personalità da rischiare di far passare in secondo piano tutto quello che c’è di buono nel movimento. Non mi spaventa Ingroia, che stimo come magistrato ma che poteva scegliersi compagni di strada migliori di Diliberto, Ferrero e Di Pietro, tre superbolliti della politica italiana. Mi spaventa un pò il PD, però. Mi spaventa Bersani che continua a dire ai quattro venti che intende collaborare, in futuro, con chi oggi lo addita come suo nemico principale. Mi spaventano le liste in corso di definizione, perchè poche persone catapultate nei posti sbagliati rischiano di vanificare buona parte del’effetto positivo delle scelte coraggiose di Bersani. Ma pensare a vincere al meglio no?

E finalmente nasca la Terza Repubblica

La notizia della candidatura di Mario Monti è di quelle che aspettavamo da tempo. C’è la possiblità concreta che anche in Italia nasca un centrodestra democratico, europeista, liberale. Così anche il nostro Paese uscirà dall’anormalità politico-istituzionale nella quale ci ha relegato il ventennio berlusconiano. Grazie a Monti per quello che ha fatto per salvare l’Italia dalla bancarotta, grazie un pò di meno per le promesse non mantenute in tema di rilancio economico, equità sociale, lotta all’evasione fiscale, alle mafie, ai privilegi. E ancora di meno per gli esodati, la riforma delle pensioni, le lacrime della ministra Fornero, i precari.  Adesso il PD e il centrosinistra hanno un interlocutore credibile. Si appartiene allo stesso sitema solare, come dice Pepecchio. Spero solo che Bersani metta definitivamente fine alle tentazioni di accordi pre-elettorali con il nuovo centrodestra. Ciasuno vada alle urne con la propria idea del futuro, con l’intenzione di vincere e non di pareggiare. Se gli italiani faranno uscire una X, ne riparleremo.

Alla ricerca del senso perduto

  • Stefano Menichini si chiede che senso avrebbe Monti contro il PD. Io mi chiedo, piuttosto, che senso avrebbe Monti con il PD. Una ricostruzione fantapolitica (?) dei giorni scorsa apparsa su La Stampa dava Monti ministro dell’Economia di un governo Bersani, per dire. Va bene l’emergenza, va bene lo spread, va bene Berlusconi. Va bene tutto. Ma in un Paese normale Mario Monti o chi per lui sarebbero alla guida di una destra liberale, democratica, europeista. Che si contenderebbe il campo con uno schieramento progressista e riformatore. Le evoluzioni del quadro politico si possono anche provocare, piuttosto che subire. Le lamentele di chi, tra cinque anni, dice che il sistema è bloccato vorrei risparmiarmele, sinceramente.

A mio modestissimo avviso

Sinceramente non mi sembra normale chiamare un altro tecnico per aiutare il governo di tecnici a definiere la spending review.

Sinceramente non mi sembra normale che i cittadini debbano segnalare al governo gli sprechi via web.

Sinceramente non mi sembra normale pensare di tagliare ancora su scuola e giustizia.

Sinceramente non mi sembra normale chiamare Giuliano Amato come consigliere del premier per il finanziamento ai partiti.

Sinceramente.