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Resoconto del #confrontomaivisto

Bella, bellissima serata sabato a Minturno per il #confrontomaivisto.

Un pensiero ai presenti e agli assenti. E si, perché rispetto al “cartellone” iniziale ci sono stati un paio di cambiamenti. Gennaro Migliore non ha potuto partecipare a causa di un lutto in famiglia (e ancora un volta desidero fargli sentire la mia personale vicinanza). La senatrice M5S Ivana Simeoni, invece, un paio di giorni prima dell’evento ha dovuto declinare l’invito per “problemi interni al movimento”. Aspettiamo entrambi a braccia aperte, in qualsiasi momento.

Quindi è toccato a Walter Tocci, Raffaella Bolini e Giuseppe D’Acunto (segretario del circolo locale di SEL in sostituzione di Gennaro Migliore) farsi torchiare da Alessandro Gilioli, giornalista de L’Espresso e blogger.

Alessandro Gilioli

Alessandro Gilioli

Si è quindi discusso di riforme, Costituzionali ed elettorali. Di lavoro, di precariato, di job(s)-act. Di Europa. E delle prospettive di “riunione” in un unico grande soggetto della varie anime della sinistra italiana.

Walter Tocci

Walter Tocci

Walter Tocci, firmatario insieme ad altri 22 senatori del PD di una proposta di riforma alternativa rispetto a quella governativa, invita alla prudenza sulle riforme della Costituzione (sul suo blog potete leggere tutti i suoi interventi più recenti) e, su domanda precisa di Alessandro Gilioli, anticipa il suo voto contrario al “modello Renzi” qualora tale proposta di riforma del Senato dovesse arrivare in aula immodificata . Tra le affermazioni, sensatissime, di Tocci, quella che mi piace di più è la dichiarazione di fallimento della sua generazione come padri costituenti: troppe volte, in questi anni, sono state fatte pessime riforme, anche dal centrosinistra, e quindi meglio lasciare questo compito ad altri. In merito al dibattito in corso nel nostro paese su temi “sociali”, Tocci ha lodato le buone intenzioni dell’agenda Renzi, ossia il riportare al centro del dibattito la redistribuzione del reddito e il lavoro. Ottimo anche il partire dalla  ristrutturazione degli edifici scolastici come primo segnale di investimento pubblico per creare lavoro e cultura. L’appello di Tocci a Renzi, in sostanza, è stato: occupati dell’Italia, ma lascia stare la Costituzione. Passando alle elezioni europee, il senatore del PD ha evidenziato la novità di questa consultazione: per la prima volta il PSE (e bene ha fatto Renzi a far si che finalmente, dopo anni di tentativi messi in atto dai leader che si sono succeduti, il PD aderisse alla famiglia del socialismo europeo) si presenta con un programma comune ed un leader candidato alla presidenza della Commissione Europea. E se è vero, ad esempio, che grazie all’impegno di Martin Schulz in Germania, seppur in un governo di larghe intese, è stato possibile raggiungere un accordo su un salario minimo universalmente valido, allora con un successo pieno del PSE alle consultazioni del prossimo 25 maggio sarà possibile mettere in atto politiche sociali, economiche (e monetarie, aggiungo io) che potenzialmente possono offrire una risposta concreta alle politiche di austerithy fortemente volute dalla cancelliera tedesca. Infine, sulle prospettive di un soggetto unico della sinistra italiana (e rispondendo alla provocazione di Gilioli: ma tu, Civati, che ci state ancora a fare nel PD?) Tocci ha ribadito la volontà di tener vivo il dibattito parlamentare per preparare il dopo-Renzi, ma continuando a far politica in acque poco tranquille, e  stando nel gorgo per cambiare le cose. Almeno finché non si rischia di affogare.

Raffaella Bolini

Raffaella Bolini

Raffaella Bolini, candidata alla elezioni europee nella circoscrizione centro per la lista L’Altra Europa con Tsipras, sulla riforma della Costituzione ha le idee chiare. Contesta la lettura della JP Morgan che attribuisce alle Costituzioni dei paesi del sud-Europa una eccessiva attenzione ai diritti delle persone e piuttosto auspica che la Costituzione Italiana sia presa a modello ed esportata in Europa piuttosto che modificata secondo quanto pensato dal governo. Sulle politiche economiche del governo Renzi, Raffaella innanzitutto ci rammenta che a fronte degli 80 euro al mese per i redditi al di sotto dei 1500 € netti al mese, ci sono gli incapienti per i quali non è previsto nulla. E, nel merito, le cifre di cui si parla, seppur meglio di niente, sembrano davvero essere poco più di una elemosina. Il sostegno alla candidatura di Alexis Tsipras nasce dalla volontà di costruire un’Europa diversa, fondata sulle persone, sui diritti, sui beni comuni piuttosto che sul blocco dei poteri banche-finanza. E se la Lista Tsipras sarà decisiva nel disegnare il nuovo assetto del parlamento europeo, allora il PSE dovrà scegliere se rivolgersi a sinistra o piuttosto trasferire anche a Bruxelles le larghe intese con il PPE. Alla domanda di Alessandro, che chiede se l’esperienza de L’Altra Europa nasce e morirà con le Elezioni Europee, Raffaella ribadisce la volontà di proseguire oltre la scadenza elettorale, per consentire una interlocuzione costante del mondo dell’associazionismo con i partiti che rappresentano la sinistra nell’attuale Parlamento.

Giuseppe D'Acunto

Giuseppe D’Acunto

Giuseppe D’Acunto, compagno e amico da una ventina d’anni, ha avuto il compito, eseguito egregiamente (qualcuno aveva dubbi?), di sostituire il Gennaro Migliore. Giuseppe ha avuto parole durissime per Renzi (“il guitto di Firenze”), per l’attuale governo e per il percorso delle riforme, e ha messo in guardia, nel suo intervento, dal rischio di deriva autoritaria che si intravede nella sostanza ma anche nella forma, allorquando si utilizzando parole denigratorie nei confronti delle minoranze e di chi dissente, anche con voce autorevole. E a proposito di legge elettorale, ci ha ricordato che uno dei più autorevoli padri costituenti, Piero Calamandrei, eletto in Assemblea Costituente con un partito che raccolse l’1,6% dei voti, ai giorni d’oggi nemmeno potrebbe sedere in Parlamento dato che la legge elettorale proposta dall’asse Renzi-Berlusconi priva di rappresentanza le minoranze con soglie di sbarramento tanto elevate (8% per chi non si coalizza). Giuseppe ha bocciato senza appello l’agenda economica di Renzi, anche perché ci si accorge che sotto i titoli sono nascoste proposte che fanno regredire il Paese in termini di diritti e di benessere economico, come avviene, a suo dire, per le proposte contenute nel job(s)-act che istituzionalizzano la precarietà. Il segretario del circolo cittadino di SEL pensa, piuttosto, che per far ripartire l’economia sia necessario puntare sulle eccellenze produttive del nostro Paese e solo la fidelizzazione della forza lavoro può far mantenere elevati standard di qualità produttiva, soprattutto nella piccola e media impresa. Giuseppe pensa anche che sia necessario un grande intervento di sostegno pubblico al lavoro, che non vuol dire nazionalizzazione delle imprese ma impegnare risorse finanziarie statali per rimettere in moto l’economia del Paese. Sulle prospettive della sinistra in Italia, infine, il rappresentante di Sinistra Ecologia e Libertà ricorda come sia stato il PD a “tradire” il patto di coalizione che vedeva i due partiti presentarsi uniti alle passate elezioni sotto le insegne di Italia Bene Comune e ricorda anche come nel DNA di SEL sia presente l’aspirazione a fondersi in un contenitore più grande e appartenente alla famiglia del socialismo europeo, a patto però di riconoscersi in politiche comuni in tema di diritti, di ambiente, di politiche del lavoro.

Interventi dal pubblico. Il segretario del circolo PD cittadino Franco Esposito che “difende” (semmai ce ne fosse bisogno) Renzi e il suo governo e, rivolto a Tocci, chiede tempo per poter giudicare se farà bene o male. E conclude dicendo che la riforma del Senato, che prevede la nomina di amministratori locali quali suoi rappresentanti, non dovrebbe spaventare il PD, dato che in una siffatta assemblea gli amministratori del PD sarebbero sempre in maggioranza. Risposta di Tocci che ribadisce il concetto: Renzi si occupi di tutto eccetto che della Costituzione. E sulla seconda parte della domanda: non è che si fanno le riforme perché avvantaggiano una parte politica.

Franco Esposito

Franco Esposito

Altro intervento di Gabriele Russo, giovane segretario dei GD di Minturno che invita gli interlocutori a porre una particolare attenzione, in chiave elezioni europee, alla lotta alla criminalità organizzata e alle politiche giovanili.

Gabriele Russo

Gabriele Russo

Che dire, un dibattito serrato, franco, nel quale i protagonisti hanno mostrato tratti in comune (sulle Riforme) e visioni distinte (sull’Europa). Ma le differenze non sono così incolmabili e lasciano ben sperare per le prospettive della sinistra in Italia. Una sinistra che dovrà continuare a far sentire la propria voce per presentarsi in maniera autorevole agli elettori quando finirà l’epoca delle larghe intese (speriamo prima possibile).

Peccato per l’assenza della senatrice Simeoni, perché credo che il confronto sia necessario soprattutto in questo periodo storico e perché credo sia indispensabile coinvolgere, in Parlamento, le persone perbene e di buona volontà che hanno aderito al movimento per cambiare, in meglio, il nostro Paese e non per soggiacere ai diktat dei guru o di attivisti invasati.

Infine, un pensiero a Minturno, che non è un posto facile per fare politica, ma le persone presenti lasciano ben sperare. Noi insisteremo.

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La lezione di Paola

Un altro mondo è possibile. Paola Natalicchio ne è la prova vivente. Penso a Minturno, ad esempio. Qualcuno mi darà del pazzo visionario. Ci sono abituato.

Un esperimento basato sulla convinzione che le giunte di centrosinistra si costruiscano a partire dalle scelte di centrosinistra: l’Udc fuori dalla coalizione, al primo e al secondo turno; l’apertura alle liste civiche, ai movimenti, alle associazioni e al mondo del volontariato; un percorso di centrosinistra unito, da Rifondazione al Centro democratico, con un dialogo aperto al Movimento 5 stelle; l’attenzione ai temi del lavoro, delle politiche sociali, della creatività e della cultura, dell’inclusione delle periferie nella vita della città; la battaglia a viso aperto contro il voto di scambio. L’opposto esatto delle larghe intese. L’opposto esatto dei compromessi al ribasso che hanno assimilato ormai, nel comune sentire delle persone, la politica a una cosa sporca, inutile e da evitare.

Il PD incontra i cittadini. A Minturno

Un incontro molto partecipato, quello che si è svolto ieri a Scauri con i candidati del Partito Democratico a Camera, Senato e Regione Lazio. Di questi tempi un centinaio di persone che seguono un dibattito di domenica mattina, con una splendida giornata di sole e il mare che ti invita ad una passeggiata sulla spiaggia,  è sempre un mezzo miracolo.

Durante questa campagna elettorale non ci sono state, in provincia di Latina, molte occasioni nelle quali fossero presenti tutti i candidati alle elezioni regionali (Nicoletta Zuliani, Fabio Luciani, Enrico Forte e Giorgio de Marchis) e i candidati a Camera e Senato (Claudio Moscardelli, Emilio Ciarlo, Sesa Amici, Salvatore La Penna e il vostro affezionatissimo). Un fatto positivo, come evidenziato da tutti. Ah, averne fatti di più, di incontri così!

Comunque, a parte qualche piccola polemica legata alla passata consiliatura regionale, un incontro proficuo. I candidati alla Regione Lazio hanno illustrato le priorità contenute nel programma del candidato alla presidenza Nicola Zingaretti: legalità, sanità, trasporti, trasparenza su tutti. I candidati a Camera e Senato hanno ribadito la necessità di far conoscere quanto più possibile, nell’ultima settimana di campagna elettorale, il programma del PD e della coalizione Italia Bene Comune, per restituire al Paese un governo stabile, autorevole e responsabile. Il vostro affezionatissimo ha rinnovato ai candidati l’invito a sottoscrivere l’appello di Riparte il Futuro contro la corruzione e ho chiesto nuovamente ai Claudio Moscardelli e Sesa Amici, che saranno i nostri rappresentanti nel futuro parlamento, di spendersi affinchè sia istituita una Commissione Parlamentare di’Inchiesta sul disastro ambientale provocato dalla centrale nucleare del Garigliano.

Parlamentare a progetto

All’età di quarantunanni molte persone sono ancora precarie, precarissime. Da un punto di vista lavorativo. Dopo anni di precariato (5 anni a partita IVA e 40 mesi da interinale) nel 2008 finalmente il mio primo contratto a tempo indeterminato in una società del Gruppo FS, Italferr.

Vorrei però considerarmi un precario della politica. Vorrei stipulare con gli elettori della provincia di Latina un contratto a progetto, della durata di cinque anni, eventualmente rinnovabile per una sola volta, se le doparie lo consentiranno.

Il progetto, dunque. O, meglio, i progetti.

Perchè in questa brevissima campagna elettorale vorrei che si parlasse di proposte, e non solo di nomi. O di correnti. E mi piacerebbe che gli altri candidati dicessero la loro su quanto segue.

Reddito minimo di cittadinanza. Una riforma del welfare che garantisca il diritto all’assistenza universale, per recuperare alla piena cittadinanza sociale le fasce più deboli della popolazione: precari, donne, giovani.

Contratto Unico d’Ingresso. Anche il governo Monti ha approvato l’ennesima riforma del mercato del lavoro. Cosa ci ha lasciato? Lacrime della Ministra Fornero a parte, la medesima selva di contratti atipici condito con la riforma dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. Continuiamo a credere nella bontà della proposta Boeri-Garibaldi: contratto a tempo indeterminato, con flessibilità coniugata a tutele che crescono gradualmente nei primi tre anni. Poi si confluisce nello Statuto dei Lavoratori (art. 18 incluso, che andrebbe ripristinato nella sua formulazione originaria).

Riforma fiscale. Abbassare progressivamente del 5% le aliquote IRPEF attraverso l’introduzione di una contribuzione sui patrimoni finanziari superiori al milione di Euro, una più serrata lotta all’evasione fiscale e alla razionalizzazione della spesa pubblica.

Treno digitale e autostrade informatiche. Piuttosto che opere faraoniche che dubbia utilità, fattibilità e sostenibilità socio-economico-ambientale. Colmare lo spread digitale investendo in infrastrutture informatiche che facciano viaggiare le informazioni e i servizi, anche quelli delle PA per rendere la vita più semplice ai cittadini. Sapendo che, in prospettiva, la net economy vale almeno il 4% del PIL. Ed è un settore in crescita, così come l’occupazione di chi ci lavora.

Rifiuto gli inceneritori. E anche i termovalorizzatori di nuova generazione non garantiscono il risparmio energetico che si può realizzare con il ciclo virtuoso delle tre erre: raccolta differenziata, riuso e riciclo. Un esempio di best practice ci arriva da Reggio Emilia, dove hanno puntato su differenziata spinta e trattamento meccanico-biologico dei rifiuti (TMB). Un esempio da esportare. Ovunque.

Asili nido. Al posto degli F35. Non è retorica. Il denaro necessario all’acquisto di 90 bombardieri al prezzo di centotrentamilionidieuro l’uno deve essere dirottato e investito sul futuro dei nostri bambini e sull’aiuto alle mamme costrette a stare a casa per mancanza di strutture.

Suolo bene comune. Il suolo non edificato è un bene da tutelare perché non rinnovabile, ma nel nostro Paese se n’è consumato infinitamente di più di quello necessario alla costruzione di alloggi, servizi, infrastrutture. E sul suolo si produceva cibo. Con quel suolo si controllava il ciclo delle acque. Su quel suolo di tutelavano le biodiversità. Sparito. Puff. Occorre tutelare gli spazi non urbanizzati, monitorare l’uso del suolo, recuperare prioritariamente i patrimoni immobiliari inutilizzati e impedire che gli oneri di urbanizzazione siano utilizzate dei Comuni per le spese correnti.

Incandidabilità dei condannati. Anche in caso di patteggiamento. O di sentenza non definitiva. O se sottoposti a misure di prevenzione. E decadenza automatica dalle cariche ricoperte: deputato, senatore, membro del Parlamento europeo. Cariche elettive e di governo delle regioni e degli enti locali. Assunzione di incarichi di Governo, di presidente e componente del c.d.a. di consorzi e di società controllate dalle amministrazioni pubbliche. Per legge.

Matrimoni gay. Per sposare chi ti pare, ma davvero. Il matrimonio sia un istituto civile al quale possano accedere tutte le persone che lo desiderano. Anche le persone dello stesso sesso. Che hanno diritto all’eguaglianza e alla felicità. Come tutti.

Alleanze.  Il PD faccia il PD. E si presenti  agli elettori, insieme  alla coalizione che ha partecipato alle primarie del 25 novembre, con una propria idea del Paese per i prossimi vent’anni. Ben venga la nascita di un centrodestra moderno, democratico, europeista. Ma Monti, Casini, Montezemolo, Fini sono altro, rispetto a noi e rispetto alla storia recente dell’Italia. Diventiamo un Paese normale?  

Primarie del centrosinistra a Minturno. Aggiornamenti.

 

Per favorire la massima partecipazione alle primarie del 25 novembre il comitato elettorale ha deciso l’apertura di due seggi.

Il primo a Scauri, presso i locali del circolo del PD, in via Antonio Sebastiani.

Il secondo a Minturno, presso i locali dell’ex ristorante Vigna della Corte, in via Cadorna, di fronte alla Pretura.

I seggi rimarranno aperti dalle 8 alle 20.

Per votare è necessario presentare il certificato rilasciato all’atto della registrazione, il certificato elettorale ed un documento di identità.

È importante par sapere che per votare non è indispensabile registrarsi obbligatoriamente prima del 25 novembre. Ci si può registrare anche il giorno stesso del voto, ossia il 25 novembre.

Divulgate, please.

 

Italia Bene Comune, anche a Minturno

Le primarie del centrosinistra entrano nel vivo, e anche a Minturno ci si organizza per consentire la massima partecipazione dei cittadini.

Le regole per votare sono queste:

Per chi non volesse registrarsi on-line è possibile invece registrarsi:

presso la sede del PD in Via Antonio Sebastiani a Scauri, il lunedì dalle 18 alle 20 e la domenica dalle 10 alle 12;

presso la sede di SEL, in Via Appia 220 a Scauri, il giovedì dalle 18 alle 20;

mercoledì 14 novembre, dalle 10 alle 12,  presso un gazebo che sarà allestito presso il piazzale delle SIECI a Scauri;

sabato 17 novembre dalle 10 alle 12, presso un gazebo che sarà allestito in Via Luigi Cadorna, presso il mercato e la Pretura.

Eventuali ulteriori giorni utili per la registrazione saranno comunicati tempestivamente. Va da sè che si può registrare anche il giorno del voto, domenca 25 novembre. Registrarsi prima farà comunque risparmiare un pò di tempo.

Francesco & Francesco

Il Circolo PD “Pio La Torre” di Minturno ha un nuovo coordinatore. Francesco Paolo Esposito subentra a Francesco Treglia, che aveva gestito il circolo nel difficile passaggio delle elezioni comunali. Grazie a Francesco e in bocca a lupo a Francesco!

Assemblea pubblica del PD a Minturno

Domenica 28 ottobre, alle 10, presso i locali del circolo, in via Antonio Sebastiani. Un momento di confronto pubblico per parlare delle primarie, del paese che vogliamo. Per parlare delle vicende della Regione Lazio. Per parlare di Minturno e di ciò che sta facendo il Partito Democratico nel consiglio comunale e sul territorio. Per avviare il tesseramento. Saranno presenti anche i vertici del PD provinciale. Siete invitati a partecipare e a dare il vostro contributo.

Chi non viene si tiene quello che c’è.

 

A Minturno tutto come da copione

Stamattina si è discussa, nel corso del Consiglio Comunale, la mozione presentata dalla rappresentante del PD Mimma Nuzzo.
Si intendeva esprimere solidarietà alla magistratura pontina violentemente attaccata dal Presidente della Provincia Armando Cusani a seguito della condanna, emessa nel processo di primo grado, per un reato di abuso edilizio. Nessuna sorpresa, dunque.
La votazione dell’OdG ha fatto registrare il solo voto favorevole dell’esponente del PD e tutti voti contrari.
A quanto pare la legalità, il rispetto per le decisioni della magistratura e la salvaguardia dell’istituzione rappresentata dalla Presidenza della Provincia non sono ancora un patrimonio condiviso.
Non siamo stupiti. Già nella vicenda Fondi-Fazzone le forze che governano la Provincia, PDL e UDC, si erano apertamente schierate a favore del senatore e contro il prefetto Bruno Frattasi, che aveva chiesto lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose, evitate solo grazie alla melina messa in atto dal Misnistro dell’Interno Maroni e dalle dimissioni della giunta stessa.
All’epoca dei fatti non una parola, da parte degli esponenti dei clan Fazzone-Cusani-Forte, sugli episodi di intimidazione che hanno coinvolto l’amico Bruno Fiore, consigliere comunale del PD al quale è stata incendiata l’autovettura per aver denunciato la commistione tra amministrazione e n’drangheta.
Non una parola sul pestaggio subito, insieme ad un collega, dalla giovanissima giornalista di Latina Oggi Maria Sole Galeazzi, costretta a vivere per mesi sotto pesantissime intimidazioni per avere osato, semplicemente, fare il suo mestiere di cronista.
Il voto del consiglio comunale di Minturno conferma ciò che già sapevamo: si preferisce gridare al complotto della magistratura anziché interrogarsi sulla necessità di spezzare, definitivamente, i legami tra politica, malaffare e criminalità, una condizione che non potrà mai verificarsi se i comportamenti dei singoli rischiano di indebolire e screditare le istituzioni che essi stessi rappresentano.
Il Partito Democratico della provincia di Latina ha deciso di esprimere la propria solidarietà alla magistratura con convinzione, consapevoli del fatto che in un territorio difficile come il nostro attaccare il lavoro di inquirenti e giudici può significare indebolire la lotta alla criminalità che diventa sempre più pervadente e che rischia di inquinare definitivamente interi settori produttivi della nostra provincia.
La medesima sensibilità, a quanto pare, non è patrimonio delle forze politiche che appoggiano l’amministrazione Cusani, peraltro su questioni che, a mio parere, dovrebbero essere dirimenti allorquando si prefigura un percorso di alleanze con un partito che è pienamente organico al sistema di potere che tanti danni ha procurato al nostro territorio.
Chiedo pertanto anche al partito provinciale di chiarire definitivamente quale percorso di collaborazione sia possibile intraprendere con l’UDC in vista delle prossime scadenze elettorali, alla luce delle distanze, a mio parere incolmabili, che separano il PD dall’UDC in tema di legalità e rispetto delle istituzioni.

Lotta alla corruzione e trasparenza amministrativa (a Minturno) #2

La trasparenza amministrativa sembra essere la parola d’ordine che muove l’azione politica di vecchi e nuovi amministratori. Il Comune di Minturno si è dotato di una Commissione Trasparenza, presieduta dall’assessore Provinciale Gerardo Stefanelli, già candidato a Sindaco, che non si risparmia, con l’opposizione tutta, dall’attaccare ripetutamente la Giunta Comunale da poco insediata per episodi poco edificanti che hanno caratterizzato i primi mesi di governo. Nell’associarmi alle richieste di chiarimento sulle vicende ormai note, non posso però fare a meno di far presente che, a distanza di settimane, la mia richiesta di pubblicazione delle spese sostenute nell’ultima campagna elettorale nonchè delle dichiarazioni dei redditi degli amministratori e degli eletti in consiglio comunale è stata ignorata, con l’eccezione del consigliere Mimma Nuzzo che si è resa immediatamente disponibile alla massima pubblicità dei dati che la riguardano. Mi appello, quindi, al presidente della Commissione Trasparenza Gerardo Stefanelli affinchè si faccia parte diligente nel reiterare agli amministratori e al Consiglio Comunale una richiesta che risponde ad una esigenza di trasparenza nel rapporto con la cittadinanza non più eludibile, se davvero le parole sbandierate durante la campagna elettorale non sono state pronunciate per puri scopi propagandistici. Chiedo infine che la Commissione Trasparenza si faccia parte proponente nel destinare un’apposita pagina del rinnnovato sito comunale, all’interno della sezione “Trasparenza Valutazione e Merito”, alla pubblicazione dei dati richiesti, una volta messi a disposizione dal Sindaco, dagli assessori, dai delegati e dai consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione.