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Bersani non fare Casini

Paolo analizza il voto in Sicilia. Numeri, mica fondi di caffè, per dire. E ne viene fuori un quadro non troppo roseo, per il PD. Dal quale trarre qualche indicazione per il futuro.

Bellissimo

Bello quando ti presenti alle elezioni con una coalizione e un candidato e spari a zero contro tutti gli avversari manco fossero il mostro di Milwakee e poi non vinci con la maggioranza assoluta e sei costretto ad allearti con quelli ai quelli a cui hai sputato in faccia in campagna elettorale e dimentichi tutte le cose brutte che hai detto su di loro e di colpo dimentichi che sono il mostro di Milwakee e diventano la principessa azzurra che vorresti avere al tuo fianco per tutta la vita.

Bellissimo.

Occhio alla Sicilia

I laboratori politici si sprecano, di questi tempi. Alcuni mettono in produzione l’esperimento. Altri no. Ma ce n’è uno che, personalmente, mi preoccupa. Ed è quello siciliano. Lombardo, dopo lo schifo che è riuscito a fare durante il suo mandato con la complicità di pezzi autorevolissimi del PD (Cracolici, Lumia), ha ufficializzato per l’ennesima volta, oggi, la data delle sue dimissioni. 31 luglio. Quindi andrà a fare il contadino, a coltivare erba, a spalare merda con le mani. Bene. Ma non è questo il punto. A meno che non intervengano i venusiani, si voterà in autunno. Quindi prima delle politiche. E in Sicilia il PD vorrà fare le prove generali per le alleanze. A quanto pare niente primarie, il candidato di PD e UDC sarà D’Alia. Con Rosario Crocetta a fare da guastafeste e Claudio Fava unico candidato credibile. Il PDL non pervenuto, per ora. Vi ricordo che alle regionali si vota a turno unico. Se l’asse PD-UDC terrà, diranno che quella è la strada maestra. Se sarà sconfitto, diranno che era un test regionale e proveranno ad andare avanti lo stesso. In mezzo, c’è la richiesta delle primarie, anche per i parlamentari. E i referendum del PD. Per evitare che il modello Sicilia diventi virale in tutto il Paese.

Non c’ero. E se c’ero, non ho visto.

I mali della Sicilia non nascono con Lombardo e nemmeno moriranno con la sua uscita di scena. Me se la sua gestione del governo regionale sta definitivamente mettendo in ginocchio l’isola, qualche responsabilità anche il PD siciliano ce l’avrà, o no? Così, per chiedere. Perchè sento sbraitare tutti, come si dice, in continente.

Lombardo nel Guinnes dei primati (e il PD siciliano tace)

E niente, secondo me Lombardo voleva rifare la carica dei 101, ovvero delle 101 nomine, ma la cosa gli sta sfuggendo di mano, e così l’ultimo nominato non ha potuto accettare l’incarico perchè già stava in carcere. Forse il tizio s’era solo portato avanti con il lavoro. Certo, con quel “cognomen omen”, poteva pure sceglierne un altro, Lombardo, così il record lo batteva di sicuro.

p.s. in tutto questo, permane il silenzio del PD siciliano.

Spargere il sale

Io leggo queste cose e mi sento ribollire il sangue, a centinaia di km di distanza. Perchè se Lombardo continua a nominare nei posti chiave dell’amministrazione Siciliana amici, parenti, amici degli amici, e non sento levare dal PD un grido, una voce, un gesto, allora l’unica cosa che mi viene da pensare e che stiano avallando tutto questo. E per chi dissente, non è più l’ora di parlare, ma di fare i fatti. Gliel’ho detto a Davide Faraone, se non vuoi essere connivente dimettiti dall’ARS. La risposta è stata che dimettersi da soli non serve a niente. Forse si, ma forse servirebbe quantomeno a distinguersi dallo schifo che è il PD Siciliano. E allora che si fottessero Cracolici, Lumia, Lupo, il mafioso Crisafulli e compagnia cantando. Alle prossime elezioni il PD Siciliano deve prendere lo zero virgola zero per cento. E sulle macerie, forse, si potrà costruire qualcosa per quell’isola meravigliosa e maledetta. E nel frattempo, il mio sostegno a Claudio Fava.

Condono e condono

E magari il PD siciliano, o meglio, quella parte del PD siciliano che appoggia a tutti i costi la giunta Lombardo, avrebbe approvato anche la sanatoria edilizia proposta dall’MpA (e per ora ritirata)? Vallo a spiegare, poi, che sei contrario al condono edilizio di B.

PD siciliano nel caos, sempre di più

Quando si decideranno, i vertici del PD, a cacciare dal partito il senatore Crisafulli, ancora una volta protagonista in negativo della vita del PD Siciliano? Sia chiaro, Mirello non va cacciato per uno spintone o un insulto. Semplicemente, in Sicilia come nel reso d’Italia non è possibile avere contatti con la mafia, per chi fa politica nel mio partito. Così come non ci si allea con chi fa del voto di scambio la sua arma politica vincente, nel mio partito. Vedere alla voce Lombardo.

Per tutte le stagioni

Continuo a chiedermi come sia possibile che il PD, in Sicilia, stia ancora in giunta con Lombardo. Non paghi, iniziano già le manovre in vista delle prossime elezioni regionali. Tutto è possibile, compresa la candidatura, per il PD, di Sergio D’Antoni. Un cavallo vincente, non c’è che dire. E siccome i vecchi big del PD hanno il dono dell’ubiquità, si pensa a D’Antoni anche come possibile Sindaco di Palermo. Meno male che c’è Davide Faraone.