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Le 10 domande di Popolino

A Matteo Renzi. Direi che sono questioni abbastanza importanti. Oggi. E per il futuro prossimo, any sense.

1 – è bene che si faccia un Governo, o è meglio votare subito?
2 – e, se si fa un Governo, va bene che lo si faccia – in qualunque forma sia, tecnico, misto tecnico, sintetico – col Pdl? Non è per me, figuratevi, è che tutti quelli che conosco vorrebbero capire, ecco. Per sapere, perché mi dicono che, nel caso, beh, la storia cambia, eccome se cambia.
3 – e, se non si fa col Pdl, visto che di minoranza no, e col M5S neppure gli piace, beh, ecco, altre idee? Un nome terzo? Ma terzo che piaccia a chi? Al Pdl? Perché, lo capite pure voi, nel caso, la sostanza, più o meno… ci siamo capiti. Che piaccia al M5S? Ma non si era detto che è tempo perso? Uno sforzino, dai.
4 –  e se poi si fa un Governo, su che programma, ovvero, per fare cosa?
5 – per dire, la mancanza di una buona legge anticorruzione costa 60 miliardi di euro all’anno, a questo Paese. Fa una finanziaria e mezza. E’ una priorità, o se si governa col Pdl possiamo rimandare? E il falso in bilancio? Lo ripristiniamo? Ci va bene che un imprenditore possa falsificare il bilancio della sua azienda, gettare in miseria le famiglie dei suoi dipendenti, e restare sostanzialmente impunito? Per dire.
6 – dice, facciamo solo la legge elettorale. Occhei, ma quale? E davvero esiste una legge elettorale che garantisca governabilità in una situazione sostanzialmente tripolare, come questa? No, dice che ci va il sindaco d’Italia. E va bene, ma per quella ci va una riforma costituzionale, almeno un anno e mezzo, e campa cavallo… Sicuri sicuri?
7 –  se invece hai visto mai che dovessimo governare col M5S, o comunque abolire il rimborso elettorale ai partiti, poi lo diciamo, da dove arrivano i fondi privati che pagano le campagne? Perché i 90 giorni son passati (son 120, oggi), e non c’è più nemmeno il sito, figuriamoci l’elenco dei donatori, sai com’è.
8 – ma metti che poi un governo, col Pdl o senza, lo facciamo davvero, e questi una volta in sella col cacchio che si dimettono in autunno per consentire a Matteo Renzi di stravincere nuclearmente le elezioni. Metti: che facciamo? C’è un piano B?
9 –  in ogni caso, ci sarebbe da eleggere il Presidente della Repubblica. Che si fa? Cerchiamo sponda nel M5S? Nel Pdl? Ce lo facciamo da soli?
10 – Berlusconi vuole che il prossimo Presidente sia un moderato, o comunque un Presidente di garanzia. Tradotto, che garantisca lui, meglio ancora che gli conceda la grazia peri suoi numerosi processi. Ci sta bene?

Chi vince vince

Partecipi alle elezioni. Magari le vinci. Sia alla Camera sia al Senato. Ossia hai una maggioranza in tutti e due i rami del Parlamento che ti rende autosufficiente. Non hai bisogno di stampelle. Fai un tuo governo. Senza metterci dentro quelli che hanno perso. Perchè hai un’idea del futuro del Paese che è diversa dall’idea di quelli che hai sconfitto. Per questo i cittadini ti hanno votato. Se devi riscrivere la legge 40 (e su questo hai preso voti) perchè così com’è fa schifo ed è un’infamia la cambi secondo la tua sensibilità, e non chiedi ad un integralista cattolico di scriverla insieme, perchè non verrà mai come i tuoi elettori la volevano. Per esempio. Se sei sempre stato a favore del doppio turno e provi a scrivere la legge elettorale con chi è favorevole al proporzionale secco perchè così con il suo 7% avrà sempre modo di tenere in scacco un governo, magari poi ti tieni il porcellum anche nel 2018. O fai una legge che è uno schifo. Per esempio. And so on.

ll pacco è servito

Non è che ci volesse l’articolo di Europa per capire quale sia il pacco che l’asse PDL-UDC-Lega (più fravaglia varia, e della più autorevole!) sta confezionando al PD. Fottendosene, tra l’altro, della volontà degli italiani che hanno bocciato il proporzionale già vent’anni fa. A questo punto, insisto, meglio tenersi il Porcellum. E Bersani farebbe meglio a dichiarare, sin d’ora, che una legge del genere non la voterà mai. E cadesse pure il Governo, tanto la legislatura è finita. Dopodichè qualcuno ci dovrà spiegare perchè sono mesi che perdiamo tempo appresso a quella merda (politicamente parlando) di Casini.

Porcellum, maialinum, macellum, bersanellum. In sintesi, schifìum.

Della riforma-truffa della legge elettorale ne parla anche Pippo, qui.

Dal conflitto d’interessi, insomma, siamo passati alla convergenza di interessi. Ne beneficiano tutti: quelli in crisi di consenso (come Alfano), quelli dalla coalizione perennemente incerta (Bersani), quelli che si ritroveranno con pochi voti, come al solito, ma nelle condizioni di determinare gli equilibri del nuovo governo e di prendersi tutto il cucuzzaro (Casini).

Del resto, il ritorno in grande stile dei personaggi che hanno calcato le scene in questi anni, in tutti gli spazi disponibili, ci dice anche che nessuno crede a una legislatura di rigenerazione, ma piuttosto a una legislatura che si regga sul patto tra forze politiche già esistenti (e i loro attuali rappresentanti).

Perché siamo tornati indietro di vent’anni, è chiaro?

Quindi, niente più bipolarismo, niente revisione sostanziale del bicameralismo (si parla di un pasticciatissimo «bicameralismo eventuale»). Però i partiti potranno indicare sulla scheda il nome del candidato premier. Salvo poi sceglierne un altro, se nessuno dei partiti dovesse avere la maggioranza.

E pensare che il Pd era nato per un bipolarismo forte (addirittura un bipartitismo, in una prima fase), che non ci piaceva più l’indicazione del premier sul simbolo, che tenevamo moltissimo alla governabilità e che soprattutto volevamo offrire ai cittadini impegni chiari, nitidi e inequivocabili prima delle elezioni (non gli accordi di Palazzo dopo le consultazioni). E per quanto riguarda la nostra famosa linea, si rileva che in due anni siamo passati dall’uninominale a doppio turno, al modello ungherese, a quasi sostenere (ma senza troppa convinzione) il ritorno al Mattarellum e, infine, a un proporzionale leggermente corretto.

Quanto alle scelte dei cittadini rispetto ai loro rappresentanti, le liste saranno bloccate, e non ci saranno preferenze. Secondo voi, i candidati, chi li deciderà?

A sentire il Franceschini di ieri, e il suo violento attacco alle primarie per scegliere i parlamentari, saranno quelli come Franceschini.

Emicranium

Provate a leggere questo articolo apparso su Europa a firma di Caludio Petruccioli. Io non c’ho capito una mazza. E ditemi se il dibattito sulla legge elettorale può ridursi a calcoli matematici che garantiscano il culo a questo o a quel partito, o coalizione. Anni fa si diceva: eleggiamo il Sindaco d’Italia! Quando molti erano d’accordo sul fatto che il sistema a doppio turno potesse essere quello adatto per consolidare e salvaguardare il bipolarismo. Già, il bipolarismo. Una bestemmia, ai giorni d’oggi.