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Il PD di Minturno e la cooperativa fantasma

Il Partito Democratico di Minturno è indignato e chiede chiarimenti alla Giunta Graziano in merito alla vicenda del servizio di salvamento presso cinque spiagge libere del litorale di Scauri e Marina di Minturno, ed esprime tutta la sua preoccupazione in merito alle modalità in cui è avvenuta l’assegnazione del servizio e nei gravi ritardi nell’inizio dello stesso. È inaccettabile il tentativo di tenere nascosto il nome della cooperativa assegnataria del servizio, il grave ritardo con cui è partito il servizio, il modo maldestro e confuso e l’assoluta mancanza di etica che ha caratterizzato questa vicenda.
In particolare: come mai questo servizio diventa operativo a metà stagione turistica (il 19 luglio)? Come mai viene assegnato ad una cooperativa nata a stagione turistica già cominciata e perché viene comunicato, confondendo i cittadini, che il servizio era già attivo il 10 luglio? Come è stato garantito il servizio di salvamento il 15 luglio nella spiaggia confinante con Monte d’Argento, dove ha perso la vita un nostro concittadino? Come è stato garantito il servizio fino al 19 luglio?
Come mai nella delibera n. 54 del 30 giugno 2012 sostenete di aver ricevuto più preventivi per il servizio di salvamento, affermate di risparmiare rispetto alle scorse annualità  e invece, nella successiva delibera del 18 luglio 2012, sostenete che negli anni precedenti il servizio era svolto a titolo gratuito e che avete contattato voi la cooperativa Escara, nata solo a metà giugno, con amministratore unico il signor Gabriele Caruso, membro del movimento del vicesindaco Roberto Lepone, che risulta dare il suo voto per la stipula della convenzione per i servizi di salvamento? Come mai nella stessa delibera del 18 luglio aumentate del 300% l’importo da destinare alla cooperativa, portandolo a 15.000 euro?
Il Partito Democratico continuerà in consiglio comunale la battaglia per l’accertamento del reale corso degli avvenimenti nell’interesse di tutta la cittadinanza.

Il direttivo del PD di Minturno

Il mio no all’accordo PD-UDC a Minturno

Tutti noi abbiamo un amico che consideriamo un fratello.

Il mio, nelle rubriche del telefono o in quelle di carta, sta proprio sotto la voce “fratello”. Cerco di coinvolgerlo nelle mie scelte politiche. Gli rompo sempre e immancabilmente i cabasisi per dargli indicazioni su chi votare, non senza aver provato a spiegare le ragioni che stanno dietro quella mia scelta. E alla fine di ogni appuntamento elettorale, che sia riservato al PD o che si tratti di elezioni vere e proprie, mi manda un messaggio: m’hai fatto perde’ pure stavolta.

Politicamente parlando, è proprio vero.

Sto sempre dalla parte degli sconfitti. O meglio, delle minoranze.

A Minturno, però, mi sento proprio di averla persa la mia battaglia, almeno nel PD.

Le elezioni amministrative sono alle porte e il PD di Minturno ha fatto le sue scelte. Democraticamente. Con un voto.

Personalmente pago il prezzo di vivere a 150 km di distanza, e in più sono spesso fuori per lavoro. Perciò la sera in cui il direttivo del PD di Minturno ha ratificato la scelta di candidare a sindaco Gerardo Stefanelli ero assente.

La votazione si è conclusa con un solo astenuto e un convitato di pietra a fronte di tutti voti favorevoli. Ma non ho motivo di nascondere che, se fossi stato presente, avrei votato no all’accordo PD-UDC.

E se avrete la pazienza di leggere le mie parole, vorrei spiegare perché avrei fatto questa scelta.

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Ultima chiamata per il centrosinistra di Minturno

Di seguito il testo del comunicato stampa inviato domenica. A quanto pare Roberto Lepone mi ha anticipato. Bene. Sotto a chi tocca.

ll quadro politico Minturnese, in vista delle prossime elezioni amministrative, si fa finalmente ricomponendo. Le forze della conservazione e della restaurazione mettono in campo i loro rappresentanti e i candidati a sindaco che gravitano nell’orbita del centrodestra chiedono ai cittadini minturnesi, per l’ennesima volta, un voto di fiducia nonostante pessime prove di governo della città nelle passate consiliature. I nomi di Faticoni, Graziano e Russo, che hanno fatto del trasformismo politico, del clientelismo e del malgoverno le principali caratteristiche del loro agire nell’ultimo ventennio, suonano come un’ulteriore offesa per i cittadini onesti, per le giovani generazioni e per chiunque abbia a cuore il futuro di Minturno e dei suoi figli.
Non stupisce, dinanzi alla possibilità di un profondo rinnovamento della classe dirigente minturnese, l’atteggiamento dell’UDC cittadino che, al pari del partito nazionale, continua a predicare una politica dei due forni a seconda delle convenienze politiche, ma che al momento delle scelte soggiace ai voleri del duo Fazzone-Forte che si stanno, ancora una volta, spartendo la provincia di Latina, anche a costo di mortificare e sacrificare le istanze di rinnovamento che provengono con sempre maggior forza anche del proprio interno.                       
Davanti al pericolo che i gattopardi minturnesi possano ancora una volta truffare cittadini ed elettori, rivologo il mio accorato appello al PD, alle forze di centrosinistra, alle forze civiche, alle associazioni culturali che a vario titolo operano sul territorio grazie all’apporto di giovani che amano sinceramente il territorio e a tutti coloro i quali desiderano rinnovare nel profondo la politica nel nostro Comune affinchè uniscano le proprie forze e le proprie idee per rendere possibile, anche a Minturno, una piccola, grande rivoluzione.
Chi pensa di poter incarnare con sacrificio, dedizione e competenza quelle istanze di rinnovamento che non sono più eludibili, si faccia avanti e dichiari, da subito, di rendersi disponibile a partecipare alle primarie per la scelta del candidato a sindaco di uno schieramento civico e riformista che allarghi gli orizzonti dell’attuale centrosinistra. Si attivi immediatamente quel meccanismo fecondo rappresentato dalle primarie per mettere in circolo idee e permettere ai cittadini di confrontarsi e scegliere un candidato a sindaco forte, autorevole e rappresentativo.