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Parlamentare a progetto

All’età di quarantunanni molte persone sono ancora precarie, precarissime. Da un punto di vista lavorativo. Dopo anni di precariato (5 anni a partita IVA e 40 mesi da interinale) nel 2008 finalmente il mio primo contratto a tempo indeterminato in una società del Gruppo FS, Italferr.

Vorrei però considerarmi un precario della politica. Vorrei stipulare con gli elettori della provincia di Latina un contratto a progetto, della durata di cinque anni, eventualmente rinnovabile per una sola volta, se le doparie lo consentiranno.

Il progetto, dunque. O, meglio, i progetti.

Perchè in questa brevissima campagna elettorale vorrei che si parlasse di proposte, e non solo di nomi. O di correnti. E mi piacerebbe che gli altri candidati dicessero la loro su quanto segue.

Reddito minimo di cittadinanza. Una riforma del welfare che garantisca il diritto all’assistenza universale, per recuperare alla piena cittadinanza sociale le fasce più deboli della popolazione: precari, donne, giovani.

Contratto Unico d’Ingresso. Anche il governo Monti ha approvato l’ennesima riforma del mercato del lavoro. Cosa ci ha lasciato? Lacrime della Ministra Fornero a parte, la medesima selva di contratti atipici condito con la riforma dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. Continuiamo a credere nella bontà della proposta Boeri-Garibaldi: contratto a tempo indeterminato, con flessibilità coniugata a tutele che crescono gradualmente nei primi tre anni. Poi si confluisce nello Statuto dei Lavoratori (art. 18 incluso, che andrebbe ripristinato nella sua formulazione originaria).

Riforma fiscale. Abbassare progressivamente del 5% le aliquote IRPEF attraverso l’introduzione di una contribuzione sui patrimoni finanziari superiori al milione di Euro, una più serrata lotta all’evasione fiscale e alla razionalizzazione della spesa pubblica.

Treno digitale e autostrade informatiche. Piuttosto che opere faraoniche che dubbia utilità, fattibilità e sostenibilità socio-economico-ambientale. Colmare lo spread digitale investendo in infrastrutture informatiche che facciano viaggiare le informazioni e i servizi, anche quelli delle PA per rendere la vita più semplice ai cittadini. Sapendo che, in prospettiva, la net economy vale almeno il 4% del PIL. Ed è un settore in crescita, così come l’occupazione di chi ci lavora.

Rifiuto gli inceneritori. E anche i termovalorizzatori di nuova generazione non garantiscono il risparmio energetico che si può realizzare con il ciclo virtuoso delle tre erre: raccolta differenziata, riuso e riciclo. Un esempio di best practice ci arriva da Reggio Emilia, dove hanno puntato su differenziata spinta e trattamento meccanico-biologico dei rifiuti (TMB). Un esempio da esportare. Ovunque.

Asili nido. Al posto degli F35. Non è retorica. Il denaro necessario all’acquisto di 90 bombardieri al prezzo di centotrentamilionidieuro l’uno deve essere dirottato e investito sul futuro dei nostri bambini e sull’aiuto alle mamme costrette a stare a casa per mancanza di strutture.

Suolo bene comune. Il suolo non edificato è un bene da tutelare perché non rinnovabile, ma nel nostro Paese se n’è consumato infinitamente di più di quello necessario alla costruzione di alloggi, servizi, infrastrutture. E sul suolo si produceva cibo. Con quel suolo si controllava il ciclo delle acque. Su quel suolo di tutelavano le biodiversità. Sparito. Puff. Occorre tutelare gli spazi non urbanizzati, monitorare l’uso del suolo, recuperare prioritariamente i patrimoni immobiliari inutilizzati e impedire che gli oneri di urbanizzazione siano utilizzate dei Comuni per le spese correnti.

Incandidabilità dei condannati. Anche in caso di patteggiamento. O di sentenza non definitiva. O se sottoposti a misure di prevenzione. E decadenza automatica dalle cariche ricoperte: deputato, senatore, membro del Parlamento europeo. Cariche elettive e di governo delle regioni e degli enti locali. Assunzione di incarichi di Governo, di presidente e componente del c.d.a. di consorzi e di società controllate dalle amministrazioni pubbliche. Per legge.

Matrimoni gay. Per sposare chi ti pare, ma davvero. Il matrimonio sia un istituto civile al quale possano accedere tutte le persone che lo desiderano. Anche le persone dello stesso sesso. Che hanno diritto all’eguaglianza e alla felicità. Come tutti.

Alleanze.  Il PD faccia il PD. E si presenti  agli elettori, insieme  alla coalizione che ha partecipato alle primarie del 25 novembre, con una propria idea del Paese per i prossimi vent’anni. Ben venga la nascita di un centrodestra moderno, democratico, europeista. Ma Monti, Casini, Montezemolo, Fini sono altro, rispetto a noi e rispetto alla storia recente dell’Italia. Diventiamo un Paese normale?  

La camorra nel sud pontino

Esiste.

“È la prima volta che un tribunale romano certifica l’esistenza di un’associazione mafiosa camorristica nel Lazio e nella capitale, applicando il 416 bis”, sottolinea il procuratore capo Giuseppe Pignatone.

A dire il vero non è che se ne sia sentito parlare molto. Comunque, leggete qui, qui e qui.

Libera non si ferma

 

Ancora atti intimidatori contro il Villaggio della Legalità a Borgo Sabotino, gestito da Libera. Vetri in frantumi, telecamere sfasciate, tentativi di effrazione. Tutta la mia vicinanza a Libera e a chi, anche in provincia di Latina, si oppone alle infiltrazioni della criminalità.

Poi mi dite

Movimenti al centro, in questi giorni. L’UDC azzera i vertici e si prepara a confluire nel costituendo Partito della Nazione, con Fini e Rutelli (me cojò!). Già ieri sera, a Piazza Pulita, Della Vedeva diceva che il leader dovrà essere Fini. Ma no, il leader sarà Casini. Vabbè. I frondisti del PDL vogliono andare oltre il PDL, e, sotto la guida del prode Pisanu (deputato già nel lontano ’72) e di Lamberto Dini (ahhhh!!!), un manipolo di 27 eroi ha sottoscritto un documento per avanzare nientemeno che una nuova proposta politica. Chi c’è tra i firmatari? Gianluca mi segnala che c’è anche il senatore Fazzone. Senti senti. Fazzone Claudio da Fondi. Proprio quello là. E allora se le cose andranno come devono andare, la provincia di Latina sarà condannata a subire la presenza di Fazzone per un altro bel pò di tempo. Con buona pace di chi vede segnali di rinnovamento nell’UDC locale. E alla faccia delle parole spese dal PD contro la criminalità. Troppo presto? Troppo critico? Vedremo tra qualche mese.