Un’occasione da non sprecare per il PD della provincia di Latina

A breve si terrà il congresso provinciale del PD, che coinvolgerà i 40 circoli sparsi sul territorio della provincia di Latina. Probabilmente il primo vero congresso dalla fondazione del PD, durante il quale spero si riesca finalmente a discutere di quale PD vogliamo costruire anche nella nostra provincia, provando a non replicare il congresso-farsa che si è tenuto in occasione delle primarie del 2009.

Tutti intruppati. Mozioni e correnti che si crearono intorno a personalismi, riposizionamenti e rese dei conti in vista delle elezioni regionali che si sarebbero tenute da lì a breve. Scene di isterismo per la composizione delle liste (bloccate) per l'elezione dell'assemblea regionale. Mozioni e correnti che hanno ingessato il PD in provincia di Latina come nel Lazio, creando così i presupposti per il commissariamento del partito della nostra Regione.

Nonostante tutto questo, però, esiste ancora nel PD chi fa politica per passione, senza coltivare mire personalistiche, animato dall'unico intento di mettersi al servizio del partito, ciascuno secondo le proprie competenze, per contribuire a costruire un PD che, anche nel Lazio, rispecchi maggiormente, rispetto a quanto è stato fatto fino ad ora, le aspettative di innumerevoli suoi elettori.

Su questo solco si inserisce la lettera che un gruppo di iscritti, militanti e simpatizzanti ha indirizzato al commissario del PD Lazio Vannino Chiti.
(http://www.pdlazio.it/2010/10/lettera-al-commissario-del-pd-lazio-vannino-chiti/)

I primi passi del Commissario sono stati confortanti, ma ciò che mi auguro è che, alla fine del suo mandato, Chiti sia stato capace di restituire il PD del Lazio alla politica.

Quella vera, fatta dal lavoro quotidiano dei circoli sul territorio, vicino alle persone e ai loro problemi.

Esempi positivi non mancano di certo. Per restare a quanto sta accadendo nel mio territorio di origine, il Sud-Pontino, potrei citare l'opera meritoria del Coordinamento di Zona (Circoli di Minturno, Formia, Castelforte, S.S. Cosma e Damiano, Gaeta, Spigno, Itri e Ponza) sui temi del nucleare, della sanità, della portualità.

Un lavoro che rischia di essere vanificato se il contraltare all'impegno profuso nell'elaborare proposte politiche è rappresentato dall'ubbidienza al capocorrente locale, dall'esasperazione del personalismo, dalle smanie degli acchiappavoti.

Condizioni nefaste che non solo hanno reso poco appetibile l'offerta del PD agli occhi degli elettori in occasione delle consultazioni passate, ma che rischiano di spingere ai margini della vita politica quei cittadini che hanno visto nel PD la possibilità di potere, finalmente, contribuire a costruire una società più confacente alle proprie aspettative, ai propri ideali.

E tale condizione diventa ancora più drammatica se si considera come ormai ineluttabile la necessità di ricorrere ad un radicale cambiamento della classe dirigente del PD, anche nel Lazio, per rilanciare l'azione politica del nostro partito.

Il PD del Lazio sarà palcoscenico, nelle settimane prossime, di eventi politici decisivi per le sorti del partito, primi su tutti lo svolgimento dei congressi provinciali nonchè le elezioni amministrative in svariati comuni, Latina in primis.

Mi auguro che a Latina il PD, impegnato nelle primarie di partito e di coalizione, sappia offrire agli elettori una proposta politica che vada oltre la semplice contrapposizione tra le differenti anime del partito, contrapposizione che rischia di acuirsi a causa delle aspirazioni personali di chi, forte dei risultati ottenuti alle passate elezioni regionali, pensa di poter disporre a proprio piacimento del PD provinciale.

Potrebbe essere utille, invece, tenere le primarie con lo spirito di condividere con la cittadinanza tutta il progetto che si vuole mettere in piedi per la città, coinvolgendo i "naturali" partner del PD, ossia IDV, SEL e sinistra responsabile, in uno spirito collaborativo e unitario, alla stregua di quanto stanno facendo Boeri, Onida e Pisapia a Milano. 

Coalizzarsi quindi, a Latina, avendo come collante primario il tema della legalità che può diventare lo spartiacque tra il vecchio e il nuovo modo di concepire l'azione politica in provincia.

Latina come laboratorio nazionale in cui elaborare proposte per la città che abbiano il recupero della legalità al centro dell'azione politica. 

Provare, finalmente, a mettere ai margini della vita politica e amministrativa coloro i quali hanno fatto scempio della legalità e delle istituzioni, ossia le bande del PdL che fanno capo ai vari Fazzone, Del Balzo e che hanno sempre trovato sponda, in regione come in provincia, nell'UDC della famiglia Forte.

Quelle stesse mire personalistiche che potrebbero minare le possibilità di vittoria nelle prossime elezioni amministrative di Latina, rischiano di contraddistinguere il congresso provinciale del PD di Latina e quindi di segnare ancora una volta la vittoria di logiche correntizie che hanno raggiunto il culmine della loro influenza nefasta con la contrapposizione fra le tre mozioni congressuali. Rischiamo seriamente di provocare ulteriori danni al PD provinciale se non troveremo, al nostro interno, la forza di superare le divisioni dettate dall'appartenenza all'una o all'altra mozione e sapremo, invece, premiare esclusivamente l'impegno profuso sul territorio, la forza delle iniziative messe in campo, il lavoro dei circoli.

Se saremo capaci di fare tutto ciò avremo reso un buon servizio al PD, ai nostri elettori, ai nostri concittadini.