Archivi giornalieri: 9 Febbraio 2010

Ciao Eluana

A un anno di distanza, ricordarla è un dovere.

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"I cittadini, come era esasperatamente cittadina Eluana, vogliono essere messi in condizione di assumersi le loro responsabilità. E non essere trattati come se non fossero responsabili delle loro scelte di coscienza. Un anno dopo la morte di Eluana, io voglio semplicemente separare la tragedia privata di aver perso una figlia dalla violenza terapeutica. Non credo che la medicina giusta sia quella che offre una "vita senza limiti". Eluana un anno dopo è come un anno fa, o diciotto anni fa: un simbolo pulito della libertà individuale. Ed è nel mio cuore costantemente."

Beppino Englaro

Pigi Pigi

Qualche settimana fa ero in treno e mi capita sotto mano un inserto del Corriere della Sera lasciato sul sedile da un viaggiatore.
Non ricordo come si chiamasse, ma era uno di quegli inserti di moda e tendenze, fogli patinati dove il modello femminile è Noemi Letizia mentre quello maschile è l’uomo che si depila il petto, spende un patrimonio in creme di bellezza e indossa delle cagate pazzesche che nemmeno Lapo Elkan avrebbe il coraggio di indossare.
Mi colpisce però un editoriale di Pigi Battista che parla dei giovani e della situazione drammatica nella quale si trovano a vivere nel nostro Paese. Vabbè, il giornale non sarà il massimo per affrontare un argomento del genere, però approccio l’articolo con spirito, come dire, laico. E allora il Pigi offre la sua soluzione ai problemi dei ggggiovani italiani. Precariato, nepotismo, negata valorizzazione del merito. Li esorta (solo quelli bravi e meritevoli, però) nientemeno a fare la RI-VO-LU-ZIO-NE, ma non come quei debosciati dei padri che l’hanno fatta nel ’68 (quelli della sua generazione, per intenderci), ma a farla davvero e prendere d’imperio i posti che reputano debbano spettargli, sempre che, sia chiaro, siano bravi e meritevoli. Ecco, allora io provo ad immaginare la reazione del Pigi qualora un redattore del giornale, giovane, meritevole, precario, si presentasse nel suo ufficio a prenderlo a calci nel sedere per occupare il suo posto. Ho idea che non sarebbe molto contento dello spirito rivoluzionario del giovane. Come tanti il Pigi apre bocca e je da’ fiato (come si dice a Roma), offre i suoi buoni consigli che sono sempre validi, però per gli altri.
E a proposito di rivoluzioni, magari non sarà la nostra generazione a farla, fortunatamente abbiamo i nostri genitori pensionati che ci danno una mano a sopravvivere e a tenere in freddo i bollenti spiriti.
Ma noi saremo dei pensionati poveri, ne avremo a stento di che sopravvivere, aiutare i nostri figli sarà impossibile e forse saranno loro a fare la rivoluzione di Pigi, sempre che qualcuno non si svegli prima e decida di provare a rimettere insieme i cocci di ‘sto Paese (vedi alla voce: centrosinistra).

La canzone è in tema…