Archivi giornalieri: 22 Marzo 2010

Eccoli!

Non si è fatto attendere l'intervento a gamba tesa della Chiesa nella campagna elettorale. Si accettano scommesse su chi si sentirà investito dall'endorsement. Io un nome ce l'avrei. Alla faccia della coerenza, la Chiesa ultimamente ci ha abituati ad un bel pò di ipocrisie. Forse non solo ultimamente. Leggere alla voce pedofilia. Oppure alla voce IOR. Oppure alla voce Renatino de Pedis. Oppure alla voce Pinochet.

Un’Odissea moderna. Parte prima

Oggi vi racconto una storia.
La storia della richiesta del permesso di soggiorno per la baby-sitter dei miei bambini, di 7 e 6 anni rispettivamente.
Tutto ha inizio quando, il giorno 11 settembre del 2009 (si, vabbè, uno potrebbe anche dire che le rogne non capitano a caso…), la mamma dei miei piccoli presenta la domanda telematica per l'emersione di lavoro irregolare, come previsto dalla normativa vigente.
Si pagano € 500,00 si presentano un pò di moduli on-line, si spera nel buon fine dell'operazione e oplà, sembra tutto ok.
Adesso bisogna aspettare la convocazione dell'INPS.
Il primo di novembre muore all'improvviso la mamma dei miei bambini, per cui sorge il problema di come proseguire nell'espletamento della pratica.
Visto che nel frattempo è arrivata la convocazione dell'INPS per il 26 di gennaio, chiamo l'INPS per sapere se sia possibile subentrare nella pratica in corso. Mi dicono di si, basta produrre "in doppio" tutta la documentazione richiesta riguardante il datore di lavoro.
Andiamo quindi, io e la baby-sitter, all'appuntamento con l'INPS con tutti i documenti necessari: documenti di identità, dichiarazione dei redditi, stato di famiglia, certificato di residenza, originale del pagamento dei 500,00 €, marche da bollo varie, copia dell'atto di compravendita dell'immobile presso il quale vive il lavoratore, planimetrie catastali, certificato d'idoneità alloggiativa dell'immobile (!).
All'INPS mi dicono che la documentazione va bene, ma che non mi conviene fare il subentro, ma chiudere il vecchio rapporto di lavoro e assumere direttamente la baby-sitter come lavoratore straniero e per fare ciò occorre presentare all'ufficio postale l'apposito kit (occhio a questo kit, mi raccomando).
Mi rilasciano (all' INPS) un pezzo di carta con intestazione dello Sportello Unico per l'Immigrazione nel quale il vecchio datore di lavoro (defunto il 01/11/2009) dichiara il 26/01/2010 di aver cessato il proprio rapporto di lavoro con la baby-sitter, pertanto si autorizza il lavoratore a chiedere il permesso di soggiorno per attesa occupazione. Il lavoratore ha comunque sei mesi di tempo per trovare un nuovo lavoro. Aggiungono a penna la dicitura "decesso datore di lavoro". Chiedo spiegazioni e mi dicono che il modulo esce così, non si può modificare. Si, vabbè. Andiamo avanti.
A questo punto devo assumere con regolare contratto la baby-sitter. Come si fa?
C'è da riempire il modulo di comunicazione obbligatoria del rapporto di lavoro domestico da consegnare all'INPS, poi c'è il modello Q da inviare allo Sportello Unico per l'Immigrazione di Roma, e poi c'è il modello ospitalità da inviare alla Questura.
Il kit di cui mi parlano all'INPS non esiste, l'unico kit a disposizione degli uffici postali è quello per il rilascio di permesso di soggiorno.
Porto il modulo all'INPS che iniziano a non capire, fortunatamente spiego la situazione e mi dicono di integrare la documentazione con l'attestazione rilasciata il 26 gennaio dall'altro ufficio INPS dalla quale risulta che il lavoratore è in attesa di occupazione. Fatto. Chiedo anche come proseguire per ottenere il permesso di soggiorno e mi dicono di andare nell'edificio accanto, c'è il Commissariato di Polizia di zona con annesso Ufficio Immigrazione.
Ok , vado.
Il modello ospitalità non lo vogliono, vogliono la cessione di fabbricato. Ok, la faccio seduta stante. Dopodichè mi dicono che per ottenere il permesso di soggiorno bisogna presentare il kit, ma non quello di cui mi parlava l'INPS, proprio l'unico esistente, quello per il rilascio del permesso di soggiorno.
Forse.
Mi consigliano pertanto di recarmi di persona presso lo Sportello Unico dell'Immigrazione (numeri verdi non ne esistono) per chiedere ulteriori informazioni.
Vado pure lì.
Trovo due persone straniere gentilissime. Ci metto un pò a chiarire la situazione al che mi chiedono: ma le impronte digitali le ha prese? Caz…, quali impronte?
Ma il cedolino ce l'ha? Ma porc…, quale cedolino?
Capisco che la ricevuta della domanda di emersione, presentata all'INPS il 26 gennaio, se la sono tenuta e quindi è andata.
Ok, però le impronte sono importanti.
A questo punto chiedo se devo presentare il kit come suggeritomi dal poliziotto (gentilissimo anche lui), visto che nelle istruzioni mi sembra che ci sia anche una fattispecie riguardante la richiesta di permesso di soggiorno per attesa occupazione.
Mi dicono NOOOO!! Fidati, sono anni che lavoriamo qui. Mi danno una busta del famoso kit nella quale mi dicono di inserire un certo numero di documenti e spedirla. Arriverà la convocazione per prendere le impronte e allora la pratica proseguirà il suo corso.
Sicuro?
Sicuro!!
Va bene, allora metto la documentazione nella busta del kit e provo a spedirla in un ufficio postale.
Raffo, credevi fosse facile vero?
Innanzitutto serve il lavoratore, la busta la spedisce lui, è lui che fa la richiesta del permesso di soggiorno, per cui senza di lui, nisba.
Un paio di uffici hanno terminato l'ologramma (ma che cos'è?..ah la ricevuta particolare che serve per poter spedire il fottuto plico alla modica cifra di 30,00 €).
Ma dulcis in fundo…il plico non si può spedire. Ma me l'hanno detto allo SPORTELLO UNICO DELL'IMMIGRAZIONE di fare così.
Eh no. No no no.
Il plico si spedisce attraverso una procedura telematica che prevede l'inserimento di dati relativi all'intero contenuto del kit (bollettini da pagare, moduli, marche da bollo). Senza questi dati, il che significa senza spedire tutto il kit e non solo la fottuta busta con altro dentro, non se ne fa nulla.
Morale.
Domani torno allo Sportello Unico per l'Immigrazione a chiedere come fare per ottenere questo cazzo di permesso di soggiorno per la baby-sitter brasiliana dei miei bambini.
Siamo a quota 7 mezze giornate di lavoro perse, più di 1000,00 € spesi (nel frattempo ho pagato anche i contributi INPS relativi al rapportoo di lavoro cessato, quelli che il lavoratore extracomunitario vedrà quando va in pensione, non quando va via dall'Italia, e che nel frattempo incamera lo stato italiano).
Le marche da bollo non le ho contate.
Appena ho la forza faccio qualche proposta anch'io su come affrontare il problema dell'immigrazione.