Archivi giornalieri: 8 Maggio 2010

Questo è il PD che (ancora) non amo

Andrea dice bene, però le parole di Franceschini non mi convincono del tutto, soprattutto qui:
"Noi difendiamo tutto. Sempre battaglie nobili e giuste ma difendiamo sempre: la Costituzione, l’articolo 18, la stampa, l’autonomia della magistratura, i sindacati, il parlamento e così via. Non dobbiamo rinunciare a queste battaglie, ma o riusciamo a spiegare che noi siamo nati non per difendere l’esistente ma per cambiare il paese o non avremo più con noi le truppe per vincerle, quelle battaglie nobili.(…)Anche qui dobbiamo essere capaci di fare battaglie giuste senza chiederci troppo se ci costeranno in termini di consenso, se verranno capite dai nostri tradizionali mondi di riferimento, se sono troppo moderate o troppo di sinistra"
Allora prendo spunto da Questo è il paese che non amo di Antonio Pascale che, citando Danay, invita a concentrarsi non sul cosa ma sul come. Io aggiungo con quale spirito.
Perchè l'errore che in questi anni ha commesso il PD e tutto il centrosinistra, in tema di riforme, è stato quello di avallare o proporre soluzioni che fossero utili a Mr. B o a settori della su maggioranza e non al Paese. Soprattutto per quanto riguarda l'autonomia della magistratura e la Costituzione. Ho l'impressione che le cose stiano ancora così.
Aggiungo inoltre che il PD dovrebbe provare e conquistare il consenso delle persone che, in Italia, si sentono di sinistra.Tutte quelle che ci siamo lasciate per strada in questi anni.
Andare oltre, cambiando passo.

Alziamo la voce, allora

Un velo d'ignoranza copre gli occhi del legislatore italiano. Ma non è il benefico velo che lo mette al riparo da pressioni, da influenze improprie. È l'opposto, è la resa alla imposizione di chi non vuole che si guardi al mondo quale veramente è. Nasce così un'anomalia culturale, prima ancora che giuridico-istituzionale. Ci allontaniamo dai territori della civiltà giuridica, e ci candidiamo ad esser membri a pieno titolo del club degli autoritari. Certo la nostra Corte costituzionale prima, e poi quella di Strasburgo, potranno ancora salvarci. Intanto, però, la voce dei cittadini può farsi sentire, e non è detto che rimanga inascoltata.
Stefano Rodotà.

censuraIl resto lo trovate qui.

Furbi vs Coglioni

Mi sento preso per il culo. Si. Anche in questi giorni. Roma è tappezzata di manifesti che propongono a quelli che non hanno pagato multe fino al 2004 di risparmiare versando oggi un piccolo obolo. Allora penso a tutte le volte che mi sono precipitato alle poste per pagare le contravvenzioni (fortunatamente poche) che ho preso e che mi capita di prendere. E penso a quelli che se ne fottono delle regole e che ancora una volta saranno premiati. Provvedimenti come questi sono un'istigazione a delinquere. Sindaco Alemanno, la prossima volta che prendo una multa che faccio, mi fiondo a pagarla oppure aspetto il condono?

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