Archivi giornalieri: 18 Febbraio 2011

Il segretario col cappello

Continuo ad essere sconcertato dall'atteggiamento di Bersani.
Più i presunti alleati del Terzo Polo dichiarano di essere alternativi al PD, a IdV e a SEL, più lui si ostina a richiamare tutti al senso di responsabilità.
Pure un bambino capirebbe che, votando con l'attuale legge elettorale, la presenza di un terzo schieramento che giocoforza pescherebbe anche nell'elettorato di destra potrebbe essere un vantaggio per il centrosinistra.
Lo dicono i sondaggi.
Ma soprattutto lo direbbe il buon senso, visto che solo in questo modo potrebbe essere possibile riuscire a parlare ai milioni di elettori di centrosinistra (pare 4) che ci siamo persi per strada negli ultimi tempi.
Altro che CLN.
Sempre che il PD abbia uno straccio di progetto per il Paese, s'intende.
Tra l'altro mi sembra che più Bersani insiste, più Fini sia in difficoltà.
Va bene il potere economico di B., ma non sarà che qualcuno di FLI si spaventa e se ne va?
L'idea che parlamentari ma anche potenziali elettori di FLI non vedano di buon occhio la Santa Alleanza non ti viene, Pigi?

 

Decidere e fottersene

La Bindi dice di condividere l'impostazione secondo cui in caso di alleanze larghe il leader andrà scelto d'intesa con gli alleati: "Non lo diciamo perchè siamo un partito che si affida agli alleati ma perchè l'italia ha davvero bisogno di voltare pagina e ci dispiace che qualcuno non lo abbia ancora capito, magari perchè preoccupato dall'esigenza di salvare una fetta dell'elettorato". Un evidente riferimento al no di Casini all'alleanza del Pd.

In soldoni: no alle primarie, nonostante l'OdG approvato in Assemblea Nazionale.
Propongo di abolire gli organismi dirigenti del PD.
Assemblea Nazionale e Direzione Nazionale.
Tanto non servono a nulla.
 

Un genio

Aledanno ha dell'incredibile.
L'unica soluzione che propone per contrastare la sempre crescente insicurezza della città, dopo l'ennesimo episodio di violenza sulle donne, è questa.
Importante la solidarietà, certo, ma per un sindaco che ha strumentalizzato gli episodi di violenza tanto da vincere, sul tema della sicurezza, una campagna elettorale (Cicciobello a parte, ma questa è un'altra storia….), forse è davvero poco.

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Compagni che sbagliano

Fini ha fatto bene a rompere il silenzio, riaffondando il bisturi nella ferita, mortale e mai sanata, del gigantesco conflitto di interessi berlusconiano. Ma all'ex co-fondatore del Pdl, una cosa si può e si deve dire. Avrebbe fatto ancora meglio se questa denuncia l'avesse lanciata non già nella posizione "terza" e super partes di presidente della Camera, ma in quella libera e legittima di leader del suo partito nascente. Se si fosse dimesso dal suo incarico istituzionale, e avesse accettato il suggerimento che questo giornale gli aveva dato fin dalla scorsa estate, quando i "guastatori" del Cavaliere gli scatenarono contro la campagna violenta sulla casa di Montecarlo, oggi il "j'accuse" di Fini avrebbe ben altra valenza politica, e ben'altra rilevanza mediatica. Non l'ha fatto. E ora, suo malgrado e certamente su tutt'altro piano, finisce per esser parte anche lui di questa brutta pagina della democrazia.

Massimo Giannini, La Repubblica.