Archivi giornalieri: 15 Ottobre 2012

A scuola nei circoli

E se Walter ascoltasse Pepecchio?

E poi rilancio e lo chiedo a Veltroni che ha detto chiaramente ieri sera che l’attività politica si può continuare a fare anche non essendo deputati: perché non cominci un tour tra i circoli del PD per fare formazione politica? Perché non metti a disposizione di tutti le tue esperienze?
Sarebbe bello. Sarebbe davvero da Partito Democratico.

Salva Sallusti e ammazza i blog

A volte ritornano.

In sintesi un emendamento al disegno di legge sulla riforma del reato di diffamazione (salva Sallusti, appunto) prevede “semplicemente” che ogni gestore di sito informatico debba provvedere alla rettifica di quanto scritto entro 48 ore dal ricevimento di una qualsiasi richiesta a pena, in caso contrario, di una sanzione pecuniaria di oltre dieci mila euro.

Ammazzablog, appunto.

E poi Chiti-Gasparri, che coppia eh!

A proposito di saggezza

Che non è esclusiva degli anziani. Anzi.

 E poi continua qui:

Il ricambio è questione profonda e va costruito, con pazienza e persistenza, proprio quella che dimostrano altri, nel voler rimanere a tutti i costi, come accade in queste ore in Lombardia a chi minaccia di candidarsi per il quinto mandato consecutivo.

E lo scollamento tra politica e cittadini si supera soltanto con lo scollamento di qualcuno dalla propria posizione di potere. Perché libertà e competenza, nella stesso posto, oltretutto, hanno un tempo. E, come ha ricordato ieri Veltroni, si può fare politica anche senza stare in Parlamento. E in questi anni, mi permetto di aggiungere, è successo che facessero politica moltissimi che in Parlamento non ci stavano, e che addirittura non facevano parte del sistema politico strettamente inteso.

Guardando Walter, ieri sera, ho pensato che quella è la misura giusta. Comprenderlo, sul piano politico, è fondamentale, per fare le cose serie.

Ora, pare che i derogabili si ritirino, un po’ per volta, come personalmente ho sempre chiesto, e non in tv o sui giornali, ma in direzione e in assemblea nazionale. Insistendo sul fatto che il limite dei mandati, ora più che mai, non era un fatto burocratico, ma una questione politica.

La domanda successiva, che darebbe senso al «tutti a casa» che risuona da più parti, è però: al posto loro, chi ci mettiamo? Con quali modalità si costruisce questo ricambio? Con quali metodi di selezione e quale cultura politica?

Questa è la domanda a cui mi piacerebbe rispondessimo tutti quanti, perché è ancora più importante della prima.

 

I Dalemoidi

E poi c’è Massimo D’Alema. E quelli più dalemiani di D’Alema. I Dalemoidi.

Che dire. A me dispiace che Massimo si sia ridotto così. La più grande intelligenza politica del centrosinistra italiano che manca, in una fase cruciale come quella che stiamo vivendo, proprio di intelligenza. Tra l’altro lui s’intigna, ha preso di punta Renzi e gliela fa vedere lui, adesso, al ragazzino. Massimo non ha capito una cosa. Qui il problema non è solo l’eta, anagrafica e parlamentare. Ma la credibilità. Sua e di una classe dirigente che ci ha accompagnato negli ultimi trent’anni. Alla quale non viene imputato il fatto di essere vecchi. Ma di non aver fatto o aver fatto male alcune cose. La legge sul conflitto d’interessi, ad esempio. Tenere in vita Berlusconi, ad esempio. Aver avallato una serie di riforme della giustizia pensate più per impedire ai magistrati di fare il proprio mestiere che per migliorare il servizio ai cittadini (tranne uno), ad esempio. Una riforma del titolo V della Costituzione che a distanza di pochi anni si è dimostrata da buttare. E potrei continuare. Quindi se D’Alema o molti dei parlamentari che stanno lì da trent’anni cercano di farsi interpreti della Carta d’Intenti del PD e del centrosinistra (vuote o piene di contenuti che siano), ecco che la maggior parte degli elettori che ci votano o ci voterebbero pensa: no grazie. Avete già dato. Avete molti meriti, ma la vostra chanche ve la siete giocata male. Se siamo dove siamo è anche responsabilità vostra. Tocca a qualcun altro. 

I Dalemoidi no. Quelli fanno gli appelli su L’Unità.