Archivi giornalieri: 7 Febbraio 2016

Fatevene una ragione

Il 19-20-21 febbraio ci sarà la tre giorni che darà l’avvio alla costituente del nuovo soggetto di sinistra. Tre giorni. Come altre tre giorni avrà la stessa dignità. Nessuno si senta superiore, nessuno si senta escluso. Nessuno di chi desidera dar voce alla sinistra nel nostro paese, con umiltà, senza primogeniture. Con la consapevolezza che nessuno, oggi, può bastare a sé stesso ma occorre allargare il campo quanto più possibile. Ai movimenti. Ai comitati. Alle conoscenze. Alle esperienze.

Sarà l’occasione per fare chiarezza definitivamente, a sinistra. non ce lo nascondiamo. Pezzi di SEL premono per un accordo con il PD. E se non ci fosse chi avesse proposto una alternativa, avrebbero avuto la strada spianata. Ma non è successo. Fatevene una ragione. Dal 21 febbraio in poi, e durante questo percorso, si capirà chi ci sta e chi no. E chi rimarrà fuori si prenderà le sue responsabilità. E ce ne faremo una ragione.

Il ruggito dei conigli

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Il Vecchio

Pretendere qualcosa da lui è impensabile. Ma, considerando l’estrazione liberal-fascio-clericale di quello che rimane del blocco sociale di Forza italia, la libertà di coscienza sul DDL Cirinnà è il massimo che si possa pretendere. Minimal rabbit.

Il Giovane

Alle prese con la fronda catto-oscurantista del PD, la scelta della libertà di coscienza è l’unico modo per tenere insieme il PD. Che poi la libertà di coscienza venga evocata solo per i temi eticamente sensibili, beh, è un segno dei tempi che non cambiano. Anzi, del verso che non cambia. Rabbit number 1.

Il Buffone

Quello che si gioca, sulle spalle di persone, bambini, coppie che attendono semplicemente di vedere riconosciuti i propri diritti, la possibilità di dare una spallatina al governo. Facendo incazzare pure la sua base. Master of rabbits. O semplicemente master of paraculi.

E tra tanti conigli ci stanno quelli che il DDL Cirinnà lo votano così com’è, nonostante sia un compromesso al ribasso. E nonostante questo trovano lo stesso le ragioni per non stare insieme, nel Parlamento, nel Paese. Adducendo, il più delle volte, motivazioni puerili a dir poco. Con quello lì? Giammai! Con quell’altro? Ma che sei pazzo?

Io so’ meglio, e tu nun sei un cazzo.