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Io lo so che ‘sta cosa detta oggi, in una giornata come questa, simile a molte che ci stanno facendo vivere da mesi a questa parte, può suonare come una follia. Ma non c’è altra strada, davvero. Prendete la tessera del PD. Lo dico a tutti i delusi, incazzati, frustrati, umiliati, affranti, sfranti, devastati e poi non vengono più le parole. FATEVI LA TESSERA DEL PD. E aiutateci a cambiarlo ‘sto partito democratico. Da soli non ce la facciamo. Proviamoci insieme. Tesseratevi in un circolo, on-line, dove volete. Ma fatelo. E partecipate. Dai!
Il PD che pensa al futuro
Per Antonio quella ragazzina è sua sorella, Francesca. Per me quella ragazzina è mia figlia. E se fosse stato un ragazzino sarebbe stato mio figlio.
Se vogliamo consegnare un’Italia più bella a Francesca e se vogliamo vivere in un’Italia più giusta dobbiamo necessariamente fare squadra sin da ora e scegliere dei temi, pochi obiettivi da raggiungere per asfaltare la strada del futuro di Francesca. Dopo di che dobbiamo scegliere una voce, una voce che sia quella di tutti, un messaggero dei nostri obiettivi presso le Istituzioni. Ecco amici miei dobbiamo lottare per questo. Non è una scelta marginale. Dal futuro del Partito Democratico dipende la felicità futura di buona parte del nostro Paese. La Politica non è una passione, la politica è vita. Ci hanno fatto credere per anni che la politica fosse “cosa per pochi”, ritorniamo a far coincidere questa parola con cultura, con merito, con scuola, con lavoro, con Costituzione. Politica è vivere, conoscere e adoperarsi in gruppo per risolvere problemi.
Pippo Civati ti invita a Reggio Emilia #politicamp
My #occupyPD
Questa è la maglietta che ieri, con orgoglio, ho indossato ieri insieme ad un altro po’ di belle persone che hanno partecipato a #occupypd mentre si teneva l’assemblea nazionale del Partito Democratico.
I commenti sarcastici dei commentatori/normalizzatori si sono sprecati. Sulla stampa, in TV, sui social. Non è una questione di numeri. Forse sarebbero stati più contenti se al padiglione 10 della Fiera di Roma fossero arrivate qualche migliaia di persone incazzate a contestare tutto e tutti con veemenza e senza rispetto. I rappresentanti di #occupypd hanno chiesto con estrema civiltà di poter entrare nella sala dove si stava svolgendo il dibattito (!), una sala dove sembrava potesse essere ammesso chiunque eccetto i “contestatori”. Dopo lunghe trattative due ragazze sono state ammesse a leggere il documento sul palco dell’assemblea. Un documento che chi critica #occupypd forse non ha nemmeno letto. Perché, appunto, è una questione di contenuti.
L’assemblea ha eletto il nuovo segretario Guglielmo Epifani con numeri che non sono proprio da plebiscito, mentre si consumava il rito stanco di un’assemblea noiosa e inutile. Surreale. Faccio ad Epifani i miei migliori auguri per l’impegno che l’attende. Nella speranza che sia un vero traghettatore e che non si metta in testa, lui e la dirigenza del PD, di rinviare e chiudere il congresso, facendo finta di nulla. Magari proponendosi egli stesso come candidato alla segreteria quando si celebrerà il congresso. Un congresso, ribadisco, che dovrà essere aperto a tutti. Vero. Senza tessere. Nel quale si confrontino le proposte e le idee, e non le correnti. Dal quale nasca, finalmente, un PD inclusivo e aperto al contributo della società civile. Un PD che non respinga alle porte dei circoli le persone che vogliono contaminarlo solo perché non sono introdotte dal capobastone locale. Un PD che dica parole chiare sul governo attuale, sulle alleanze, sul lavoro, sulla scuola, sulla mobilità, sull’ambiente, sui diritti. Io voglio un PD così, e al congresso sosterrò Pippo Civati.
p.s. un pensiero triste, ma tanto triste, ai giovani ortodossi del PD che criticano i loro coetanei ventenni e trentenni. Ragazzi che ragionano con la propria testa, che elaborano documenti chiari, comprensibili e condivisibili senza far sfoggio di letture dotte, che hanno il coraggio, loro sì, di criticare “i grandi”, perché non devono aspettare il loro turno.
#OccupyPD: domani, e dopodomani, e dopodomani ancora…
Sabato, Assemblea Nazionale #OccupyPD
Un altro tassello
Passate le #primarieparlamentari, resta un altro giorno di democrazia e partecipazione che solo il PD ha saputo organizzare. Dopo l’1-0 del 25 novembre, il risultato finale é 2-0. Si aspettano gli avversari, nel campionato prossimo, magari. Anzi, magara. Per quanto riguarda i risultati, che dire. Dico innanzitutto che sono stracontento per gli amici di Prossima Italia che hanno ottenuto ottimi risultati, Pippo su tutti, ma anche Beatrice, Thomas, Antonio, Samuele. E poi Daniele, che meriterebbe un posto nel listino, eccome. E un pensiero speciale va a Giulia, alla quale hanno offerto un posto nel listino bloccato ma ha rifiutato perchè non era riuscita a raccogliere le firme. In generale, in alcuni casi i risultati sono stati “blindati”, in altri ci sono state gradevoli sorprese. Ad ogni modo il PD ha gettato un seme che va coltivato, nutrito. Anche con i dovuti correttivi. Ma probabilmente, anzi sicuramente, la prossima volta non ci faremo trovare impreparati tanto da dover raccogliere le firme in tre giorni e fare campagna elettorale in una settimana.
Per quanto riguarda me, credo di aver ottenuto un buon risultato. A parte i 123 voti del mio circolo, che ringrazio davvero infinitamente per il supporto che mi hanno offerto, ho preso voti in tutti i comuni della provincia eccetto Maenza, Roccasecca, Campodimele e San Felice Circeo. Ovviamente ringrazio chiunque mi abbia votato, e un pensiero speciale va agli amici di Cori e Giulianello. Resta il rammarico di non aver potuto partecipare ad incontri pubblici con i circoli, incontri che pure sono stati organizzati per i candidati principali. Per offrire qualche strumento di scelta in più ai cittadini. Ma, come dire, le primarie passano, le proposte restano. E le mie (le nostre) stanno tutte lì, e ci rimarranno, nelle settimane e nei mesi a venire. Con il mio impegno personale a stare di più in giro per la provincia. Stay tuned!
p.s. forse i commenti arrivano con un pò di ritardo, ma avevo davvero bisogno di staccare, anche se per pochissimo. Il mare di Sicilia ha fatto il resto.
Una giornata particolare
In una campagna elettorale particolare. Tempi stretti, tanti chilometri. E peró anche soddisfazioni. Quando in conferenza stampa con gli altri sei candidati un cittadino sconosciuto ti dice che voterá per te perchè sei l’unico ad avere un programma. O quando una compagna operaia in pensione ti dice che gli piaci per come stringi la mano e allora inizia stampare i tuoi volantini e li distribuisce ad amiche e amici. O quando gli amici, anche quelli su FB, si fanno in quattro per farti conoscere. E quando il tuo circolo e altri circoli decidono di appoggiarti senza esitazione. Bello.
Un parlamentare a progetto 2
Siamo alla seconda parte del contratto di parlamentare a progetto, quella inerente temi di carattere locale. La prima parte la trovate qui.
Acqua pubblica. In provincia di Latina sia data piena attuazione alla volontà popolare scaturita dai referendum e si torni quindi alla gestione pubblica dell’acqua, bene comune che deve essere sottratto alla logica del profitto economico da parte degli operatori privati. Uscita da Acqualatina di tutti i Comuni dell’ATO 4 ed approvazione della legge regionale di iniziativa popolare “Tutela, governo e gestione pubblica delle acque” proposta dal Comitato Acqua Pubblica nel Lazio.
Infrastrutture. La provincia di Latina non ha bisogno di opere faraoniche che consumano suolo e procurano danni al patrimonio paesaggistico e naturale. La bretella Cisterna-Valmontone, ad esempio, devasterebbe luoghi pregiati da un punto di vista naturalistico e paesaggistico. Una infrastruttura del genere, unitamente alla realizzazione dell’Autostrada Latina-Roma (per la quale, piuttosto, vanno previsti interventi di messa in sicurezza), rappresentano un modello di sviluppo obsoleto. A Cori, per citare un esempio di amministrazione virtuosa, si crea occupazione puntando sulla riscoperta degli antichi mestieri, dell’artigianato, dell’agricoltura, valorizzando quel patrimonio umano, culturale, storico, naturale di cui i nostri territori sono ricolmi. Patrimoni che per essere fruibili non necessitano di colate di cemento e asfalto, ma di autostrade telematiche che mettano in connessione la domanda e l’offerta di chi quei patrimoni vuole conoscere e valorizzare.
Trasporto pendolari. Più che i TAV ci piacciono i TVB, che non sta per Ti Voglio Bene ma per Treni a Bassa Velocità. Ma chi ha la necessità di viaggiare in treno o in autobus per lavoro o per studio sa bene quale odissea deve affrontare quotidianamente. È ora che le FS investano nel trasporto pubblico locale parte degli ingenti ricavi derivanti dall’Alta Velocità, aumentando l’offerta e acquistando nuovi treni per il trasporto regionale. Di pari passo lo Stato, piuttosto che investire in opere tanto costose quanto inutili (come l’autostrada Roma-Latina, per la quale occorre prevedere interventi di messa in sicurezza, e la bretella Cisterna-Valmontone), deve mettere a disposizione delle regioni maggiori risorse economiche affinché siano stipulati contratti di servizio i qualità e maggiormente confacenti alle esigenze degli utenti.
Sanità. La sanità nel Lazio è al collasso. I tagli orizzontali alla spesa sono stati l’unico criterio con il quale la giunta Polverini ha affrontato la questione della sanità, mentre i reparti ospedalieri sono al collasso in termini di personale, apparecchiature e prestazioni. Il centro-sud della provincia appare ancor più penalizzato, stante l’incertezza nella quale versa la realizzazione dell’Ospedale del Golfo e la mancata riqualificazione del sistema costituito dagli ospedali di Gaeta, Formia e Minturno. Eppure non sono mancati finanziamenti milionari per lavori di manutenzione in strutture che versano in stato di abbandono. Occorre investire in macchinari, pianificare adeguatamente le risorse e soprattutto prevedere un piano di stabilizzazione dei precari che consentirebbe di erogare maggiori prestazioni, abbattere le liste d’attesa ed evitare la migrazione dei pazienti verso altri distretti ospedalieri.
Lavoro e diritti. Rosarno è in Calabria, ma non è poi molto lontana dalla provincia di Latina. Anzi è qui, nei nostri campi, dove lavoratori, stranieri e non, raccolgono i prodotti della nostra terra in condizioni di schiavitù, e ovviamente al nero. Dal punto di vista della sicurezza sul lavoro, anche la nostra provincia è troppo stesso in prima pagina di cronaca per i ripetuti infortuni mortali e incidenti gravissimi. Occorre mettere in atto un monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro nel settore agricolo, delle costruzioni, dell’industria e dell’artigianato. È necessario investire in formazione, informazione e addestramento per rendere i lavoratori più deboli maggiormente consapevoli dei propri diritti. Le forze dell’ordine e gli enti di controllo devono essere messi in condizione di reprimere fenomeni criminali che attentano ai diritti, alla salute dei lavoratori e alle finanze dello stato.