Faccio mio il documento di Fabio Luciani e Cosmo di Perna sulla situazione del Partito Democratico in provincia di Latina.
Leggendo le sue poco lucide dichiarazioni stampa siamo preoccupati che il segretario provinciale Enrico Forte non abbia ben chiaro come impedire sul piano politico il reiterarsi, nell’imminente tornata amministrativa, dei pessimi risultati e di alcuni disastri elettorali conseguiti dal Partito Democratico, da lui guidato, nelle precedenti amministrative in Provincia di Latina. Il caso più eclatante è stato sicuramente il risultato del Comune di Terracina, dove il partito provinciale, in assenza di una guida politica autorevole di un Segretario Regionale eletto, è riuscito nello straordinario risultato di portare il PD sotto il 10% dei consensi, sostenendo scelte politiche insensate e isolazioniste che hanno frantumato il partito locale e dissolto l’intera coalizione di centrosinistra. Risultato, a Terracina, il PD perde l’occasione storica di riconquistare il governo locale di una delle più importanti Città della nostra Provincia, spalancando il ballottaggio a 2 candidati Sindaco sostenuti da cartelli elettorali di centrodestra, in un Comune, peraltro, in cui la precedente Amministrazione Comunale di centrodestra si era caratterizzata per litigiosità, cattiva amministrazione e per aver portato l’Ente Comunale al fallimento, che tecnicamente è chiamato dissesto finanziario. Nell’ultima tornata amministrativa, il dato nazionale e il successo in moltissimi Comuni, confermavano un deciso avanzamento del PD e del centrosinistra nei confronti delle destre in tutto il Paese, ma purtroppo il vento era cambiato da nord a sud della penisola, come ricordato in quei giorni dal Segretario Bersani, con l’unica e amara eccezione: la Provincia di Latina. Ricordiamo al segretario Forte che nella prossima tornata amministrativa saranno chiamati a rinnovare la propria Amministrazione Comuni importati della nostra Provincia come Gaeta, Minturno, Castelforte, San Felice e Sezze. In queste realtà registriamo un partito in affanno e diviso a causa della latitanza di una linea politica provinciale che, purtroppo, non riesce ad andare oltre l’annuncio di conferenze programmatiche tardive. Il PD provinciale ha de factoabbandonato a se stessi i circoli, non ha mai indicato uno straccio di direzione di marcia o chiarito omogenee politiche delle alleanze, non ha sostenuto la strada delle primarie in nessun Comune, non ha posto in essere alcuna azione di guida politica e di ricomposizione delle fratture interne al partito esistenti, soprattutto, in quelle realtà che si apprestano ad affrontare elezioni amministrative nelle prossime settimane. La situazione è al limite della sostenibilità, nei Comuni chiamati al voto nella prossima primavera, si passa da situazioni come Gaeta in cui il partito è frantumato e senza alleati, e, dove sperare di raggiungere le percentuali conseguite nel 2011 a Terracina sembra addirittura una sfida improba; a realtà come Minturno in cui il PD conferma un’alleanza con l’UDC abdicando per l’ennesima volta a indicare un suo candidato e accettando come candidato uno dei più stretti collaboratori e delegati politici dell’attuale Presidente della Provincia di Latina Armando Cusani; per finire a veri e propri tentativi di grandi coalizioni in salsa pontina, come a Castelforte, in cui il candidato dovrebbe essere un esponente locale dell’UDC in un’alleanza lunare dove dovrebbe assumere un ruolo preponderante il PDL e il Partito Democratico dovrebbe invece essere relegato al mero ruolo di comprimario.
In conclusione, chiediamo al Segretario Forte di ritrovare il coraggio politico necessario a decidere per il bene del partito, assumendo definitivamente il ruolo di segretario di tutto il Partito Democratico e non solo di quella parte che l’ha sostenuto nella fase congressuale. D’altronde il Segretario Forte dovrebbe tenere ben presente anche i risultati emersi nelle recentissime primarie regionali, il successo di Bachelet in Provincia di Latina e la sua vittoria nel Sudpontino è chiara nei numeri e sarebbe auspicabile per lui che ne raccogliesse subito l’inequivocabile portata politica. Da parte nostra, siamo pronti al dialogo e al confronto interno, ma ribadiamo la nostra più assoluta indisponibilità ad avvallare scelte politiche suicide di cui il Segretario Provinciale si assumerà la totale responsabilità nei confronti degli elettori, dei militanti, degli iscritti e della neoeletta dirigenza regionale del Partito Democratico.