In difesa dei lavoratori (davvero)

Certo ne sono successe di cose negli ultimi giorni, da dove si potrebbe cominciare?
Vediamo un po’…
Dalla FIAT di Pomigliano?
Beh, trovo ahimè scontato che CISL, UIL e UGL, dopo il collateralismo dimostrato più e più volte nei confronti del governo, si appecorino alle condizioni dell’impresa.
Angeletti è patetico, ma anche D'Antoni non scherza:
''L'intesa su Pomigliano D'Arco siglata dal Lingotto con la grande maggioranza del mondo del lavoro va salutata con ottimismo e soddisfazione. La riduzione della presenza Fiat in Italia, e in particolare nelle aree deboli rappresenta un rischio da scongiurare ad ogni costo''. Lo afferma Sergio D'Antoni, deputato Pd e vicepresidente della commissione Finanze della Camera. ''Salvare Pomigliano significa pertanto non solo salvare una realtà industriale indispensabile al Mezzogiorno, ma dare una prospettiva a tutto il paese. Questa consapevolezza rappresenta un esempio per chi, come la Fiom, si attarda ancora su posizioni estremiste e inconcludenti, non comprendendo che le proprie azioni forniscono un alibi formidabile a chi, nel governo, non aspetta altro per giustificare la propria azione antisociale e antisindacale''.

Ad ogi modo l'accordo prevede niente sciopero, ogni forma di dissenso va soffocata sul nascere. Niente malattia, la produttività ne risente. La FIOM non firma e fa bene. Il ricatto è sempre lo stesso: ce ne andiamo all’estero. Anzi ci rimaniamo. E stavolta la colpa è nientemeno degli operai assenteisti. Sembra che il problema dei problemi, nelle fabbriche, sia diventato la produttività, mentre a mio avviso il problema sono i profitti. Il costo del lavoro si abbassa, insieme con il livello di protezione dei lavoratori, in barba alla normativa vigente, ai contratti e alla Costituzione. Però i profitti aumentano sempre. Strano vero?

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