«I rifiuti di Napoli hanno un nome e un cognome – grida dal palco Berlusconi – Rosa Russo Jervolino». E’ il sindaco, in sostanza, il primo responsabile dell’emergenza che si è ripresentata. «La prossima settimana – annuncia il premier – andrò con Bertolaso a Napoli a risolvere la situazione».
E di chi poteva essere la colpa di tutto questo, se non di qualcun altro? Nella fattispecie del sindaco di Napoli, reo di non riuscire ad organizzare la raccolta differenziata.
Come se i problemi della monnezza di Napoli e della Campania tutta si risolvessero con la differenziata.
Intanto le discariche si riempiono.
Intanto i siti militarizzati sono svincolati dal rispetto delle norme ambientali, e chissà cosa sta raggiungendo le falde acquifere.
Intanto l'inceneritore di Acerra funziona per un terzo, e la linea che funzione brucia anche l'umido, e chissà cosa stanno respirando le persone che abitano nei dintorni.
Intanto la camorra continua a fare affari, e a soffiare sul fuoco dell'esasperazione dei cittadini.
Intanto Cosentino è ancora coordinatore del PdL in Campania.
Intanto.