Roma 2015 Vs Roma 2016

Prima, nel 2015, a Stazione Termini c’erano le auto in doppia fila sui sanpietrini scassati, non c’era un vigile nemmeno a pagargli gli straordinari anticipati di un anno sano e le macchine non passavano. Ora, nel 2016, ci stanno le auto in doppia fila su un asfalto che pare un tavolo da biliardo, non c’è un vigile nemmeno a pagargli lo straordinario di cinque anni anticipato e le macchine non passano lo stesso.

Prima, nel 2015, ci si indignava contro i caldarrostai, gli urtisti, i dehors abusivi, gli ambulanti, i rom, i lavavetri, i Tredicine e i Casamonica, i trans e le mignotte. Oggi, nel 2016, ci stanno tutti i caldarrostai, tutti gli urtisti, tutti i dehors abusivi, tutti gli ambulanti, tutti i rom, tutti i lavavetri, tutti i Tredicine, tutti i Casamonica, tutti i trans e tutte le mignotte, ma non ci si indigna perché con l’anno nuovo s’è buttata via l’indignazione a comando.

Prima, nel 2015, non c’era la merda di storni sul Lungotevere. Oggi, nel 2016, ci sta il guano di volatile sul Lungotevere.

Prima, nel 2015, ci stava la candidatura alle Olimpiadi del 2024 calata dall’alto. Oggi, nel 2016, si fa concreta l’idea di indire un referendum per far scegliere i romani se le vogliono le Olimpiadi, nel 2024.

Prima, nel 2015, ci stava un sindaco eletto dai cittadini che pure tra mille difficoltà, tanti errori di comunicazione e qualche cappellata aveva cacciato i mercanti dal tempio. Oggi, nel 2016, ci sta un commissario messo lì dal Presidente del Consiglio che sta restaurando tutto quello che c’era prima, ma molto prima del 2015.

Prima, nel 2015, ci stava la Roma di Remo Remotti e del faccio come mi pare, zero regole e vinca il più forte. Oggi, nel 2016, ci sta la Roma di Remo Remotti, zero regole e vinca il più forte.

Prima, nel 2015, a Roma ci sentivamo tutti più soli. Oggi, nel 2016,  ci sentiamo tutti più soli.

A meno che.