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Minturno, Lazio, Italia

Premetto che non mi piace poi tanto cimentarmi in analisi post elettorali.

A Minturno ha vinto Graziano, ma spiegare il risultato con i canoni classici del centrodestra-centrosinistra sarebbe quantomeno opinabile. A Minturno tutto era fuso, mescolato, impastato, che a raccontarlo ci vorrebbe un post lungo un chilometro. Tra vecchi-giovani, giovani-vecchi, trasformisti, guerrieri, volenterosi, ragazzi di belle speranze, professionisti del manifesto elettorale abusivo, programmi infiniti, sogni, promesse, alla fine ha vinto l’usato sicuro. E probabilmente anche il campanile. Perchè vaglielo a spiegare, ad uno di Minturno, che deve votare per uno di Scauri.

Di sicuro, comunque, è stato sconfitto l’asse PD-UDC. Dimostrazione che 2+2 a volte fa quattro, ma a volte no. Quando il mio partito capirà che la subalternità non paga, sarà sempre troppo tardi. Gli elettori, poi, sono spesso un passo avanti rispetto ai propri dirigenti. E l’ambiguità di chi sta un pò di qua e un pò di là, non è proprio un valore aggiunto. Anche a Frosinone, per dire, l’alleanza PD-UDC non ha funzionato. Del resto, se proprio ‘sto matrimonio s’ha da fare, o il PD ha la forza di chiedere all’UDC di rompere, ovunque, le alleanza con il PDL, oppure i risultati sono questi. E dalle parti nostre non è normale allearsi con un partito al quale fai una opposizione più o meno dura in Regione e in Provincia.

Personalmente, poi, resto dell’avviso che guardare ad una alleanza strategica con l’UDC è una mossa perdente. Perchè, anche a livello nazionale, queste elezioni hanno dimostrato che non esiste un centro di gravità permanente, soprattutto quando chi lo rappresenta viene dal neolitico, sia per storia, sia per metodi. Piuttosto, il PD vince laddove presenta dei progetti chiari e riconoscibili, laddove coinvolge i cittadini (prima e non dopo, ragazzi!), laddove presenta candidati autorevoli e credibili. E anche laddove impara dai propri errori.

Ma non dimentichiamo che gli elettori degli altri partiti spariscono, si eclissano, si dileguano. Ma sono ancora da qualche parte. E questo è un segnale da non sottovalutare. Perchè prima o poi torneranno a votare. Il PD vince in tante realtà, ma in termini assoluti i suoi voti diminuiscono di pari passo con l’aumento dell’astensione, e dire che si è vinto senza se e senza ma è pericolosissimo, perchè si finge di non capire fino in fondo quale sia lo stato d’animo del Paese nei confronti della “politica” e anche del PD.

Il 2013 si avvicina. Occorre essere credibili. Fare scelte. Sul lavoro. Sui diritti. Sulla legge elettorale. E colmare un pò di vuoti.

Abusivi a Minturno

Ecco la carrellata dei manifesti abusivi relativi a questo fine settimana. Le immagini non sono esaustive, e c’è da dire che in molti casi i manifesti non ci sono più, coperti da altri manifesti, sempre rigorosamente abusivi. Per la cronaca, tra candidati a Sindaco, coalizioni e partiti non si salva nessuno, eccetto Enzo Forte. Tra i candidati a consigliere comunale la faccenda è diversa, non tutti i 200 e passa candidati stanno spammando il territorio comunale con i loro faccioni, ma mancano due settimane e non è detta l’ultima parola. Resta sempre valida la mia richiesta di rendere pubbliche spese e contributi, ma fino ad ora non sono pervenute risposte ufficiali.

Civiltà e trasparenza

Nei giorni passati ho apprezzato infinitamente l’intervento di Mimma Nuzzo volto a sensibilizzare i candidati alle prossime elezioni amministrative in merito all’annosa questione delle affissioni selvagge. Il suo appello, ripreso durante l’incontro tenutosi nel mese di marzo con il commissario prefettizio e dal quale è scaturito l’impegno di tutti i candidati a Sindaco ad affiggere i manifesti esclusivamente negli appositi spazi, è però caduto nel vuoto ed è possibile vedere pressochè ovunque, nel territorio comunale, manifesti affissi senza alcun rispetto per la legge, per le regole minime di civiltà e per gli impegni presi con il commissario prefettizio
Il problema, ovviamente, riguarda la quasi totalità dei comuni italiani e in questi giorni è nata una campagna di sensibilizzazzione a livello nazionale dal nome “Abusivo? Non ti voto!” che potete trovare sul sito:

http://abusivonontivoto.wordpress.com/

Ricorrere alle affissioni abusive denota mancanza di rispetto per il proprio territorio e per il decoro urbano, mostra una scarsissima sensibilità per i temi ambientali.
In un periodo di difficoltà economiche come quello che il Paese attraversa, inoltre, sarebbe il caso di improntare le campagne elettorali alla massima sobrietà e quindi al minor impegno economico possibile e quindi chiedo a tutti i candidati, sia alla carica di Sindaco, sia per un posto nel consiglio comunale, di rendere pubbliche le spese elettorali di ciascuno, così come i contributi elettorali ricevuti per finanziare la campagna elettorale.

Basta affissioni abusive – Pt. 2

Grazie a Giuseppe che ci segnala il salto di qualità del candidato Pino Russo e ci rammenta la normativa che regola le modalità di svolgimento della campagna elettorale:

“Dal trentesimo giorno antecedente le elezioni è vietata ogni forma di propaganda elettorale figurativa a carattere fisso in luogo pubblico (striscioni, drappi, cartelli stradali, poster, scritte sui muri, etc). L’unica propaganda figurativa a carattere fisso ammessa è quella costituita dalle affissioni sugli appositi spazi”.

Basta affissioni abusive

 

Il problema delle affissioni selvagge non riguarda solo Roma, ovviamente. È un malcostume diffusissimo pressoché ovunque. E trasversale. Minturno non ne è esente. Le elezioni incombono, e l’amica Mimma Nuzzo ha provato a sensibilizzare tutti sulla questione.

Ne è scaturito un impegno delle forze politiche preso con il Commissario Prefettizio e, soprattutto, con i cittadini.

Il risultato, sotto gli occhi di tutti durante lo scorso fine settimana, è questo.

Lascio a voi ogni commento. Aggiungo solo che ciò che mi fa incazzare di più è che il mio partito si comporti esattamente come tutti gli altri. E non venitemi a parlare di benaltrismo, perchè c’è di mezzo la civiltà. E il rispetto per la propria comunità. E la credibilità del partito e dei singoli. E il mancato versamento dei tributi al Comune. E anche lo sperpero di denaro, che di questi tempi vedere ‘sto spreco uno schiaffo in faccia alle difficoltà economiche di tante famiglie.

Una precisazione

Spesso i giornalisti danno delle loro interpretazioni personali in merito alle vicende politiche. Ci sta tutto. Però voglio precisare che, nonostante titolo e sottotitolo apparsi sull’edizione odierna di Latina Oggi, non lascio il PD. Conservo con orgoglio la tessera del PD in tasca. Non ho posti da chiedere, ruoli da rivendicare. Non ho pacchetti di voti da spostare. Sono solo in disaccordo con le scelte del mio circolo e della federazione provinciale. E non mancherò di far sentire la mia modestissima voce quando il PD prenderà strade che non condivido. Punto. Grazie per la comprensione.