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Neorenziani pontini

Gli schieramenti, in vista del congresso del PD (sempre che le congiunzioni astrali-politico-giudiziarie permettano di celebrarlo a breve…), si vanno delineando anche in provincia di Latina. La compagine a supporto del sindaco Firenze si va delineando, e agli amici protorenziani si aggiungono i neorenziani. In bocca al lupo a tutti.

Personalmente farò di tutto affinché, nel congresso, si parli di proposte per il PD e per il Paese, di politica, piuttosto che di nomi e di strategie.  E cercherò di convincere iscritti ed elettori a scegliere la persona più adatta a rivestire il ruolo di segretario del PD, che a mio avviso è Pippo Civati.

Coordinamento provinciale PD Latina

Ieri prima riunione del coordinamento provinciale del PD Latina. Presenti, oltre al sottoscritto, Mansutti, La Penna, Carta, Giovannini, Amici, Bernasconi, Como. Assente Rosato. Clima sereno e disteso.

Disamina della situazione politica generale, forte preoccupazione per le vicende di questi giorni che rischiano di allontanare ancora di più il PD dall’elettorato.

In chiave congressuale, in attesa delle regole tutti d’accordo sul mettere in atto quanto necessario per evitare situazioni incresciose che si sono verificate puntualmente ad ogni tesseramento.

In merito ai compiti del coordinamento stesso, ho ritenuto di insistere sulla necessità di non limitarci ad organizzare eventi su temi “caldi” (sanità, assetto istituzionale delle province), pur importanti per la vita del partito, ma provare a darci degli obiettivi più ambiziosi.

Ho chiesto quindi di convocare una riunione con tutti i coordinatori di circolo per capire quali siano i problemi politici, organizzativi ed economici delle singole realtà territoriali. Ho chiesto altresì di convocare un incontro tra amministratori, parlamentari, consiglieri regionali e provinciali per analizzare i problemi dei territori, mappare le crisi industriali e determinare così un maggior raccordo con i rappresentanti del PD nei massimi organi istituzionali.

Infine ho chiesto di convocare i rappresentanti del Partito Democratico facenti parti delle realtà che hanno presentato problemi alle recenti elezioni amministrative, o che si portano dietro criticità e conflitti irrisolti da tempo.

Il calendario degli incontri sarà definito durante la prossima riunione, fissata per mercoledì 17 luglio.

Sempre sul PD della provincia di Latina

Il Partito Democratico della provincia di Latina è formalmente senza una guida da settimane, e sembra davvero lontana qualsiasi soluzione condivisa che restituisca al PD provinciale autorevolezza e credibilità. Nonostante ciò continuano nomine, spartizioni, annessioni, prese di posizione di singoli, analisi politiche a dir poco miopi, il tutto in assoluta continuità con la passata gestione e in assenza di un minimo di confronto pubblico. Sorprendono quindi le ipotesi di nomine all’ATER piuttosto che alla ASL, delle quali si discute senza tenere nel benché minimo conto competenze e professionalità e dalle quali ci dissociamo con fermezza. Sorprende la naturalezza con la quale, nel Comune di Pontinia, si allarga la maggioranza a pezzi dell’opposizione, come voler suggellare anche a livello locale l’asse PD-PDL, immemori di ciò che il PDL ha rappresentato nella nostra provincia. Non sorprendono più, invece, i toni inutilmente trionfalistici di chi ha co-gestito in maniera fallimentare il partito provinciale e cionondimeno si attribuisce il merito politico di vittorie di Pirro che lasciano sul campo, in moltissime realtà, un Partito Democratico ridotto a percentuali da prefisso telefonico o lacerato da lotte intestine che la segreteria uscente non ha saputo o voluto ricomporre, tanto da portare, anche recentemente, alla sparizione del simbolo stesso del PD. In definitiva, laddove il partito provinciale ha tentato di svolgere un ruolo di mediazione e direzione politica, come nei comuni di Aprilia, Sabaudia, Sonnino, i risultati sono stati a dir poco disastrosi, mentre il PD è risultato vincente dove è il partito locale è stato lasciato libero di scegliere autonomamente percorsi politici e alleanze. Come a Formia, dove Sandro Bartolomeo e la coalizione di centrosinistra hanno vinto nonostante il partito provinciale.

Il Partito Democratico della provincia di Latina ha bisogno di ripartire in netta discontinuità con il passato, tanto nei metodi quanto nel personale politico. Pertanto rinnoviamo l’invito a cercare un percorso comune che traghetti quanto prima il PD pontino ad un congresso aperto ad iscritti ed elettori, un congresso nel quale, finalmente, si possa discutere liberamente di temi, di idee, di proposte politiche per il Paese e per il territorio piuttosto che di nomi, di tessere e di formule che non riscuotono più alcun interesse da parte dei cittadini.

Fumata nera per il PD della provincia di Latina

E così l’assemblea provinciale del PD Latina ha preferito aspettare l’esito dell’assemblea nazionale per indicare la soluzione a seguito delle dimissioni di Enrico Forte. La riunione di lunedì, infatti, ha soprasseduto dall’indicare i componenti della reggenza che avrebbe dovuto traghettare il partito al congresso. A mio avviso un errore, perché le vicende mi appaiono del tutto scollegate e perché molti, nel partito, si erano espressi a favore di una soluzione che si proponesse di superare le logiche che hanno portato il PD pontino ad una gravissima crisi politica e programmatica. Una crisi testimoniata dai deludenti risultati elettorali che il PD ha inanellato pressoché ovunque nelle varie tornate elettorali che si sono susseguite negli ultimi due anni. Una crisi sostanziata dall’assoluta incapacità nel gestire la politica delle alleanze nei vari comuni della provincia, tanto da provocare profonde spaccature in seno a diversi circoli cittadini.

Ad ogni modo ci toccherà aspettare, ma nel frattempo è bene chiarire alcune cose a mio avviso fondamentali. Il PD della provincia di Latina ha bisogno di un segretario scelto da un congresso aperto alla partecipazione di iscritti ed elettori (come sancito dal nostro statuto) nel quale ci sia la possibilità di scegliere tra le varie proposte programmatiche che saranno in campo. Non sono possibili scorciatoie. Non è possibile pensare ad un segretario pro-tempore che si candidi alla segreteria tra qualche mese. Non è possibile utilizzare né il congresso né il tempo che da esso ci separa per compensare sconfitte politiche o elettorali. Non è possibile pensare che chi ha cogestito in maniera fallimentare il PD pontino negli ultimi mesi possa avere ruoli di responsabilità nella fase di transizione che ci attende. Soprattutto non è pensabile continuare a trascinare il PD della provincia di Latina nell’immobilismo a causa delle frizioni interne a mozioni congressuali che sembrano appartenere ad un tempo ormai remoto. Il Pd Latina ha bisogno di discutere, di confrontarsi, di parlare di temi concreti che riguardano la vita dei cittadini: mobilità, sviluppo sostenibile, infrastrutture, lavoro, beni comuni, portualità. Questi i temi sui quali confrontarsi al prossimo congresso. Altre soluzioni che contemplino la pura spartizione di posti senza affrontare le questioni politiche e programmatiche, senza mettere mano al funzionamento dei circoli, senza aprire il partito alla partecipazione degli elettori non interessano. Chi, infine, pensa di voler assumere questa responsabilità fin da adesso, magari nella speranza che le vicende congressuali nazionali congelino, tra qualche mese, la situazione a quanto già in essere, si faccia avanti e proponga il suo piano per il Partito Democratico pontino. Senza sotterfugi e senza accordi sottobanco. Anche nella nostra provincia il PD ha bisogno di cambiare metodi, se non vuole ridursi ad un partito marginale nel quale avranno la meglio solo i più forti, proprio come ai tempi dei dinosauri. Forza che comunque non è riuscita a salvare i dinosauri dall’estinzione.

Gli autoconvocati del PD della provincia di Latina

Domani alle 17.30 ci si vede in federazione, via Napoleone Bonaparte 25, Latina. Questioni nazionali e questioni locali si intrecciano. Domani Napolitano darà l’incarico per formare il governo. Al solito non è questione di nomi ma di prospettiva. Personalmente resto contrarissimo a qualsiasi governissimo con il PDL, checchè abbia votato la Direzione Nazionale del PD che si è tenuta oggi. A pensare ai nomi dei possibili ministri “politici”, tra l’altro, mi vengono in mente solo scene da film horror/splatter. Il PD potrebbe dare l’appoggio esterno senza fornire ministri, quindi. Oppure potrebbe insistere nel provare ad allargare il più possibile la base parlamentare di un governo che nasce come governo del Presidente. E comunque la durata dovrà essere la minore possibile, Non succederà. Ma queste sono le proposte che formulerò domani. Oltre ad evidenziare la mancanza assoluta di condivisione delle scelte dei nostri parlamentari in una fase tanto delicata per la vita del Paese. Passando alle questioni provinciali, non c’è altra soluzione alle dimissioni immediate del segretario Enrico Forte e di tutto il gruppo dirigente. Perché incapaci di co-gestire il partito. Perché in questi anni il PD della provincia di Latina non è mai nato, squassato da un dualismo che provocato danni su danni, sconfitte su sconfitte, salvo consolidare il potere di chi continua a concepire il PD esclusivamente come una sua cosa personale. E perché non è possibile che la delicatissima fase congressuale che si aprirà a breve sia gestita da chi ha ridotto il PD in questo stato. Già ci sono i primi segnali di arroccamento, vorrà dire che andrà abbattuta la torre nella quale si sono rifugiati. A domani. Venite numerosi.

Il PD incontra i cittadini. A Minturno

Un incontro molto partecipato, quello che si è svolto ieri a Scauri con i candidati del Partito Democratico a Camera, Senato e Regione Lazio. Di questi tempi un centinaio di persone che seguono un dibattito di domenica mattina, con una splendida giornata di sole e il mare che ti invita ad una passeggiata sulla spiaggia,  è sempre un mezzo miracolo.

Durante questa campagna elettorale non ci sono state, in provincia di Latina, molte occasioni nelle quali fossero presenti tutti i candidati alle elezioni regionali (Nicoletta Zuliani, Fabio Luciani, Enrico Forte e Giorgio de Marchis) e i candidati a Camera e Senato (Claudio Moscardelli, Emilio Ciarlo, Sesa Amici, Salvatore La Penna e il vostro affezionatissimo). Un fatto positivo, come evidenziato da tutti. Ah, averne fatti di più, di incontri così!

Comunque, a parte qualche piccola polemica legata alla passata consiliatura regionale, un incontro proficuo. I candidati alla Regione Lazio hanno illustrato le priorità contenute nel programma del candidato alla presidenza Nicola Zingaretti: legalità, sanità, trasporti, trasparenza su tutti. I candidati a Camera e Senato hanno ribadito la necessità di far conoscere quanto più possibile, nell’ultima settimana di campagna elettorale, il programma del PD e della coalizione Italia Bene Comune, per restituire al Paese un governo stabile, autorevole e responsabile. Il vostro affezionatissimo ha rinnovato ai candidati l’invito a sottoscrivere l’appello di Riparte il Futuro contro la corruzione e ho chiesto nuovamente ai Claudio Moscardelli e Sesa Amici, che saranno i nostri rappresentanti nel futuro parlamento, di spendersi affinchè sia istituita una Commissione Parlamentare di’Inchiesta sul disastro ambientale provocato dalla centrale nucleare del Garigliano.

La buona creanza

Ora io capisco la rappresentatività, l’esperienza, il consenso. Capisco pure i voti, così scendiamo terra terra. Però penso che gli elettori vadano rispettati. Soprattutto quando ti affidano un mandato, qualche mese fa. Tipo a consigliere comunale. Perchè non trovo corretto candidarsi a tutto. E allora chiedo ai candidati PD della provincia di Latina a Camera, Senato e Regione Lazio che si trovano nella potenziale situazione di cumulo di incarichi di rassegnare le proprie dimissioni all’atto dell’accettazione della candidatura.

Da Latina mi spammano xBersani

 

Sia ben chiaro, la cosa mi sarebbe stata sulla panza pure se l’avesse fatta Tabacci, per dire. Però quello che vorrei sapere è chi paga per questa roba. Da dove prendono i piccioli per gli SMS quelli del comitato Bersani di Latina (così come non sarebbe male sapere come sono pagati i manifesti che invadono Roma). E dato che il PD provinciale non ha un Euro, allora la cosa mi sta sulle scatole all’ennesima potenza.

Coma profondo per il PD provinciale

Un mio intervento che spero sia da stimolo al Partito Democratico della provincia di Latina.

In vista delle elezioni del 10 marzo, un appuntamento di importanza epocale per la vita del nostro Paese e delle nostre comunità, il Partito Democratico della Provincia di Latina brilla per la sua assenza. Direttamente proporzionale all’attivismo dei suoi dirigenti, mai così in fermento in vista della composizione delle liste.
Sono mesi, ormai, che non sono convocate né la Direzione Provinciale né l’Assemblea Provinciale.
Non si è sentita l’esigenza di compiere un’analisi approfondita dell’esito del voto amministrativo di maggio, così come si è preferito soprassedere dallo svolgere qualsiasi confronto su quanto accaduto al Consiglio Regionale del Lazio. Eppure le vicende che hanno coinvolto anche il gruppo consiliare del PD, lungi dal poter essere accumunate agli episodi di malaffare ormai a tutti noti, avrebbero meritato quantomeno un momento di riflessione collettiva.
E invece nulla, silenzio assoluto.
In vista delle primarie del centrosinistra del 25 novembre non un confronto aperto tra le varie proposte in campo, ma iniziative dei singoli comitati promotori, funzionali alla campagna elettorale vera e propria che inizierà a breve.
Fioriscono quindi candidature di esponenti del partito pontino per le elezioni regionali, candidature che nascono nei caminetti romani e si autoalimentano nelle correnti. Tutte le scelte sono fatte nell’ombra e sulla testa degli iscritti, dei militanti, dei circoli, dei territori, dei cittadini.
Non può più funzionare così. Ciò che sta succedendo in questi giorni è esattamente ciò che è successo da sempre.
Chiedo sommessamente di cambiare registro.
Chiedo di convocare quegli organismi dirigenti che da troppo tempo non sono più consultati per prevedere forme di partecipazione alle scelte che si stanno compiendo che siano le più ampie possibili.
Propongo di organizzare un giorno delle primarie, nel mese di gennaio. Una giornata nella quale tenere le primarie per la definizione delle liste del PD alla Regione Lazio e per la scelta dei candidati di Camera e Senato.
Un unico grande giorno di partecipazione di iscritti, elettori, cittadini ai quali aprirsi per condividere le nostre scelte.
Le elezioni si possono vincere bene o vincere male.
Si può finalmente offrire il segno tangibile della volontà di percorrere strade diverse. Oppure ci si può accontentare di camminare sui sentieri che ci hanno condotto fin qui.
Si possono addirittura perdere, le elezioni, soprattutto in un territorio difficile come quello pontino, se non saremo capaci di interpretare il malessere e la sfiducia nei partiti che ormai pervade  settori sempre più larghi della società e dell’elettorato.

Il vecchio che avanza

La mia replica all’intervista a Gerardo Stefanelli apparsa sabato su Latina Oggi.

La versione integrale la riporto di seguito.

L’intervista all’Assessore provinciale Gerardo Stefanelli apparsa sabato su Latina Oggi dà l’esatta cifra della distanza abissale che divide, in terra pontina come in tutta la Regione Lazio, il PD dal partito di Michele Forte, anche quando rappresentato da chi vorrebbe accreditarsi come paladino della “necessità di cambiamento”.

Il  fallimento politico della giunta Polverini è sotto gli occhi di tutti: la sanità pubblica al collasso, il Piano Casa bocciato dal governo, una sostanziale incapacità nel mettere in campo politiche del lavoro volte alla riduzione della precarietà, la drammatica situazione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti fanno solo da corollario agli scandali che hanno travolto la maggioranza che ha sostenuto la Giunta fino a decretarne la caduta. Stefanelli, immemore di tutto ciò e ignorando tanto gli episodi di malaffare che hanno riguardato ampi settori della maggioranza alla Pisana quanto la scandalosa gestione dei contributi ai gruppi consiliari, ritiene invece che la ex Presidente della Regione Lazio sia caduta sotto i colpi di un complotto della stampa e dei”poteri forti”, parole che offendono la sensibilità e l’intelligenza dei cittadini del Lazio.

Sulla questione dell’acqua, a differenza dell’assessore, non riusciamo a sorridere nemmeno un pò, tantomeno al pensiero dei disagi che i cittadini del Golfo di Gaeta hanno dovuto patire durante l’estate appena passata a causa delle inefficienze del gestore Acqualatina, tipico esempio di privatizzazione che ha moltiplicato i posti nei Consigli di Amministrazione e ha scaricato sui cittadini i costi senza investimenti volti a migliorare i servizi offerti. Stefanelli parla di ulteriori privatizzazione di Acqualatina. Il Partito Democratico, invece, è impegnato a far  rispettare la volontà espressa dai cittadini nei recenti referendum e pertanto i contenuti della proposta di legge di iniziativa popolare su tutela, governo e gestione pubblica delle acque nella nostra regione recentemente presentata dai coordinamenti per l’acqua pubblica nel Lazio. sarà parte integrante del programma del candidato alla presidenza della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

Se sarà confermata la candidatura al consiglio regionale del Lazio dell’assessore Stefanelli sarà davvero interessante confrontarsi, anche nel Sud Pontino, su questi come su altri temi cosicché i cittadini avranno la possibilità di capire se dietro gli slogan di chi pensa di interpretare le “richieste di novità dei cittadini” si celi, piuttosto, la rappresentazione gattopardesca di forze politiche che hanno devastato il nostro territorio sotto il profilo sociale, economico e morale.