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Un gesto

Anzi un bel gesto. Se i consiglieri regionali uscenti del PD devolvessero in beneficenza l’indennità di fine mandato. Ad una casa famiglia, all’AISM, all’AIRC, alla Lega del Filo d’Oro o a chi vogliono loro. Un gesto pubblico.

Esterino Montino, Bruno Astorre, Francesco Dalia, Tonino D’Annibale, Marco Di Stefano, Enzo Foschi, Carlo Lucherini, Claudio Mancini, Claudio Moscardelli, Giuseppe Parroncini, Mario Perilli, Umberto Ponzo, Francesco Scalia, Daniela Valentini.

Forse non hanno capito bene qual’è il clima

Il trafiletto è parte di un’intervista rilasciata oggi da Esterino Montino, capogruppo PD alla regione Lazio, al Corriere della Sera.

Ecco, per dirla alla Nico Giraldi, alias Commissario Munnezza, “io nun voglio fa’ er demagogo, ma nun voglio manco esse’ demastronzo”. Se l’amico Montino si è accorto che il clima è cambiato, allora si renderà anche conto che una risposta del tipo “non si possono toccare diritti acquisiti”, quando si parla di vitalizi dei politici, è di quelle che istigano all’uso del forcone. E secondo me dà anche la misura di quanto, molti politici, vivano fuori della realtà. Svegliatevi.

 

Portiamo il PD Lazio fuori dal pantano

Condivido in toto le dichiarazioni di Cristiana:

“In seguito alle dichiarazioni del capogruppo del PD in Regione, Esterino Montino, secondo cui il Pd potrebbe allearsi con la lista della Polverini in alcuni comuni del Lazio, dico fortemente no. – così Cristiana Alicata della Direzione del PD Lazio – Questa proposta dimostra che la  classe dirigente attuale manca di una strategia unica e dà più importanza agli interessi locali. Ricordo che la presidente Polverini è la stessa che contestiamo per le scelte scellerate sulla Sanità o sulla chiusura dei consultori o nella gestione di Malagrotta. Non possiamo sacrificare i valori e i contenuti del governo della Regione per vincere in alcuni comuni a tutti i costi e a questo costo. Mi auguro – continua Alicata – che nel PD Lazio si vada a primarie, che ricordo aperte a tutti gli elettori e non solo agli iscritti, e auspico una candidatura di forte spaccatura e di rinnovamento tra le fila della nostra generazione. Non ci servono eurodeputati o parlamentari tutti presi dai giochi interni. Ci serve un vero segretario che si dedichi meno ai giochi di palazzo e più alla politica vera,quella che da tutta Italia ci chiedono di ricominciare a fare, anche attraverso il voto al M5S. Un segretario che sia capace di dialogare con i territori, ma anche con le nuove generazioni che stanno votando in massa, in tutta Italia per il Movimento 5 Stelle.”

Aggiungo che bisogna passare dagli auspici all’azione. Prima che i nostri dirigenti regionali ci preparino qualche bella sorpresa, del tipo tirare fuori dal cilindro il nome del prossimo Segretario, magari dopi una cena o un barbecue. Giochiamo d’anticipo e proponiamo un progetto ed un nome per le primarie. E vediamo chi ci sta.