Archivi tag: aledanno

Togli quella fascia, cazzo!

Vedere quella fascia tricolore è un’offesa alla città, alle donne, alla Repubblica. Sfilare in una manifestazione il cui slogan proncipale era assassine, rivolto alle donne che beneficiano, con estrema sofferenza, di quanto previsto da una legge dello stato è un abominio politico, giuridico, sociale. Qualcosa che dà l’esatta misura di ciò che rappresenta questa destra che governa Roma.

Roma terra di tutti (e di nessuno)

Non può esistere sviluppo senza legalità, anche a Roma. La città è un suk, ma non solo al Colosseo, ovunque. Termini, Via Cola di Rienzo, Via Nazionale, Piazzale Appio, Viale Marconi. E il problema non è l’immigrato che vende le sue misere mercanzie, le caldarroste, la borsa taroccata o il panino avvelenato. È l’illegalità. È il racket che ci sta dietro, i controlli assenti, la corruzione. Il far-west nel suk. Un altro grazie ad Alemanno. Se il centrosinistra vince le elezioni, l’anno prossimo, ‘sta roba deve sparire.

Tutto nella norma, a Roma

A Roma non c’è alcuna emergenza crimine. Su 23 morti ammazzati dall’inizio dell’anno solo 3 sono riconducibili a fatti di criminalità. Il resto sono faide personali. Il problema è che girano troppe pistole e coltelli e la gente sclera e poi le usa. E poi ci sono le gang giovanili. Questa, in sintesi, l’analisi di Alemanno e Mantovano. Complimenti. Non male per chi aveva vinto le elezioni lucrando su un omicidio (Cicciobello a parte).

Un genio

Aledanno ha dell'incredibile.
L'unica soluzione che propone per contrastare la sempre crescente insicurezza della città, dopo l'ennesimo episodio di violenza sulle donne, è questa.
Importante la solidarietà, certo, ma per un sindaco che ha strumentalizzato gli episodi di violenza tanto da vincere, sul tema della sicurezza, una campagna elettorale (Cicciobello a parte, ma questa è un'altra storia….), forse è davvero poco.

2451862573_01a42c892c_o

Un premio oscar

Tu dai una cosa a me, io do una cosa a te.
Alla legge della compensazione (corollario all'assioma dello spoil-system all'amatriciana) non sfuggono di certo i duri e puri di FLI, ex PDL, ex tutto.
Dopotutto, la direzione del teatro Valle a Roma è un posto prestigioso, per un attore-regista del calibro di Luca Barbareschi.
Me cojò, che attore-regista!
E allora vai con l'errore tecnico (almeno assumiti le tue responsabilità, buffone) vai con le dimissioni da parlamentare.
Oggi conta la mia carriera.
Fini, il Futuro, la Libertà, che si fottano pure.
E Aledanno media, smussa, sposta, accontenta.
Che sindaco, ragazzi!
Gianni, a casa, please.
Luca, sei proprio un ominicchio.

Senza nome

Roma città ferita

Quando succedono tragedie come quella di Roma la prima cosa che viene da dire è che non debbano più ripetersi.
Ma, ahime, non sarà così.
Si gestirà la nuova emergenza del momento, si smantelleranno campi, si sposteranno un pò di persone e la baraccopoli sorgerà in un'altro posto, magari ancora più lontano da centri abitati, cittadini e istituzioni.
In attesa della prossima tragedia.
Almeno fino a che il "problema rom" non sarà affrontato in termini diversi, come suggerisce Pippo, rispetto a quanto fatto fin'ora:

Sono morti quattro bambini. Chissà se qualcuno si chiederà se avevano la nazionalità italiana (segue dibattito). Il fatto è che sono morti. E che erano bambini piccoli. Se fossimo un paese civile, ce ne faremmo carico tutti. Dal punto di vista politico, non elettorale.

Detto ciò, Alemanno ha dimostrato anche nella vicenda rom, utilizzata a fini propagandistici durante la campagna eettorale, tutta la sua inettitudine nel risolvere qualsiasi problema di una città che sta andando in rovina.
Prima si toglie dalle scatole e meglio è.
Per tutti.