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Tutto sulla pelle

Il Bicicletterario, unico premio letterario dedicato al mondo della bicicletta, è alla sua terza edizione e in questo fine settimana si svolge la sua festa, con la premiazione delle opere e tanto altro ancora.

Ho lasciato Minturno praticamente dal 1990 anche se per molto tempo ancora ho provato, seppur a distanza, ad offrire il mio modestissimo e limitatissimo contributo alla vita politica del Comune. Come ho avuto modo di dire più volte la consapevolezza delle difficoltà che esistono ad operare nel campo culturale nel mio Paese di origine mi ha fatto apprezzare immensamente ciò che gli amici del Bicicletterario fanno da anni.  Per me sono degli eroi civili, nell’accezione meno retorica che si possa immaginare del termine. E per questo mi sono sentito felice come un bambino quando mi hanno comunicato che il mio racconto (poche righe senza velleità letterarie di alcun tipo) era stato inserito tra le “opere” finaliste. Giustamente non ho vinto nulla, però essere lì è per me bellissimo.

Quindi di seguito troverete Tutto sulla pelle,  opera prima del sottoscritto. Autobiografica quanto basta.

 

Il grasso.

Il sangue.

Il fango.

Il sudore sulla pelle.

Ecco cosa rimaneva alla fine di quelle giornate di libertà assoluta.

Pedalare e cadere e rialzarsi e sfrecciare e pedalare.

Da solo o in compagnia, poco importava.

La libertà può essere condivisa o meno, ma resta quella sensazione.

Comunque.

La fortuna di essere cresciuto in un posto di provincia che non era il deserto ma poco ci mancava. Di certo non avrebbe potuto pedalare e cadere e rialzarsi e pedalare se fosse cresciuto, che so, nella Roma di via dei Prati Fiscali. Provaci, a dodici anni, ad andare in giro in bicicletta tra autobus, taxi, macchine, moto, camion dell’immondizia. Mezzi guidati da persone annichilite dalla vita cittadina, disposte ad accoltellarti per due metri di vantaggio al semaforo di via di Val Melaina.

No. Lui aveva il mare, davanti.

Il luccichio della superficie dell’acqua, e i colori di fuoco e cobalto che lo accompagnavano sulla strada del ritorno. Perché la libertà si, ok, ma il ritorno era fissato al tramonto. Che d’inverno sapete bene a quale disposizione meccanica delle lancette corrisponda, da quelle parti. O a quale sequenza di 0 e 1 corrispondesse sul suo Seiko, regalo della comunione desiderato e conservato a mo’ di reliquia.

Lo studio, quindi, dopo. Dopo le 17.

Dopo le corse, dopo il lungomare a perdifiato senza mani (andata e ritorno, seivirgolaquattrochilometri dritti dritti dritti), dopo aver accompagnato a casa il compagno d’avventura di turno, dopo le ragazzate e le ragazze, dopo le sfide tipo all’ok Corral coi bulli di cartone della sua scuola che erano di fatti pane casereccio, come solo i ragazzi di paese sanno essere, altro che cartone.

Dopo le cadute, dopo i furterelli di frutta nei campi, dopo l’ultima revisione al mezzo meccanico prima che fosse posto a riposo, il meritato riposo, in cantina, manco fosse la Ferrari di Gilles Villeneuve ai box di Monza.

E così si portava a casa, nella sua stanzamondo, le maglie intrise di sudore e il pensiero di Dario e di Felice, due tra i più fedeli compari di scorribande. E quali nomi potevano essere più azzeccati di Dario e Felice, se ti fanno venire in mente l’aria (vento in faccia alzo le braccia pronto a ricevere il sole) e la contentezza, che ti sembra tale anche dopo che a Felice, dodici anni, avevano ammazzato il padre, come un cane.

E si riportava a casa il pensiero di Pina. Non che ne fosse innamorato. No.

E poi vallo a sapere che cos’è l’amore a dodici anni. No, bastava la vaghissima idea di aver in qualche modo generato, al suo passaggio, un’onda di pressione che si fosse propagata fino a raggiungerla, da qualche parte del collegio di suore dove era rinchiusa con fratelli e sorelle e altri figli di Dio, madre prostituta a padre chissà dove.

Certi ricordi dovrebbero restare intonsi, immacolati, cristallizzati all’epoca in cui li hai vissuti. Con le facce, i corpi, i sorrisi, gli sguardi di quel tempo e solo di quello. Altro che bacheche, di quelle che ti mostrano nella loro crudezza la decadenza dovuta al tempo che passa, mentre continui a sentirti giovane e invece il tempo è proprio un gran bastardo. E allora meglio resettare tutto e lasciare i ricordi là dove li hai scovati, in mezzo a neuroni che si inviano segnali che spesso fai fatica a captare, quando tutte le dimensioni ti apparivano immensamente piccole (le scale, le ruote, le strade) perché di veramente piccolo c’eri tu e solamente tu.

Il Bicicletterario non si ferma più

Più che una bicicletta, inizio ad associarli ad una locomotiva, di gucciniana memoria. Che corre incontro alla cultura, al rispetto dell’ambiente, alla riscoperta della natura. Altro che decrescita felice. Questa è una crescita collettiva felicissima, basta vedere i volti e ascoltare le parole delle persone che con entusiasmo hanno partecipato alla presentazione della terza edizione del premio letterario dedicato alla bicicletta.

Troverete il racconto della giornata di presentazione, che si è tenuta il 6 novembre scorso nel fantastico scenario dl museo archeologico dei Minturno, qui.

Che dire, mettete i pedali alla vostra fantasia e inviate le vostre opere, una giuria appassionata e competente riuscirà a venirne fuori, ma voi rendete loro il compito difficile!

E infine, come al solito, un ringraziamento sincero agli organizzatori che da anni, con rara passione, fanno cultura a 360°in un terriotrio difficile.

IL BICICLETTERARIO IN FESTA: 14 maggio 2016

PROGRAMMA BICICLETTERARIO IN FESTA

A Minturno si vota, il 5 giugno, per il rinnovo del consiglio comunale e quindi per il sindaco. Nei prossimi giorni posterò qualcosa che riguarda la competizione elettorale vera e propria. Nel frattempo i pochissimi miei affezionatissimi e-lettori possono essersi fatti un’idea del mio orientamento, per le elezioni a Minturno. Se però potessi astrarmi dalla realtà e assegnare un ruolo di guida culturale al comune nel quale sono cresciuto (ahimè non ci sono nato, vulnus imperdonabile!), al quale sono legato e che ancora ospita tanto della mia storia e delle mie radici, allora non avrei dubbi: sceglierei gli amici che animano Il Bicicletterario. Si potrebbero definire pazzi, visionari, demodé, velleitari, comunisti, anarchici, zecche.

E invece per me riassumono quell’idea di decrescita felice che dovrebbe fare breccia nelle nostre esistenze: la cultura, la lettura, la letteratura come mezzo di emancipazione e liberà.

Il rispetto per l’ambiente.

La pace come valore assoluto.

Il tutto riassunto nel simbolo che racchiude e rappresenta tutto questo: la bicicletta. Mezzo di locomozione verde per definizione, che però dà anche l’idea del percorso, della strada (alla Kerouac, on the road), della fatica, del sudore, della condivisione.

Da tempo sostengo che gli amici de Il Bicicletterario sono gli unici che hanno fatto politica a Minturno da mesi e mesi a questa parte. Beh, non sono proprio gli unici. E anche di questo scriverò a breve.

Però loro sul territorio ci stanno tutti interi, e celebreranno il loro impegno il giorno 14 maggio, con la festa che vedrà in campo protagonisti i vincitori del premio letterario, la mostra fotografica, la mostra d’arte, la musica e tanto tanto altro.

Non mancate.

Ultimi 30 giorni per inviare la propria opera a Il Bicicletterario

Nuova immagine

Pubblico volentierissimo il comunicato stampa dello staff de Il Bicicletterario, che ci rammenta la scadenza per la presentazione delle opere.

Quando manca ormai un mese alla scadenza per l’invio delle opere (che, lo ricordiamo, è stabilita per il 28 febbraio prossimo), lo staff de Il Bicicletterario è in piena attività per i preparativi della cerimonia di premiazione: come annunciato all’apertura del bando, sarà inclusa in un’intera giornata di festa dedicata alla bicicletta, alla letteratura e…alla musica. L’appuntamento, da non perdere, è fissato per sabato 14 Maggio 2016, a Scauri, località costiera del comune di Minturno – LT.

La giuria è impegnata da quasi un mese nella valutazione del primo ‘scaglione’ di opere giunte in segreteria ed è già pronto il secondo blocco da sottoporre al suo giudizio.

Come per la prima edizione, è con grande soddisfazione che rileviamo una diffusa partecipazione, da ogni angolo d’Italia, merito della infaticabile opera di diffusione messa in campo dal Co.S.Mo.S. e dai suoi sostenitori ufficiali, ma anche della estesa condivisione di cui è stata e continua ad essere oggetto l’iniziativa.

Si tratta di una soddisfazione che nulla ha a che vedere con un mai coltivato desiderio di popolarità: riguarda piuttosto la constatazione dello sconfinato amore che suscita la bicicletta, dell’infinità di ambiti in cui si muove e della sempre crescente attenzione che attira su di sé quello che noi consideriamo il mezzo di trasporto più bello mai creato dall’ingegno, il più trasversale e democratico, aulico e popolare al tempo stesso, umile e nobile insieme, insomma: ‘perfettamente perfetto’.

Sono molte le singole persone, le redazioni, le associazioni, anche le attività commerciali, che hanno accolto con entusiasmo questa seconda edizione del primo Premio Nazionale di Letteratura interamente dedicato alla bicicletta – unico al mondo, sembrerà strano! – e che ne hanno voluto diffondere la notizia, coinvolgendo con ogni mezzo tantissime altre persone, soprattutto attraverso i social networks; a tutti va dunque un sentito ringraziamento e una grande riconoscenza, che forse mai saremo in grado di dimostrare adeguatamente: siete semplicemente… troppi! Di un troppo di cui non si ha mai abbastanza, tuttavia.

Altre opere sono attese, in questo ultimo mese, sappiamo che ne arriveranno, ma neanche queste saranno mai troppe (sperando che i giurati la pensino allo stesso modo!).

Rinnoviamo allora l’invito a scrivere i propri versi a pedali, i propri racconti in bicicletta, e a inviarli a bicicletterario@gmail.com, mentre altre iniziative collegate, di cui presto si avrà notizia, si preparano in seno all’organizzazione…

Per tutte le info del caso (giuria, bando e molto altro) rimandiamo alla consultazione del sito ufficiale del premio all’indirizzo www.bicicletterario.blogspot.it.

La varietà di storie che passano sotto gli occhi della segreteria è a dir poco stucchevole. O forse dovevamo aspettarcelo, dal momento che la bicicletta in qualche modo si plasma sotto ed attorno al suo conducente, divenendo con lui parte di una unicità che è prerogativa di ognuno.

La natura umana pare trovarsi meravigliosamente a proprio agio nella dinamica giroscopica della bicicletta, che sia per fare una passeggiata, per andare a far la spesa o al lavoro, per viaggiare alla scoperta o riscoperta di paesaggi – a volte mai vissuti abbastanza – o per gareggiare, sfrecciando mossi dalla sola forza delle proprie gambe.

Allo stesso modo, la bicicletta gironzola confortevolmente – da sempre – tra le pagine dei libri, si muove sicura tra le righe di romanzi e memorabili articoli di letteratura sportiva, o di suggestivi dipinti poetici.

La sfida che proponiamo è questa: confrontarsi con i grandi che ne hanno scritto, comunque consapevoli dell’unicità della propria storia, pedalando accanto a loro in una sorta di ‘gruppone’ da Giro D’Italia, dove – è vero – qualcuno vincerà pure, ma senza il gruppo, senza i suoi colori, non c’è Giro. Una Critical Mass letteraria, che vedrà qualcuno indicare il percorso, e però esiste soltanto in virtù della partecipazione di tanti.

Affrettatevi, dunque, raggiungete il gruppo: fino al 28 febbraio Il Bicicletterario vi aspetta!

video-spot Il Bicicletterario:

https://www.youtube.com/watch?v=sKJtrUkPE30

Il bando del premio è scaricabile qui:
http://bicicletterario.blogspot.it/p/il-bando-ufficiale-delledizione-2016.html

Composizione della giuria:
http://bicicletterario.blogspot.it/p/la-giuria-de-il-bicicletterario-2016.html

Presidente onorario, Emilio Rigatti:
http://bicicletterario.blogspot.it/p/emilio-rigatti-presidente-onorario.html

Tutte le info:
http://bicicletterario.blogspot.it/p/blog-page_1.html

Pagina Facebook:
https://www.facebook.com/bicicletterario/

Racconti e poesie in bicicletta

Qualche tempo fa scrissi due parole su alcuni amici che fra tante difficoltà stavano facendo, a modo loro, politica a Minturno. Ecco, non fanno solo politica, ma anche cultura. Infatti è giunto alla seconda edizione Il Bicicletterario, premio letterario dedicato alla bicicletta. In un comune dove le amministrazioni che si sono succedute hanno più che altro sparso il sale su macerie stratificate, c’è invece chi pianta semi di speranza per una rinascita culturale, sociale e anche politica.

Le info sul premio le trovate qui: http://bicicletterario.blogspot.it/

Tra un paio di domeniche ci sarà la presentazione dell’evento.

Invito tutti a diffondere e, perché no, a partecipare.

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