Archivi giornalieri: 11 Ottobre 2011

Non una parola di meno

Beh, parafrasando il titolo del film di Zang Yimou il post di Pippo, oggi, ve lo ri-posto tutto. Perchè merita. Perchè riassume il pensiero di tanti di noi. Perchè parla e-s-a-t-t-a-m-e-n-t-e di come il PD doveva (e deve) essere, quando lo abbiamo pensato. Tutti insieme. E le responsabilità ce le prendiamo tutte. Tutti insieme.

Leggo che Massimo D’Alema avrebbe invitato chi «ritiene sia possibile aprire una fase politica nuova» a «venire allo scoperto assumendosi le proprie  responsabilità». Accetto la sfida. E dico subito che il 22 e il 23 Ottobre a Bologna mi  assumerò ogni responsabilità, dalla prima all’ultima, per aprire una fase  politica nuova. Me le assumerò con chi condividerà, senza pregiudizi né timidezze, il nostro progetto. Che è il progetto originario del primo Ulivo, di quando ero ragazzo, e del Pd, il partito in cui credo e che ho contribuito a fondare. Senza giochetti di  corrente in stile Prima Repubblica, senza timori reverenziali per una classe  dirigente che ha fatto il suo tempo, ma senza tramare nell’ombra per screditare  (per altro senza dirlo esplicitamente), un segretario eletto democraticamente e  con le primarie. Provo vergogna e imbarazzo per chi non si rassegna  all’idea che le maggioranze si costruiscono alla luce del sole, con i cittadini  e non dietro alle loro spalle. Senza chiacchiere vuote e politicistiche, con i  fatti e le proposte, che sono l’unica cosa che il paese ci chiede. E senza ulteriori sorprese, perché la storia del centrosinistra italiano ce ne ha già riservate a sufficienza. A Bologna sono tutti invitati. E non è una provocazione, no, è un invito. I cittadini e i politici, i movimenti e le associazioni della società civile. Per aprire le porte e le finestre, non quelle «dei giovani» che vorrebbe aprire Veltroni, ma quelle del nostro partito. Anzi, della politica italiana. Chi non ha ancora capito che a Bologna nascerà un nuovo centrosinistra e non una nuova corrente del Pd, farebbe bene a prendere sul serio la nostra proposta. Perché il nostro tempo è arrivato. E sarà scandito dalle nostre proposte, per ritrovare la democrazia perduta, per contrastare la corruzione (e i conflitti di interessi, che non sono solo quello del premier), per tutelare il paesaggio e la bellezza italiana, per dare un futuro (anche pensionistico) ai giovani, e per togliere alle rendite, per dare al lavoro, con una riforma fiscale comprensibile e strumenti più seri per il contrasto dell’evasione. Cose che si possono fare. E che dobbiamo fare noi, se davvero vogliamo cambiare. Non una parola sarà sprecata. Non una relazione politica sarà negata. Non un minuto di più andrà perduto, in una polemica interna, in un politicismo, in una recriminazione. Vogliamo cambiare.

E cambieremo.

Condono e condono

E magari il PD siciliano, o meglio, quella parte del PD siciliano che appoggia a tutti i costi la giunta Lombardo, avrebbe approvato anche la sanatoria edilizia proposta dall’MpA (e per ora ritirata)? Vallo a spiegare, poi, che sei contrario al condono edilizio di B.

Impariamo anche dall’India

Il governo indiano spinge sull’innovazione, e regala un tablet agli studenti. Si chiama “Aakash” o “Ubislate”, è un dispositivo basato su Android con touchscreen e applicazioni in quantità, e si annuncia di qualità complessiva accettabile. Costo finale circa 45 euro, ma appunto, se non siete studenti: per questi ultimi infatti l’Aakash è gratuito, perché viene riconosciuto dalle istituzioni come strumento utile alla formazione, in un programma di test che coinvolge migliaia di studenti.

Quando si dice investire sul futuro, sull’innovazione, sulle tecnologie. In India fanno così. E pure l’Africa si muove.  In Italia la banda larga è una chimera, il wi-fi questo sconosciuto e Internet è ancora un luogo di perdizione. Per dire.

Vi ho avvertiti

Io non so se alla fine il condono fiscale e edilizio lo faranno, ‘sti maledetti. Magari il governo cade prima, grazie a Pisanu e Scajola, così magari come premio non gli romperemo più i cabasisi sulla casa, che se la goda la catapecchia al Colosseo, se l’è meritata. Però quando B. dice che il condono serve così vincono le elezioni, tutto mi è più chiaro, semmai ce ne fosse stato bisogno. Alle prossime elezioni tutti quelli che voteranno PDL e centrodestra e B. e Alfano e forzagnocca e Bossi e il Trota e chi altro non lo so,  saranno i disonesti del paese. I ladri. I mariuoli. Quelli che ci fottono tutti. Non mi raccontate più che non è così perché vi mando a cagare.