Archivio mensile:Luglio 2011

Il declino dell’impero leghista

In questa foto sono riassunti quasi vent’anni di storia italiana. Il Leghismo, il cielodurismo, il berlusconismo, me ne fotto, padroni a casa nostra, Roma fa schifo, Roma ladrona, la malattia del capo, il razzismo, l’insulto alla bandiera, il Porcellum ed il porcello. Ministri, nani, ballerine, 300 all’ora in autostrada (però in Germania), l’Expo, la mafia che non esiste (ma solo al nord), le poltrone, le quote latte, gli immigrati, la Libia, la guerra santa e la guerra sbagliata. Miss Padania, miss Olgettina, cazzi vostri, la lotta e il governo. Facciamo in modo che finisca presto, che finiscano presto. Senza stampelle a sinistra. Devono sparire dalla scena politica italiana. E basta.

La porta è aperta

Se una parte degli ex-democristiani che attualmente stanno nel PD pensano ad altro, non posso che essere contento. Si faccia chiarezza. Se un pezzo del PD se ne va con Buttiglione, Cesa, Binetti, Pisanu, Bonanni, Angeletti per fare, finalmente, la nuova DC, non mi straccio di certo le vesti. Secondo me il PD ci guadagna.

Sempre più alla pari

Pippo ci invita alla seconda edizione del campeggio democratico nella nuova capitale della politica Italiana, la mitica Albinea. Le info le trovate qui.

State facendo il vostro ingresso nella Terza Repubblica. Per accedere alla Prossima Italia e al campeggio del cambiamento, vi consigliamo di presentarvi con un bagaglio leggero, una tenda e un sacco a pelo nel cuore dell’Emilia democratica, ad Albinea, provincia di Reggio Emilia, dall’ora dell’aperitivo di venerdì 22 all’ora di pranzo di domenica 24. I movimenti, la società civilissima, i giovani, le donne, la rete, e poi le primarie per scegliere i parlamentari, le voci del vocabolario dell’Italia che cambia, un’idea della politica laica, aperta e pluralista. Per un centrosinistra unito, “alla pari” e vincente (che male non fa). Argomenti e strumenti, partecipazione e condivisione, per cambiare insieme le cose.

Chi non viene, si tiene quello che c’è.

I gggiovani vogliono Belen!

La RAI sta davvero a pezzi:

Nell’insensato bailamme Rai di questi giorni c’è stato un solo momento in cui è sembrato che ancora qualcuno, da qualche parte, sapesse elaborare un ragionamento e farsi venire un’idea. E’ stato quando nelle ore successive all’inopinato addio di Simona Ventura all’azienda (durissima riprendersi), mentre volavano nomi rasoterra, qualcuno ha comunicato ufficialmente che Quelli che il calcio l’avrebbe condotto Victoria Cabello. Lì, e solo lì, in parecchi hanno pensato che non fossero ancora impazziti tutti. Tempo poche ore e il direttore in carica di Raidue si premurava di comunicare che invece la scelta era sbagliatissima e che ci volevano Facchinetti e Belen, tirando fuori questioni di strategie e di pubblico giovane e anziano che sono, quantomeno, vecchie come la focaccia.
Antonio Dipollina, qui.

 

 

Un “nuovo paternalismo”

Sinceramente provo orrore per una donna che (s)ragiona in questo modo, sulla vicenda delle operaie della MaVib. Le donne dovrebbero essere rivoluzionarie per definizione, e invece si riducono ad essere lo scendiletto dell’Uomo, le custodi del focolare domestico, mentre gli uomini fanno gli uomini. E poi, una giustificazione socio-geografica di quanto avviene è quanto di più retrogrado si possa pensare, come se i diritti non dovessero trovare spazio nelle piccole comunità di provincia. Se le donne di destra sono questo, che tristezza.