Archivi giornalieri: 18 Luglio 2013

Iscrivetevi al PD

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Io lo so che ‘sta cosa detta oggi, in una giornata come questa, simile a molte che ci stanno facendo vivere da mesi a questa parte, può suonare come una follia. Ma non c’è altra strada, davvero. Prendete la tessera del PD. Lo dico a tutti i delusi, incazzati, frustrati, umiliati, affranti, sfranti, devastati e poi non vengono più le parole. FATEVI LA TESSERA DEL PD. E aiutateci a cambiarlo ‘sto partito democratico. Da soli non ce la facciamo. Proviamoci insieme. Tesseratevi in un circolo, on-line, dove volete. Ma fatelo. E partecipate. Dai!

Giù, sempre più giù

Forse non era ben chiaro in quale guaio ci saremmo cacciati, tutti, quel giorno in cui 101 e forse più tra deputati e senatori decisero di tradire Prodi, resero inevitabile la conferma di Napolitano e spalancarono le porte al governo delle larghe intese.

Il discorso drammatico del Capo dello Stato, che inchiodava tutti alle loro (ir)responsablità ci viene sbattuto sul grugno ogni giorno, anygivenday. Il governo non si tocca, e pazienza se accadono vicende che gridano vendetta, che screditano il paese, che sono un coacervo di menzogne raccontate agli elettori e al mondo interno. Ma non si capisce più a che pro. Sopravvivere a loro stessi, probabilmente. Perchè se qesto governo stesse facendo cose memorabili, potrei anche capire. Ma così? Veti incrociati bloccano qualsiasi riforma degna di questo nome (vogliamo parlare del decreto del fare, delle misure per il lavoro?), lo spauracchio #altrimenticadeilgoverno è l’unico collante che tiene unita una maggioranza innaturale, ibrida fino all’incompatibilità genetica dei suoi stessi componenti. E il risultato di tutto ciò? I problemi del Paese stanno tutti lì, con il PIL che continua a scendere, la ripresa che non arriva (i miracoli non esistono, in economia), le aziende in sofferenza, la povertà (di molti) in aumento e la ricchezza (di pochi) in aumento pure. A proposito di uguaglianza e coefficente di Gini. E chi adesso sbraita, dopo aver preteso posti nel governo, fa solo rabbia. Perchè la situazione non poteva che essere questa. E utilizzare, adesso, l’arma dell’opposizione ad alcune scelte del governo è solo propaganda precongressuale (sempre che Napolitano ce lo faccia fare, il congresso).

Da tutto ciò il PD ne esce a pezzi, pezzi sempre più piccoli. Iscritti ed elettori del PD restano sempre più frastornati, bastonati, delusi, indignati, schifati. Un popolo di santi, che stanno perdendo definitivamente la poca pazienza e comprensione rimasta.

Una storia di munnezza, di società (in)civile, di cambiamento che non arriva mai

Si è concluso il primo atto di una vicenda assai penosa, per il comune di Minturno. La sentenza di primo grado del processo Ego-Eco ha fatto registrare condanne pesantissime (e anche due assoluzioni). Ne esce con le ossa rotte Romolo Del Balzo, 5 anni di reclusione e interdizione perpetua dai pubblici uffici. Ci sarà l’appello, e la Cassazione. Le prime reazioni non si sono fatte attendere, e la teoria del complotto, della sentenza “politica”, ha fatto breccia anche nelle parole dei principi del foro Latinense. Fesserie. L’interdizione perpetua dai pubblici uffici ci dice che una persona che è stata consigliere comunale, consigliere provinciale, consigliere regionale, assessore, non deve più occuparsi della cosa pubblica perchè dannosa per la comunità.

Questo è il giudizio politico. Amministratori che per anni hanno devastato un comune, asservendo le istituzioni ai propri interessi personali. Anche quando non avevano ruoli di amministratore. Ricordiamo che Del Balzo continuava ad occuparsi dell’appalto dei rifiuti quando era presidente del consiglio comunale, e non sindaco o assessore o delegato a qualcosa. Cosa hanno lasciato di positivo alla comunità minturnese questi amministratori? Nulla. Zero. Favori, clientelismo, amici e parenti sistemati alla bene e meglio. Il modo migliore per tenere sotto scacco pezzi interi di popolazione, che a sua volta beneficiava delle prebende del politico, in un circolo vizioso che rappresenta tutto ciò che il rapporto politica-cittadino NON dovrebbe essere.

Il processo Ego-Eco è stato molto sentito anche perché ha portato sul banco degli imputati un’intera comunità. Dov’era la comunità minturnese, si è chiesto il PM del processo? Salve rarissime eccezioni la comunità minturnese è stata assente. Ricordo le parole di Mimma Nuzzo, voce dissidente nel PD minturnese. Partito Democratico precursore della logica #altrimenticadeilgoverno. Ci teniamo Del Balzo, #altrimentituttiacasa. Null’altro. E quel fatalismo che ci fa sentire alcune scelte come obbligate, perchè il materiale politico è quello che è, e con questo ci dobbiamo confrontare. Senza capire che le cose cambierebbero semplicemente cambiandole, anche a Minturno.