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Ora o mai più

Eccolo, il PD che vorrei. Grazie, Pippo.

Secondo me, cambiare si può.

Secondo me, c’è un posto dove farlo ed è il Pd. Che però deve avere l’intelligenza politica (e la moralità) di farlo. Ora o mai più. Perché si vive una volta sola. E la politica deve essere oggi all’altezza del proprio compito.

Secondo me, ci vuole un progetto che cambi le cose, che ascolti tutti, ma che non guardi in faccia a nessuno.

Secondo me, di tempo ne abbiamo perso fin troppo. Tutti quanti. Non solo quelli che sono lì da sempre, ma anche noi.

Time is on their side

Bella giornata, ieri, ad Acquapendente. Mi piace rigenerarmi stando insieme a persone con le quali condivido la medesima idea del PD, dopo discussioni con compagni di viaggio che, pur legittimamente, mi sembra abbiano una visione del Partito Democratico, e della politica in generale, anacronistica e perdente. Come tutte le cose belle, però, c’è spesso un però. Non so spiegarlo, ma mi rimane sempre un pò di amaro in bocca. Forse è la mia maledetta fretta di vederlo cambiare un pò più in fretta, ‘sto PD. Di vedere risolte un bel pò di contraddizioni. Di vedere rispettate le regole che ci siamo dati. Non sposo l’analisi di Luca Sofri che, in soldoni, ci dice che in questi ultimi anni ci siamo quasi esclusivamente parlati addosso e che ritiene la politica uno strumento inadatto ad realizzare il cambiamento.  Però lascio sempre questi incontri con un senso di irrisolto. Milano, Albinea 1, Torino, Firenze, Roma, Napoli. Sarà che penso davvero che il tempo Ivan, di Pippo, di Marco, di Cristiana, di Nicola, di Ilda, di Francesco, di una intera generazione (facciamo un paio) debba essere questo e solo questo. E che non si può più aspettare. Non si deve più aspettare. Sarà per questo.

Sempre più alla pari

Pippo ci invita alla seconda edizione del campeggio democratico nella nuova capitale della politica Italiana, la mitica Albinea. Le info le trovate qui.

State facendo il vostro ingresso nella Terza Repubblica. Per accedere alla Prossima Italia e al campeggio del cambiamento, vi consigliamo di presentarvi con un bagaglio leggero, una tenda e un sacco a pelo nel cuore dell’Emilia democratica, ad Albinea, provincia di Reggio Emilia, dall’ora dell’aperitivo di venerdì 22 all’ora di pranzo di domenica 24. I movimenti, la società civilissima, i giovani, le donne, la rete, e poi le primarie per scegliere i parlamentari, le voci del vocabolario dell’Italia che cambia, un’idea della politica laica, aperta e pluralista. Per un centrosinistra unito, “alla pari” e vincente (che male non fa). Argomenti e strumenti, partecipazione e condivisione, per cambiare insieme le cose.

Chi non viene, si tiene quello che c’è.

I gggiovani vogliono Belen!

La RAI sta davvero a pezzi:

Nell’insensato bailamme Rai di questi giorni c’è stato un solo momento in cui è sembrato che ancora qualcuno, da qualche parte, sapesse elaborare un ragionamento e farsi venire un’idea. E’ stato quando nelle ore successive all’inopinato addio di Simona Ventura all’azienda (durissima riprendersi), mentre volavano nomi rasoterra, qualcuno ha comunicato ufficialmente che Quelli che il calcio l’avrebbe condotto Victoria Cabello. Lì, e solo lì, in parecchi hanno pensato che non fossero ancora impazziti tutti. Tempo poche ore e il direttore in carica di Raidue si premurava di comunicare che invece la scelta era sbagliatissima e che ci volevano Facchinetti e Belen, tirando fuori questioni di strategie e di pubblico giovane e anziano che sono, quantomeno, vecchie come la focaccia.
Antonio Dipollina, qui.

 

 

Un cantiere per Minturno

Accolgo l’invito che è stato rivolto dai rappresentanti comunali di SEL e IDV a tutte le forze del centrosinistra affinchè si apra un confronto per costruire una nuova stagione nella politica minturnese e rilancio l’appello al mio partito. Si apra un cantiere che metta al centro del dibattito la dignità dei cittadini e dei giovani elettori, per troppo tempo mortificati da interessi personali e clientelari che hanno prodotto la crisi istituzionale alla quale assistiamo. Occorre inoltre rilanciare il desiderio di partecipazione e di rappresentanza che anima le nuove generazioni, come i referendum e i risultati delle elezioni amministrative di Milano, Napoli, Cagliari hanno inconfutabilmente dimostrato. Ritengo che tale percorso debba prevedere, come suo naturale approdo, la scelta del candidato a Sindaco della coalizione per mezzo delle elezioni primarie. Tale strumento ha dimostrato, laddove si sono presentati programmi validi e candidati onesti e credibili, tutto il suo enorme potenziale in termine di coinvolgimento degli elettori ed ha consentito di mettere a servizo delle coalizioni  un patrimonio politico, umano e relazionale che si è rive-lato indispensabile per la vittoria del centrosinistra in moltissime città italiane. Auspico quindi che il cantiere per Minturno possa aprirsi quanto prima per far si che il vento di cambiamento che spira nel Paese non si fermi alle pendici dei Monti Aurunci.

Una giornata particolare

Credo si possa dire, alle 15.28: i referendum hanno raggiunto il quorum. Questo è ciò che conta. Si conferma la voglia di partecipazione diretta alla vita del Paese che gli Italiani hanno iniziato a manifestare da mesi. Verranno le analisi, che magari ci diranno che pure stavolta i giovani elettori (referendari) sono tornati a votare in massa e che rappresentano un patrimonio da non disperdere, anzi da conquistare giorno dopo giorno, sposando le loro battaglie, parlando il loro linguaggio. Verranno quelli che saliranno sul carro del vincitore. Verranno quelli che non capiranno la portata di questo voto e continueranno con la politica del compromesso, del gioco al ribasso, dell’inciucio. Verranno quelli che diranno che non è successo niente, pure stavolta. Ma tant’è. Godiamoci questa bella, bellissima giornata.