Archivi giornalieri: 2 Febbraio 2011

Agazio, Bobo e il PD

l142Loiero se ne va dal PD.
Che dire, non è che mi straccio le vesti.
Sarà stato anche uno dei fondatori del PD, però credo che sia uno di quelle personalità politiche che hanno fatto il loro tempo, dopo più di trent'anni di attività e vari cambi di casacca.
Diciamo che Loiero incarna il prototipo, nel bene e nel male, del castosauro.
Un ras regionale del quale personalmente non sentirò la mancanza.
Forse qualcun'altro si, pensando alla barca di voti che smuoveva ancora in Calabria.
Però, annunciando la separazione dal PD, Loiero pone due questioni interessanti.
Primarie e federalismo.

« Le primarie si possono eliminare – si è chiesto Loiero – perchè, se si fanno, vince Vendola contro il segretario?».
Domanda legittima, se la pongono in tanti.

«Ho l'impressione netta – ha aggiunto Loiero – che la tendenza prevalente nel Pd sia quella di occhieggiare a Bossi. Appena c'è un problema all'interno della coalizione di governo nazionale, ecco che ci sono subito delle aperture alla Lega.»

Sono 18 anni, a mio avviso, che si corre appresso alla Lega sul tema del federalismo.
Posto nei termini della Lega, il federalismo è una bufala. E sono sotto gli occhi di tutti gli effetti devastanti che avrebbe per i comuni l'approvazione di quanto in discussione in Parlamento.
Poi c'è una questione squisitamente tattico-politico, ma credo di fondamentale importanza.
In tutti questi anni la stampella di B., chiesa a parte, è stata la Lega.
Che ha fatto dell'approvazione del federalismo la ragione della propria esistenza, mentre i danni colaterali aumentavano a dismisura.
Senza federalismo, non c'è alleanza Berlusconi-Bossi che tenga.
B. rischia di rimanere solo.

maroni-1_280xFreeHa senso allora continuare a dirsi pronti, da parte del PD, a discutere di federalismo?
O forse non avrebbe più senso puntare sul fallimento di questo federalismo e quindi dichiararsi indisponibili a qualsiasi trattativa?
A meno che qualcuno non abbia detto a Bossi di stare tranquillo, il federalismo lo avranno a patto di liberarsi di Berlusconi.
Ci penserà il primo governo Maroni, appoggiato anche dal PD.

Sciopero generale

Vorrei che fosse proclamato al più presto uno sciopero generale.
Il più grande che la storia Italiana ricordi.
Proclamato dai sindacati uniti e che vedesse insieme, in una enorme e pacifica manifestazione, studenti, operai, insegnanti, medici, agricoltori, poliziotti, precari, piccoli imprenditori, partite IVA, avvocati, magistrati, ferrovieri, fuochisti, macchinisti.
Tutti.
Perchè la situazone economica lo impone.
Perchè rischiamo di diventare un paese senza presente e senza futuro.

sciopero-generale

Caro PD

Caro Pd,

la situazione è più che mai incerta, ma esiste la possibilità che precipiti rapidamente portandoci alle elezioni in tempi brevi.

Se questa prospettiva dovesse realizzarsi, per non farci cogliere impreparati, pensiamo che vi siano alcune cose urgenti, da fare subito senza perdere tempo.

La prima riguarda, se la tempistica sarà questa, l’impossibilità di modificare l’attuale legge elettorale: e di fronte a nuove elezioni con liste bloccate e parlamentari nominati, abbiamo il dovere civico di restituire noi stessi, non potendo farlo la legge, il diritto di scelta ai nostri elettori. Usando uno strumento che già abbiamo, quello delle primarie. Iniziando subito a discutere di come svolgerle, dei suoi regolamenti, in totale trasparenza, per consegnare infine ai territori – ai collegi – uno strumento democratico ed efficiente. Per evitare di trovarsi, presto, troppo a ridosso della campagna elettorale per poter affrontare correttamente la questione.

La seconda riguarda il contatto diretto con tutti gli elettori che già hanno partecipato alle primarie 2009, alle precedenti e alle consultazioni locali. Mettiamo mano ai nostri database, riattiviamo i nostri contatti e chiamiamo alla partecipazione tutta la nostra grande base democratica.

La terza è la necessità di iniziare un confronto, urgente e aperto, con la richiesta a tutti di contribuire alla stesura del nostro progetto per l’Italia, che le restituisca dignità, credibilità e orgoglio.

La quarta è la sfida a impegnarsi nel recupero dei delusi, degli astensionisti, di chi non ha più entusiasmo e non crede più nella politica, e di dedicare la nostra azione ai nuovi elettori, ai traguardi del futuro, a quello che ci attende.

Se anche non si andasse a votare, questa campagna sarà come un’esercitazione, come un piano di evacuazione per liberarci di questa brutta e inquietante fase della nostra storia repubblicana.

Per andare oltre, anche alle nostre paure, verso la “prossima” Italia.

Dal sito di Prossima Italia, in vista dell'Assemblea Nazionale del PD.