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L’impossibile che diventa possibile

A questo punto, probabilmente, qualcuno inizierà a sostenere che Bersani parlasse a titolo del tutto personale quando ribadiva il suo #mai ad un governo con il PDL. Altrimenti un bel pò di persone dovranno spiegare come sia possibile ipotizzare e attuare, senza Bersani, ciò che era nè ipotizzabile nè attuabile, senza Bersani. Tempo fa, nemmeno troppo, scrissi di persone pronte a brutalizzare il segretario (nel senso di tu quoque Brute). Appunto. Ce ne sono un bel pò, in giro.

Non ci inventiamo niente

Oggi Bersani riceverà l’incarico. Per un mandato esplorativo. Come ci siamo detti e ridetti, il passaggio è strettissimo. Speriamo tutti in un esito positivo perchè il Paese ha bisogno di un governo. Ma non di qualsiasi governo. Per essere chiari: a mio avviso non è ipotizzabile alcuna collaborazione con il PDL. Il percorso per Bersani (o chi per lui) è: si fa un governo PD-M5S (al limite con Scelta Civica) che duri il tempo di fare poche cose condivise. O un governo M5S-PD se ci fanno la grazia di far sapere al mondo chi sarebbe il loro Presidente del Consiglio da incaricare. Punto. Se non ce la si fa, si torni al voto.

La stessa barca, per tutti

Il “problema” di M5S non è Bersani. Il “problema” di M5S è il Pd. A torto o a ragione. Per me a torto, ma tant’è. Quindi non vedo come e perchè Renzi dovrebbe riuscire laddove Bersani dovesse fallire. E non essendoci alternative digeribili ad un governo di cambiamento che si regga sull’appoggio di PD, SEL e M5S, qualora Bersani non dovesse riuscire a formare un governo una soluzione potrebbe essere affidare l’incarico ad una personalità esterna al PD. Ma molto vicina.  Vedremo.

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Cambiare per non morire – Pt.2

Cosa ci attende nei prossimi giorni, da un punto di vista politico, non si sa. Bersani va sostenuto nel suo tentativo di dar vita ad un governo di minoranza che si prefigga di attuare i punti (in gran parte noti) che scaturiranno dalla direzione nazionale di mercoledì. Ce la farà? Ad oggi sembra che M5S non sia disponibile a concedere alcuna fiducia, e Grillo ha messo in guardia i suoi dal tener conto della Costituzione. Grillo chiederà che ci sia qualcun altro al posto di Bersani? Ad oggi non è dato saperlo. Bersani si è detto indisponibile a mettere la sua faccia e il suo nome su qualsiasi altro progetto diverso da quello sopra ipotizzato. Napolitano farà un ultimo tentativo di formare un “Governo del Presidente”, magari a guida Draghi, votato da pezzi di PD, PDL, Monti? Potrebbe, ma ciò significherebbe l’esplosione del PD, visto che innumerevoli dirigenti e militanti si sono detti pronti a restituire la tessera in caso di accordo con il PDL.

Resta la strada delle elezioni subito. Avendo, forse, il vantaggio di potersi presentare al Paese imputando a M5S la mancata volontà di cambiare, quando ne avevano l’occasione. Strada scivolosissima, perchè di cose da farci “perdonare” ne abbiamo, M5S punta a prendere la maggioranza del Paese, e con il Porcellum basta poco di più rispetto a quanto hanno già raccolto. È la democrazia, baby. Strada che rischia di essere ancora più scivolosa (e foriera di ulteriore emorragia di voti), se davvero non si percepisce che la gravità della situazione è direttamente proporzionale al tasso di cambiamento che deve essere messo in campo per contrastare lo tsunami 2. Le prime notizie che giungono dal fortino non sono confortanti. Anche se la legislatura dovesse essere brevissima, non si può pensare di confermare i capigruppo uscenti di Camera e Senato. Significherebbe davvero non aver capito nulla di ciò che sta accadendo nel Paese. E non si può pensare, in caso di elezioni immediate, di concorrere con le medesime liste di candidati. Occorre applicare il codice etico in maniera ancora più rigorosa: se ci sono altri casi Crisafulli, anche meno eclatanti, fuori. Occorre andare oltre lo statuto e prevedere il limite di tre mandati per i parlamentari. Senza interpretazioni bizantine. E non mi venite a parlare di esperienza da preservare, chi ha fatto tre mandati l’esperienza se l’è fatta. In lista ci mettiamo solo chi ha fatto le primarie. Niente doppi incarichi. Chi sa di essere in condizioni di incompatibilità con quanto previsto dalla statuto o si dimette dall’incarico PRIMA delle elezioni o non si candida. Forse non ce la faremo nemmeno così, ma non abbiamo scelta.

Lettera a Bersani

Ma non è la mia. Sta qui.

E allora io dico, caro Bersani, che tu sei il segretario democraticamente eletto da più di tre milioni di persone e io non ti lascio in pasto ai lupi. Hai ancora la mia fiducia, perché nonostante tutto sei una persona seria, hai la mia stima e il mio rispetto.

Ma ora niente tatticismi, distinguo, corse al ribasso, strategie anvedichefurbochesono, ripescaggi e funambolismi.

Ora mi tiri fuori un programma di sinistra moderna con i controcavoli, pochi punti, chiari, sostenibili, che siano la ripartenza. Che sia la redenzione.

E poi si va in Parlamento e ci si va a cercare i voti uno per uno e Dio benedica l’Art.67 e i Padri Fondatori, che poi torniamo sempre lì quando il gioco si fa duro, giusto ?

E se Grillo o chiunque altro dice di no, che si prenda la sua responsabilità davanti alla Nazione e muoia Sansone che almeno si porti dietro i Filistei.

Noi non giochiamo più, vogliamo far vedere al Paese cosa vuol dire essere una sinistra moderna, radicata, consapevole. Vogliamo far capire che non è spocchia la nostra, ma desiderio insoddisfatto di volare.

E poi, appena possibile, si faccia il congresso e si cambi. Si cambi tutto e tutti. Testa, cuore, anima e interiora.

Mi dispiace ma è giusto che sia un amico a dirvelo. E’ finita, dovete fare un passo indietro.

Avete subito tante, troppe sconfitte, spesso non per colpa vostra, ma anche e soprattutto per colpa vostra. Ma un pregio lo devo riconoscere.

Il PD è l’unico partito in Italia dove c’è una speranza di successione, dove il nuovo non è emanazione eunuca del vecchio, ma sono teste e cuore e idee.

E mi riferisco a Civati e Renzi, per dire e per esempio, che sono due visioni del PD che sarà. Ed è più del doppio di quello che hanno gli altri.

E allora scelga il congresso oggi, quale dovrà essere il PD di domani e che voi possiate guadagnarvi il rispetto del Padre che viene “ucciso” quando i figli sono pronti a prendere il proprio posto e non il disonore dell’oligarca, che muore nel suo bunker solitario.

Facile, troppo facile ? Banale, semplicistico, analisi superficiale. Sì, forse è così.

Questa non è una piattaforma politica, un manifesto programmatico. Queste sono lacrime, amico mio, questa è una preghiera.

Cambiare per non morire

Era una canzone di Fiorella Mannoia, mi sembra. Diceva: come si cambia, per non morire e così via. Ecco cosa aspetta il PD, nelle prossime settimane, nei prossimi giorni, nelle prossime ore. Cambiare. Non è detto che tutto il male venga per nuocere, e forse il risultato elettorale ci aiuterà a farlo in fretta. E le persone che hanno deciso di votare M5S perchè delusi dal PD ci daranno una mano dall’esterno.  Certo, non sarà facile. Nè per il Paese, nè per il PD. Resistenze interne ce ne saranno, da parte di chi non capisce la portata di ciò che è successo da qualche mese a questa parte ma soprattutto di quello che potrebbe succedere in un futuro prossimo, molto prossimo. Ma non ci sono alternative al percorso da intraprendere con M5S in questo Parlamento. E non ci sono alternative ad un ricambio profondo della classe dirigente del PD, che ci ha portati fin qui, e non siamo in belle acque. Senza deus ex machina, ma con un lavoro di squadra.

Vota PD (in subordine la coalizione Italia Bene Comune)

Se qualcuno scrive un post per te, allora taggalo, spammalo, ripostalo. Fa’ qualcosa per farlo arrivare a tutti, insomma.

Perchè quella di dire “non voto il centrosinistra perchè tanto poi si allea con Monti” ha stufato, non vuol dire niente ed è un controsenso.
Come avevo già scritto qui, non sono un fan del voto utile, ma concorrere all’insufficienza numerica del centrosinistra al Senato, salvo poi (già me lo immagino…) accusare Bersani e Vendola di fare un accordo post elettorale con Monti semplicemente non ha senso.
Vi interessa il centrosinistra ma non volete che il Pd e Sel si accordino con Monti? Votateli. Non c’è altro modo.
Poi ci sarebbe da fare una bella riflessione sul fatto che la politica non si esaurisce con il voto, ma che deve essere innanzitutto partecipazione continua e diffusa. Non vi piace il Pd per come è adesso? Iscrivetevi e dateci una mano a cambiarlo (a ottobre c’è il congresso, tra l’altro). E non vale la scusa che “tanto non cambia mai niente” perchè le primarie han dimostrato che non è così. 
Se il problema invece sono “le cose da fare”, vi consiglio questo puntualissimo post scritto qualche giorno fa da Pippo Civati. Impegni concreti, messi nero su bianco da chi ci sarà, nel prossimo Parlamento, e garantirà impegno e trasparenza.

Proposte a confronto – Pt.3 – Casa

Bersani: molte famiglie, soprattutto giovani, sono in grave difficoltà: non riescono a comprare casa, a pagare l’affitto, a estinguere il mutuo o ad accedere alle case popolari. Il PD rilancerà il mercato degli affitti, tra l’altro dando vantaggi fiscali a chi metterà sul mercato le abitazioni a prezzi calmierati. Siamo contrari a consumare altro territorio. Per questo metteremo al centro la manutenzione e la trasformazione del patrimonio esistente, compreso quello pubblico.

Berlusconi: condono edilizio.

Monti: faremo tutto quanto è stato impossibile fare fino a qualche settimana fa.