Archivio mensile:Ottobre 2011

Libera fa paura

Mentre ero a Bologna, sabato, mi arriva una e-mail di Maria Sole Galeazzi, una giovane e coraggiosissima giornalista. Maria Sole è in prima fila nella denuncia delle infiltrazione malavitose nel sud pontino e per i suoi articoli è stata minacciata, malmenata. Tra l’indifferenza delle istituzioni alle minacce ricevute, se l’è presa sotto la sua ala protettrice Antonio Turri, responsabile di Libera per il Lazio. Maria Sole mi scrive per dirmi che è stato distrutto, a Borgo Sabotino, il Villaggio della Legalità, struttura sorta su un bene confiscato.

Sono andati distrutti computer, impianti elettrici, amplificazioni, suppellettili. Le vetrate sono state distrutte a picconate con danni complessivi  per migliaia di euro. Nella giornata odierna Libera aveva organizzato nel Villaggio della Legalità  un’ iniziativa con la partecipazione dei presidi di Libera e degli scout sulla figura di Don Cesare Boschin, prete ucciso a Borgo Montello che dista a pochi chilometri, per aver denunciato traffici di rifiuti tossici nella discarica per l’appunto di Borgo Montello.

 Don Luigi Ciotti: “Un atto vile e  grave , nessuno puo’ pensare di  vandalizzare e fermare  l’impegno ed il protagonismo delle realta’ associative locali impegnate in  percorsi di democrazia e giustizia sociale. Un atto grave, vile che colpisce un bene confiscato e restituito alla collettività e dove Libera si era resa disponibile su richiesta del Commissario Prefettizio di Latina  al fine di accompagnare il percorso di recupero, valorizzazione del bene con il protagonismo delle realta’ associative locali. Nessuno puo’ pensare di vandalizzare e di fermare questo impegno delle tante realtà  del posto che insieme con fatica,passione  e responsabilità stanno realizzando  percorsi di democrazia e giustizia sociale. E’ urgente intervenire,  e mettere in campo tutti gli strumenti necessari per individuare in tempi brevi i responsabili  per dare un segnale forte della presenza dello Stato in una provincia dove radicamento e contaminazione mafiosa  sono un fenomeno assodato e preoccupante. Il  villaggio della legalità dove trovano spazio e accoglienza associazioni e gruppi di volontariato e che quest’estate  ha ospitato centinaia di volontari provenienti da tutt’Italia per i campi  estivi formazione, si estende su un’area di quattro ettari con strutture per centinaia di migliaia di euro, destinate a feste e ad ospitare decine e decine di roulotte. Tutto rigorosamente abusivo e con un giro di soldi “regolarmente” in nero. Il ‘villaggio’ è stato confiscato per abusivismo edilizio e nell’ aprile del 2011 il  commissario prefettizio di Latina Guido Nardone che ha richiesto ufficialmente a Libera di assumersi l’incarico di accompagnare le tante associazioni locali nella realizzazione di un percorso di protagonismo e di cittadinanza attiva. 

Il problema? Il ciaffico…e le machine…e li sórdi!

Il Golfo di Gaeta visto da Makkox. Strisce blu, pure a Minturno, ce ne sono quante ne volete. E intanto i comuni fanno cassa. E la SOES pure. Troppo facile. Serve altro.

Molto presto. A Minturno.

Vero. Verissimo. Molto presto ci saranno novità. E nulla sarà come prima.

La nostra generazione

Tornando da Bologna i ragazzi ci hanno chiesto: Papo, Titta, ma siete andati per lavoro o per passare il fine settimana fuori? Ci abbiamo pensato un po’, ma nemmeno tanto,  e ci è venuto da rispondere più o meno così: beh, siamo andati, in un certo senso, per lavoro. Per dare il nostro piccolissimo contributo per provare a lasciarvi un Paese migliore. Del resto il nostro compito di genitori è quello, provare a lasciarvi una città, un comune, una campagna, il mare in condizioni decenti, cosicchè ne possiate godere voi e vostri figli. Il futuro è il vostro. Di voi che siete, oggi, bambini. Ma il nostro tempo è questo. Quello dei grandi.

Grandi che sono diventati grandi. Camminando insieme. A partire da un giorno di aprile a Milano, passando per la mitica Albinea, per Torino, per Firenze, per Roma, per Napoli, per Bologna.

Parlando con gli amici con i quali stiamo condividendo un percorso, da quasi due anni a questa parte (Ernesto, Gianclaudio, Giuseppe, e poi Ilda, Francesco, Samuele, Samuele, Jacopo, Nico, Ivan, Cristiana e tanti ma tanti altri), si diceva proprio questo. Che siamo cresciuti nei tempi giusti. Forse la nostra fretta, sicuramente la mia fretta, di avere un PD diverso, mi portava un desiderio di bruciare le tappe da subito. Ma le cose fanno il loro corso. E se ciò avviene nei tempi giusti, vengono ancora meglio.  Si è imparato dagli errori, pure.  Renzi, ad esempio. Ma si è capito in fretta. E si è seminato, e tanto, in questi mesi. Basta sentire le proposte concrete che sono uscite da Bologna sul fisco, sull’evasione fiscale, sulla patrimoniale, sulla green economy, sull’immigrazione, sulla cittadinanza, sulla legalità. Sui diritti.  Tutto è stato fatto PER il PD. Per il Paese. E NON CONTRO qualcuno. Tra le parole più belle, in questi giorni, ci sono state quelle di Nicola Zingaretti, che ha riconosciuto a Pippo e Debora  la volontà di unire, e non di dividere. Però un’ambizione ce l’abbiamo. Portare questa generazione al governo del Paese. E ci riusciremo. Perchè il nostro tempo è adesso.

Ascoltate:

Leghisti al quadrato

C’è sempre qualcuno più Leghista dei Leghisti.

Il Salvatore

Di Pietro, grazie per averci donato Mimmuzzo. Grazie per averci regalato tutto questo. Grazie. Davvero.

PD Lazio – La storia infinita

Il comunicato di Cristiana Alicata e Giovanni Bachelet sulla situazione ormai grottesca del PD Lazio.

“In un momento come questo, in cui si chiede al Partito Democratico di interpretare la necessità di partecipazione e trasparenza che negli ultimi mesi e’ stata protagonista indiscussa della vita politica del Paese – si pensi al referendum ed alle amministrative di questa primavera – la strada maestra per restituire al Lazio un partito forte appare essere solo quella delle primarie. Il richiamo al senso di responsabilità a cui Bersani aveva richiamato la classe dirigente del Lazio non andava scambiato per un invito a trovare una soluzione tra poteri interni, ma doveva essere interpretato come l’invito a cercare un segretario forte, autorevole e di garanzia per iscritti ed elettori e non per gli equilibri correntizi. Trasparenza ed ascolto s iano d’ora in poi i nostri fari.” Così commenta Cristiana Alicata l’inaspettata conclusione del secondo incontro del coordinamento politico del PD Lazio, dove ieri a tarda notte, dopo aver raggiunto sotto la paziente guida del commissario Chiti un accordo unanime su date e percorso per l’elezione del segretario regionale, alcuni partecipanti hanno rovesciato il tavolo, vanificando ogni precedente sforzo di convergenza e unità. “Dagli amici mi guardi Iddio -commenta Giovanni Bachelet, anche lui membro del coordinamento- in un anno di commissariamento e molte ore di riunione il commissario nominato da Bersani trova proprio in una delle aree che lo avevano sostenuto nel 2009 il veto a un percorso condiviso conforme a quanto auspicato dal Segretario nell’ultima direzione nazionale.” “Ringrazio Chiti per il lavoro fatto e mi auguro -conclude Bachelet – che Bersani respinga le sue dimissioni e confermi il percorso identificato sotto la sua guida per l’elezione del segretario regionale .”

Roma, 15 ottobre 2011

La foto più bella del corteo di sabato scorso. Mostra la manifestazione per quello che doveva essere, per quello che non è stata e per quello che sarà.

p.s. la foto è di mio padre. Alla faccia di chi alimenta lo scontro generazionale!

La Chiesa, i cattolici e il proprio particulare

Certo che sono importanti, i cattolici, in politica. E ci mancherebbe. Al pari della Confindustria, che dopo anni di collateralismo con i governi di centrodestra si accorge adesso che la presenza di B. rischia di affossare l’economia di un intero continente (leggete l’intervento di Mario Monti in proposito), i vescovi e il mondo cattolico si accorgono con colpevole ritardo di aver affidato nelle mani sbagliate la difesa di quei principi a loro avviso inderogabili, nonostante i proclami patetici del non-segretario del PdL. E cercano nuove sponde. Interessati esclusivamente a non introdurre anche in Italia provvedimenti che ci farebbero diventare, finalmente, un paese nel quale si ha una piena tutela dei diritti civili e il pieno rispetto della Costituzione. Ben venga, quindi, il raduno di Todi, se serve a far chiarezza anche nel PD. Perché di tempo se ne è perso già troppo.

La parola Resistenza in bocca ai violenti

La giornata di oggi, piazza San Giovanni nella fattispecie, si è trasformata in ore di resistenza di massa alle forze dell’ordine, chiamate a respingere una rabbia sacrosanta verso un presente di austerity. Magari non è comprensibilissimo ai più, ma le ore di resistenza romana odierna hanno detto chiaro e tondo che al debito, ai sacrifici, alla casta, all’austerity a senso unico, che ribellarsi è qualcosa che può unire, e che può succedere.

Beh, se è questa la posizione ufficiale dei centri sociali sugli scontri di sabato a Roma, allora si fottessero pure i centri sociali. La violenza, i violenti, vanno isolati. Punto.